da salvatore pescio » 13 apr 2012, 16:34
Ex bello tam tristi laeta repente pax cariores Sabinas viris ac parentibus et ante omnes Romulo ipsi fecit. Itaque, cum populum in curias triginta divideret, nomina earum curiis imposuit. Id non traditur, cum haud dubie aliquanto numerus maior hoc mulierum fuerit, aetate an dignitatibus suis virorumve an sorte lectae sint, quae nomina curiis darent. Eodem tempore et centuriae tres equitum conscriptae sunt: Ramnenses ab Romulo, ab T. Tatio Titienses appellati; Lucerum nominis et originis causa incerta est. Inde non modo commune, sed concors etiam regnum duobus regibus fuit. Post aliquot annos propinqui regis Tatii legatos Laurentium pulsant, cumque Laurentes iure gentium agerent, apud Tatium gratia suorum et preces plus poterant. Igitur illorum poenam in se vertit: nam Lavini, cum ad sollemne sacrificium eo venisset, concursu facto interficitur. Eam rem minus aegre, quam dignum erat, tulisse Romulum ferunt, seu ob infidam societatem regni, seu quia haud iniuria caesum credebat. Itaque bello quidem abstinuit: ut tamen expiarentur legatorum iniuriae regisque caedes, foedus inter Romam Laviniumque urbes renovatum est
Livio
LIBRO: ESPERIENZE DI TRADUZIONE
Dopo una guerra così triste, la lieta e improvvisa pace rese le donne sabine più care ai mariti e ai genitori e sopratutto allo stesso Romolo. E così, dividendo il popolo in trenta curie, impose i loro nomi alle curie. Questo non è tramandato (poiché senza dubbio il numero delle donne era assai più alto del numero delle curie), cioè se siano state scelte in base all'età o per meriti propri o dei mariti, oppure a sorte, quelle che dovevano dare i nomi alle curie. In quello stesso tempo furono arruolate anche tre centurie di cavalieri: i Ramnensi presero il nome da Romolo, i Tiziensi da T. Tazio: la causa dell'origine e del nome dei Luceri è incerta. Quindi entrambi i re ebbero un regno non solo comune ma pieno di concordia. Dopo alcuni anni, dei parenti del re Tazio maltrattarono gli ambasciatori di Laurento e mentre gli abitanti di Laurento si appellavano al diritto delle genti, presso Tazio avevano più importanza il favore di cui godevano i suoi e le loro preghiere. E così attirò su di sé la pena che avrebbe dovuto essere di quelli; infatti a Lavinio, dove si era recato per un sacrificio solenne, fattoglisi intorno un assembramento di popolo, fu ucciso. Narrano che Romolo provò un dolore meno forte di quello che sarebbe stato giusto ( che provasse) sia per la malfida alleanza del regno sia perché pensava che Tazio era stato ucciso non a torto. E così non mosse guerra; ma tuttavia, affinché fossero espiate le offese fatte agli ambasciatori e l'uccisione del re, fu rinnovata l'alleanza tra Roma e Lavinio