VERSIONE LATINO IFICRATE

Messaggioda Giobbe123 » 8 lug 2010, 14:08

ciao a tutti mi servirebbe la traduzione della versione "ificrate"
la prima riga è: iphicrates atheniensis et magnitudine rerum gestarum

e l'ultima è: fuit autem et animo magno et corpore imperatoriaque forma, laboris tamen impatiens; bonus vero civis fideque magna.

Giobbe123

nuovo iscritto
nuovo iscritto
 
Risposte:

Messaggioda giada » 8 lug 2010, 14:33

IPHICRATES Atheniensis non tam magnitudine rerum gestarum quam disciplina militari nobilitatus est. Fuit enim talis dux, ut non solum aetatis suae cum primis compararetur, sed ne de maioribus nata quidem quisquam anteponeretur. Multum vero in bello est versatus, saepe exercitibus praefuit; nusquam culpa male rem gessit, semper consilio vicit tantumque eo valuit, ut multa in re militari partim nova attulerit, partim meliora fecerit. Namque ille pedestria arma mutavit. Cum ante illum imperatorem maximis clipeis, brevibus hastis, minutis gladiis uterentur, ille e contrario peltam pro parma fecit - a quo postea peltastae pedites appellantur -, ut ad motus concursusque essent leviores; hastae modum duplicavit, gladios longiores fecit. Idem genus loricarum et pro sertis atque aenis linteas dedit. Quo facto expeditiores milites reddidit: nam pondere detracto, quod aeque corpus tegeret et leve esset, curavit.

Fuit autem et animo magno et corpore imperatoriaque forma, ut ipso aspectu cuivis iniceret admirationem sui, sed in labore nimis remissus parumque patiens, ut Theopompus memoriae prodidit, bonus vero civis fideque magna

Ificrate, Ateniese, si rese famoso non tanto per la grandezza delle imprese quanto per la perizia militare. Fu infatti un così valente condottiero da essere paragonato non solo ai migliori comandanti del suo tempo, ma neppure uno dei suoi predecessori poteva essere anteposto a lui.Invero a lungo fu occupato in guerre; spesso fu a capo di eserciti; in nessun luogo condusse male un'impresa per un errore tattico; vinse sempre con accortezza e grazie ad essa fu tanto abile che non solo introdusse nell'arte militare molte innovazioni, ma anche rese migliori le consuetudini già esistenti. Infatti cambiò le armi della fanteria. . Mentre i fanti, prima che fosse lui comandante, usavano scudi grandissimi, aste piccole, spade corte, lui, al contrario, fece usare la pelta al posto della parma - per la qual cosa in seguito i fanti vennero chiamati "peltasti" - perchè fossero piu' leggeri nei movimenti e negli assalti; raddoppiò la misura dell'asta, rese piu' lunghe le spade. Parimenti cambiò il tipo di corazze e al posto di corazze con lamine intrecciate di bronzo le diede di lino. In tal modo rese i soldati piu' agili; infatti, tolto il peso, procurò qualcosa che potesse proteggere il corpo e nello stesso tempo fosse leggero

Fu inoltre grande sia d'animo che di corpo e di aspetto da comandante, tanto che proprio con questo aspetto incuteva in chiunque l'ammirazione nei suoi confronti, ma fu troppo fiacco nel lavoro e poco resistente, come Teopompo ha tramandato,e fu davvero un buon cittadino e di grande lealtà

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a LATINO e GRECO

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-25 13:06:35 - flow version _RPTC_G1.3