VERSIONE LATINO ulisse e polifemo la supplica dell'eroe

Messaggioda onestar » 13 lug 2008, 13:14

"Ulisse e Polifemo: la supplica dell'eroe"

Ulixes, nave in litora relicta... ...iidem tibi propitii erunt.

(115 p 86 "Nuovo tradurre il latino", Marco Moscio)

Ulixes, nave in litore relicta, cum in midiam insulam cum paucis comitibus contendisset loca ignota exploraturus incolarumque genus cogniturus, ad speluncam Cyclopis Polyphemi, Neptumi filii, pervenit. Cyclopes gigantes immanes erant, qui a cultu atque humanitate longissime aberant; homur omnium ferocissimus Polyphemus erat. Ulixes, cum ingenitam curiositatecoercere non posset, in speluncam intrare voluit. Socii vero, praesebtiebtes is sibi minime profuturum esse, statim fugere cupiebant, sed ille eos detinuit. Cum Polyphemus primo vespere gregem a vicinis montibus in speluncam reduxisset et ianuam immani saxo clausisset, Ulixes ad eum accessit et obsecravit:"Esto nobis misericors, o Cyclops! Iamdiu a patria absumus. Ego qui his hominibus praesum. unus fui eorum ducum, qui Troiano bello interfuerunt, Nihil (=in nulla) tibi vel tuis bonis oberimus, at omnia, quae vitae necessaria sunt, nobis desunt. Nobis igitur adesto: tibi promitto nos beneficii tui semper memores futuros esse. Si vero crudelis in nos fueri, dei tibi irati erunt; si autem misericordiam nobis tribueris, iidem tibi propitii erunt".

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Messaggioda giada » 13 lug 2008, 16:46

Ulisse, abbandonata la nave sulla spiaggia, dopo essersi diretto con pochi compagni in mezzo all’isola, luoghi ignoti per esplorarli e conoscere il genere degli abitanti, giunse alla gotta del ciclope Polifemo, figlio di Nettuno. I ciclopi erano giganti feroci i quali erano molto lontani dalla raffinatezza e dalla natura umana; Polifemo era il più feroce di tutti questi. Ulisse, non potendo contenere l’innata curiosità, volle entrare nella grotta. Certamente i compagni, prevedendo che ciò non sarebbe stato affatto utile a loro, desideravano fuggire subito, ma quello li trattenne. Poiché Polifemo la sera aveva ricondotto il gregge alla grotta dai monti vicini e aveva chiusa la porta con un enorme masso, Ulisse gli si avvicinò e supplicò: ‘‘Sii misericordioso a noi, o ciclope! Siamo lontani dalla patria già da tempo. Io che sono a capo di questi uomini, fui uno dei loro condottieri che presero parte alla guerra di Troia. In nulla nuoceremo a te o ai tuoi beni, ma al contrario tutte le cose che sono necessarie alla vita ci mancheranno. Quindi soccorrici: ti prometto che noi ti saremo sempre memori del tuo favore. Di certo se sarai crudele verso di noi, saranno in collera con se invece ci accorderai pietà, gli stessi ti saranno favorevoli.
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Messaggioda giada » 6 lug 2010, 10:04

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