1) tyndareus cum ab agamennone ne repudiaretur filia sua clytaemnestra vereretur timeretque ne quid ex ea re discordiae nasceretur, arbitrio helenae posuit ut cui vellet nubere coronam imponeret (Ig.).
Tindaro, poiché temeva che la propria figlia Clitemnestra venisse ripudiata da Agamennone ed aveva il timore che da ciò (= da quella cosa) nascese qualche discordia (lett. qualche cosa di d.), lasciò a discrezione (lett. "pose all'arbitrio") di Elena che mettesse la corona (scil., sul capo) a colui al quale voleva andare sposa.
2) timens consul ne postmodum privato sibi ignominia accideret, abdicavit se consulatu rebusque suis omnibus lavinium translatis civitate cessit
il console temendo che si sarebbe ritirato a vita privata con qualche ignominia, rinunciò alla sua carica e abbandonata la città trasferì a Lavinio tutti i suoi beni