da free80 » 12 mag 2012, 14:28
Modestia di un grande filosofo
Pag. 346 n. 296 - Nova Officina
Narrano che il filosofo Platone, essendo andato nell’Elide per i giochi pubblici, che si svolgevano ad Olimpia, avesse dormito in una tenda per alcuni giorni con uomini, i quali non conosceva ed ai quali a sua volta egli stesso era sconosciuto.
Tuttavia Platone non si vergognò della loro compagnia, né arrecò loro noia con discorsi eruditi, ma si congiunse la benevolenza di tutti con affabilità e con cortesia. Perciò quelli erano molto dilettati dalla sua compagnia.
Né tuttavia fece mai menzione dello studio della filosofia, né li informò del suo nome, volendo nascondergli loro chi egli stesso fosse.
Ma dopo la fine dei giochi essendo ritornato ad Atene con i suoi compagni di tenda da questi gli fu domandato che essi stessi conducesse all’accademia e mostrasse quel Platone che tutti stimavano il più grande filosofo, allora Platone sorridendo dolcemente disse: “Io sono Platone”.
Essendosi meravigliati di ciò si pentirono fortemente di essere stati con un tale uomo nella tenda, e mai avessero chiesto a lui chi fosse.