Il tradimento di Medea - versione greco Diodoro Siculo da Ellenisti

IL TRADIMENTO DI MEDEA VERSIONE DI GRECO di Diodoro Siculo TRADUZIONE dal libro Ellenisti

Inizio: Τοῦ Ἰάσονος ἐρωμένε Μήδεια, τοῦ Αἰήτου βασιλεως τῶν Κόλχων θυγάτηρ οὖσα, Fine: Οὖτοι μὲν οῦν ὐπὸ τῆς Μηδείας ἐν ὀλίγαις ἠμέραις ῤίξαις καὶ βοτάναις θεραπεύονται, ὀι δ`Ἀργοναῦται ἐπισιτίζονται καὶ ἐκπλέουσιν.

TRADUZIONE

Medea, l'amante di Giasone, che era la figlia del re di Colchide Eeta, guida gli Argonauti al tempio di Ares, là dove è custodito il vello d'oro. Avvicinandosi alle porte di notte si rivolge ai guardiani.

I soldati aprono di buon animo alla figlia del re, gli Argonauti attaccano e trucidano molti degli stranieri con le spade, prendono il vello e si affrettano verso la nave. In modo simile anche Medea nel frattempo uccide il serpente insonne col veleno; inoltre scende verso il mare con Giasone.

Il re viene a sapere dei fuggitivi, ed egli stesso cattura i Greci vicino al mare inseguendoli con i soldati del suo seguito; lì cade il re e i Colchidi sono volti in fuga; durante la fuga i più di loro sono uccisi.

Anche tra i Greci rimangono feriti Giasone e Laerte. Allora questi sono curati in pochi giorni da Medea con erbe e radici, gli Argonauti si procurano i viveri e salpano.

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