Appunti di storia: colonialismo europeo e tratta dei neri

Messaggioda Baffman » 3 gen 2011, 16:42

Come si sviluppa il colonialismo delle potenze europee.
Tra il 1500 e 1700 ci sono le prime compagnie commerciali vere e proprie. Negli stati in cui operavano non si occupavano di controllare il territorio ma unicamente di controllare l'economia di quel territorio: erano interessate esclusivamente agli scambi economici e non al controllo diretto del territorio da parte della madrepatria.

I portoghesi furono i primi a fondare delle colonie lungo la costa africana o sulle isole dell'Oceano Atlantico; decisero tuttavia di non avventurarsi nel territorio anche perché il clima africano era torrido e c'erano rischi di infezioni e contagi. Ai Portoghesi seguirono gli Olandesi e gli Inglesi che erano interessati soprattutto alla forza lavoro, cioè agli schiavi neri. Questi ultimi venivano catturati dalle tribù locali rivali e venduti agli Europei. Inizialmente gli schiavi venivano comprati dai Portoghesi e portati in Brasile a lavorare nelle immense colture del territorio. Gli Olandesi cercarono di sostituire il Portogallo nella gestione del traffico degli schiavi: non riuscendoci decisero di adottare un altro metodo cioè finanziarono con navi e altri mezzi la tratta degli schiavi gestita dai Portoghesi ed in un secondo momento finanziarono anche il commercio dello zucchero dal Brasile sperando in un nmomento di debolezza del Portogallo per poter subentrare. Francesi ed Inglesi gradualmente sostituirono i Portoghesi nella tratta degli schiavi, gli Inglesi, partendo dal golfo di Guinea mentre i francesi dal Senegal ed dal Gambia.

C'è stato uno studioso, Curtain, che ha compiuto una difficile ricerca spulciando tutti i registri degli scambi nei porti tra 1500 e il 1700 contando gli schiavi neri che venivano imbarcati ed arrivò ad una cifra di 6 milioni. Alcuni altri studiosi successivamente continuarono la ricerca e giunsero ad una cifra di 9 milioni

Originariamente il commercio tra Europa e d'America poteva essere disegnato lungo una linea orizzontale che partiva da Lisbona e arrivava in Carolina. Successivamente il commercio diventò un triangolo. Si vennero a formare tre triangoli commerciali:
1 Dall'Europa partivano navi cariche di merci scadenti e di bigiotteria; arrivavano in Africa dove la bigiotteria veniva venduta in cambio di schiavi neri ; dall'Africa gli schiavi venivano portati nelle Antille, dove venivano scmbiati dagli Europei con lo zucchero; ritornati in Europa vendevano lo zucchero ricavando molto senza aver speso quasi nulla.
2 Un altro triangolo commerciale era pressoché identico ma aveva il posto delle Antille l'America ed in particolare gli Stati di Virginia e Carolina dove invece che con lo zucchero i neri venivano scambiati con tabacco e cotone.
3 Le colonie del Nord America producevano molto Rum ma per produrlo occorreva la melassa e lo zucchero, ingenti quantità di cuccherò. Allora partivano dall’America navi cariche di prodotti di prima necessità provenienti dalle manifatture americane come generi alimentari e beni di consumo che venivano scambiati con grandi quantità di zucchero. Lo zucchero veniva riportato in America e usato per distillare il Rum. Una volta ottenuto il liquore, lo si caricava in barili sulle navi che giungevano in Africa e qui veniva scambiato con schiavi neri, tra l'altro causando la diffusione dell'alcolismo presso le tribù africane. Gli schiavi, dunque, venivano portati nelle Antille dove vengono venduti in cambio di zucchero ed il ciclo ricominciava.

In Inghilterra si levarono molte proteste nei confronti della tratta degli schiavi e venne a crearsi un movimento abolizionista che nel 1807 anche grazie all’appoggio della chiesa anglicana riuscì a far dichiarare fuori legge la tratta degli schiavi. Allora contro i pirati vigeva una legislazione che prevedeva che, nell'intercettazione di una nave pirata, essa dovesse essere distrutta ed i pirati uccisi. Gli inglesi estesero questa legislazione anche alle navi dei negrieri; quando queste venivano attaccate e distrutte, i neri recuperati venivano liberati a Sierra Leone. Nel 1833 viene abolita la schiavitù nelle colonie inglesi; con la rivoluzione industriale e la teoria di Smith a proposito del valore lavoro viene meno il commercio in favore del lavoro; quindi questa abolizione fu dovuta al fatto che gli inglesi ritennero che un uomo libero avrebbe prodotto più di uno incatenato.
Negli Stati Uniti appena formatisi anche lì, fu abolita la tratta degli schiavi, ma non la schiavitù e pertanto gli schiavi continuarono a essere sfruttati come in cattività per fare altri schiavi, poiché non se ne potevano più importare. I negrieri decisero nonostante le abolizioni di continuare le tratte.

