"Legittimo orgoglio di letterato" LATINO

Messaggioda silgra95 » 1 mag 2012, 16:35

Libro versioni latine per il biennio - pag 149 n°157

freqiemter agenti causam mihi accidit ut giudices ... Demosthenes ego celebritate nominis mei gaudere non debeo?

Frequentemente trattando una causa mi accadde che i giudici, avendo sostenuto a lungo serietà e autorità, tutti all'improvviso, come vinti e presi dalla mia capacità di parlare (--> eloquenza), si alzassero e (mi) lodassero; spesso riportai molta fama da parte del senato: non ottenni mai così tanta benevolenza, quanto di recente dal discorso di Cornelio Tacito. Egli infatti raccontava che ai giochi circensi era seduto vicino a lui un cavaliere romano, che dopo molte nozioni e discorsi si informò: "Sei italico o provinciale?" Tacito rispose: "Mi conosci di certo dai miei libri" Quindi lui: "Sei Tacito o Plinio?". Accadde pochi giorni fa un altro fatto simile. Sedeva a tavola con me un uomo notevole, Fadio Rufinio, presso un suo stesso cittadino, che era venuto a Roma il giorno prima; a lui Rufinio mi presentò, parlando in seguito molto dei miei studi, e anche quello disse: "E' Plinio". Molto contento, decisi di prendere il grande risultato del mio lavoro. Infatti se Demostene fu lieto di diritto, poichè una vecchia Attica così lo aveva riconosciuto "Questo è Demostene", io non devo forse gioire a causa della celebrità del mio nome?

silgra95

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Messaggioda *Yole* » 1 mag 2012, 18:46

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