da Zoe55 » 4 ago 2011, 18:17
Es. 208 pag. 201
Libro: Per Litteras
Autore: Cicerone (epistolografia)
Ora anche se penso che tutto sia stato o scritto dai tuoi o anche riferito da corrieri e voci, tuttavia scriverò in breve quello che ritengo che tu voglia sapere principalmente dalle mie lettere. Il 4 agosto sono partito da Durazzo, proprio nel giorno in cui è stata approvata la legge che mi riguarda. Sono giunto a Brindisi il 5 agosto. Ivi era presente la mia piccola Tullia proprio il giorno del suo compleanno, giorno che per caso era anche l'anniversario della fondazione della colonia di Brindisi e del tempio della Saluta tua vicina; e questa circostanza notata da una moltitudine fu festeggiata con grandi manifestazioni di gioia dei Brindisini. Il 13 agosto ho saputo, mentre ero a Brindisi, dalla lettera di mio fratello Quinto che la legge era stata approvata nei comizi centuriati con straordinario entusiasmo (di elettori) di ogni età e classe sociale, e con un'enorme affluenza (di cittadini) dell'Italia. Di lì equipaggiato onorevolmente dai Brindisini mi sono messo in viaggio sicché da ogni parte venivano a me deputazioni di cittadini per congratularsi. Sono giunto a Roma cosicché non ci fu nessuno di alcuna classe sociale noto al nomenclatore che non mi sia venuto incontro, tranne quegli avversari ai quali non era possibile dissimulare o negare proprio questo, cioè di essere miei nemici. Quando sono giunto alla porta Capena, i gradini dei Templi erano stati riempiti dalla plebe più umile. E mentre quella con applausi scroscianti mi ha espresso le proprie congratulazioni, una simile folla e un simile applauso mi hanno festeggiato fino al Campidoglio e nel foro e nel Campidoglio stesso ci si è dovuti meravigliare della moltitudine. In senato il giorno dopo, che era il 5 settembre, ho ringraziato i senatori.