Roma interviene per sedare una ribellione - Diodoro Siculo versione greco

Roma interviene per sedare una ribellione

Κατὰ δὲ Σικελίαν ηὔξετο τὸ κακόν, καὶ πόλεις ἡλίσκοντο αὔτανδροι καὶ πολλὰ στρατόπεδα ὑπὸ τῶν ἀποστατῶν κατεκόπησαν, ἕως Ῥουπίλιος ὁ...

Ma in Sicilia il male cresceva sempre di più, poiché si andavano prendendo le città con i loro abitanti, e molti eserciti dai rivoltosi venivano sconfitti, fin tanto che Rupilio, comandante dei'Romani recuperò Tauromenio, avendo con l'assedio ridotti quelli che stavano dentro a tale carestia che per la cruda fame non ebbero ribrezzo di divorare le carni dei propri figli, e persino quelle delle mogli, giunti in ultimo all'orribile necessità di divorarsi l'un l'altro.

In quell'assedio fu preso Amano, fratello di Cleone, mentre fuggiva dalla città; ed infine avendo Serapione Siro a tradimento consegnata la rocca, tutti quelli che in essa si erano rifugiati, caddero in mano del comandante dei Romani, il quale fattoli prima torturare, li condannò ad essere precipitati. Quindi andato ad Enna in modo simile l'assediò e tanto strinse i rivoltati, che tolse loro ogni speranza di scampo.

Quindi avendo ucciso lo stratega Cleone il quale uscito di città con eroico valore aveva combattuto, e fattone vedere il cadavere agli assediati, trovato anche qui un traditore presero quella città, che per la natura del sito, e per la qualità delle fortificazioni in diverse maniere non si sarebbe mai potuta prendere.

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