La condizione degli anziani e il loro carattere

Messaggioda martax3x » 14 mag 2012, 17:15

Versione di Platone: La condizione degli anziani e il loro carattere, da 'Il nuovo Τάξις',

'Ἄν μὲν γὰρ κόσμιοι καὶ εὔκολοι ὦσιν, καὶ τὸ γῆρας μετρίως ἐστὶν ἐπίπονον· εἰ δὲ μή, καὶ γῆρας, ὦ Σώκρατες, καὶ νεότης χαλεπὴ τῶι τοιούτωι συμβαίνει.' Καὶ ἐγὼ ἀγασθεὶς αὐτοῦ εἰπόντος ταῦτα, βουλόμενος ἔτι λέγειν αὐτὸν ἐκίνουν καὶ εἶπον· 'Ὦ Κέφαλε, οἶμαί σου τοὺς πολλούς, ὅταν ταῦτα λέγηις, οὐκ ἀποδέχεσθαι ἀλλ' ἡγεῖσθαί σε ῥαιδίως τὸ γῆρας φέρειν οὐ διὰ τὸν τρόπον ἀλλὰ διὰ τὸ πολλὴν οὐσίαν κεκτῆσθαι· τοῖς γὰρ πλουσίοις πολλὰ παραμύθιά φασιν εἶναι'. 'Ἀληθῆ', ἔφη, 'λέγεις· οὐ γὰρ ἀποδέχονται. Καὶ λέγουσι μέν τι, οὐ μέντοι γε ὅσον οἴονται· ἀλλὰ τὸ τοῦ Θεμιστοκλέους εὖ ἔχει, ὃς τῶι Σεριφίωι λοιδορουμένωι καὶ λέγοντι ὅτι οὐ δι' αὑτὸν ἀλλὰ διὰ τὴν πόλιν εὐδοκιμοῖ, ἀπεκρίνατο ὅτι οὔτ' ἂν αὐτὸς Σερίφιος ὢν ὀνομαστὸς ἐγένετο οὔτ' ἐκεῖνος Ἀθηναῖος. Kαὶ τοῖς δὴ μὴ πλουσίοις, χαλεπῶς δὲ τὸ γῆρας φέρουσιν, εὖ ἔχει ὁ αὐτὸς λόγος, ὅτι οὔτ' ἂν ὁ ἐπιεικὴς πάνυ τι ῥαιδίως γῆρας μετὰ πενίας ἐνέγκοι οὔθ' ὁ μὴ ἐπιεικὴς πλουτήσας εὔκολός ποτ' ἂν ἑαυτῶι γένοιτο'.


'Qualora gli uomini siano saggi e di buona indole, anche la vecchiaia è per loro moderatamente difficile; altrimenti, caro Socrate, tanto l'anzianità quanto la giovinezza risultano ardue, a cagione di un tale modo di agire'. Ed io, meravigliato che egli affermasse ciò, e giacchè desideravo discorrere ulteriormente con lui, lo incitai a proseguire, e dichiarai: 'Cefalo, io ritengo che molti, allorchè sostieni ciò, non approvino, credano bensì che tu sopporti con facilità la vecchiaia non a causa del tuo atteggiamento, ma in virtù del tuo aver acquistato ingenti ricchezze; difatti, per i doviziosi tramandano esser molteplici le facilitazioni'. 'Dici il vero.' - replicò - 'Difatti non approvano. E certo affermano qualche cosa, ma non tutto quel che pensano; ma è ben riuscita quella frase di Temistocle, il quale rispose a uno di Serifo, che si sentiva ingiuriato e che dichiarava che egli godeva di buona fama non per suo merito, ma per quello della propria città, che colui non sarebbe divenuto celebre nè se fosse stato di Serifo nè se fosse stato ateniese. E per i non abbienti, che mal tollerano la vecchiaia, va bene questo discorso, cioè che nè l'onesto potrebbe sopportare facilmente l'anzianità in povertà, nè il disonesto, se si arricchisse, potrebbe mai risultare in pace con se stesso.'

martax3x

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Messaggioda giada » 14 mag 2012, 17:21

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