La tratta dei neri ha provocato effetti disastrosi in Africa
1) C'è stato un grandissimo spopolamento
2) Ci furono lotte fra tribù per prendere gli schiavi ad altre tribù
Dopo un po' di tempo gli europei tornarono ad interessarsi all'Africa, questa volta per importare degli olii ed i capi locali organizzarono delle coltivazioni schiavizzando altri neri.

L'Africa meridionale aveva un clima migliore. Prima i portoghesi, poi gli olandesi si susseguirono in queste regioni; dei contadini olandesi chiamati boeri colonizzarono il Capo di Buona Speranza e fondarono Città del Capo. Sopraggiunsero gli ugonotti che come i boeri divennero allevatori lasciando il lavoro agricolo ai neri.

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Messaggioda Baffman » 3 gen 2011, 16:46

Scusate ma prima di quanto ho scritto sopra va inserita un'altra bel po' di roba che metto qua sotto. Questi sono appunti che ho preso in un mese stando sempre attento, pertanto se non volete considerarli come crediti vi pregherei di toglierli, grazie.


Ci sono due grandi paesi: Inghilterra e Olanda. La compagnia mercantile olandese era chiamata di VOC. Questa compagnia fin dal 1600 si era diffusa prevalentemente nell'Oceano Indiano, nell'Indonesia e nell'isola di Giava con un metodo assai poco discutibile (l'Olanda non aveva fini religiosi e ciò le dava un notevole vantaggio): siccome la zona delle Indie era particolarmente agitata da conflitti sociali e religiosi, gli olandesi si erano inseriti in queste lotte ed avevano ottenuto diverse concessioni tra cui il diritto di riscuotere delle tasse sui beni coltivati. Si facevano consegnare una quota della produzione agricola, in particolare della canna da zucchero e del caffè.

Quando sopraggiunsero gli inglesi, la compagnia olandese si spostò in Indonesia, ma era sempre più corrotta ed i funzionari rubavano molto di ciò che riscuotevano dei contadini sfruttati; inoltre fronteggiando i signori locali e nella concorrenza con l'Inghilterra si erano accumulati moltissimi debiti e pertanto essa venne sciolta nel 1799 ed il controllo di queste zone passò direttamente nelle mani delle Province Unite. La situazione tuttavia cambiò in peggio poiché adesso non c'era più una tassazione sul prodotto ma addirittura sul territorio coltivato; gli olandesi, cioè, potevano imporre alle popolazioni locali cosa coltivare e su quanta porzione di territorio farlo. In questo modo si toglieva ai popoli locali lo spazio per le proprie coltivazioni come ad esempio il riso, per impiegarne di più nella produzione di ciò che interessava maggiormente agli olandesi cioè il caffè e la canna da zucchero. Questo accadde in particolare a Giava. Da un lato è vero che gli olandesi permisero anche una produzione più moderna del riso ma è anche vero che purtroppo cambiava tutto il sistema creando gravi squilibri.

Come si evince dalla cartina, la costa dell'India è disseminata da porti e colonie inglesi e olandesi.
Agli olandesi appartenevano Bombay è Madras e più al Nord anche Calcutta era una città fortezza. Anche gli inglesi si inseriscono abilmente negli scontri locali tra signori locali che si illudono di potersi servire degli inglesi per sconfiggere i loro avversari.

Nawab voleva dire in India signore di un territorio. Successe che il Nawab del Bengala attaccò Calcutta; gli Inglesi chiesero rinforzi e giunse una flotta inglese comandata da Robert Clive a cui bastò sparare alcuni colpi di cannone per dimostrare la potenza e la superiorità britannica e costringere il Nawab alla resa. Quello che stupisce storicamente non è la facile resa del Nawab di fronte ad i cannoni ma soprattutto il fatto che fu resa ancora più facile dai mercanti locali che avevano interessi nel commerciare con gli inglesi ed erano disposti a tradire la madrepatria pur di portare avanti questi commerci. In qualche modo l'Africa di oggi è simile all'impero Moghul di allora. Gli inglesi si servivano anche di soldati mercenari locali chiamati cypais.

Scoppiò la guerra dei sette anni che vide scontri in questo territorio tra inglesi e francesi e la vittoria degli inglesi. Contemporaneamente, come abbiamo già detto, l'impero Moghul fu attaccato dagli afgani dell'impero persiano e ci fu una situazione caotica dalla quale emersero gli inglesi che attraverso la loro compagnia commerciale presero il controllo della regione che era formata da 30 milioni di abitanti. I funzionari della compagnia presero di fatto il posto dei Nawab e furono chiamati in modo europeo nababbi, diventando molto corrotti.

Nei confronti della compagnia delle indie orientali, dunque in Inghilterra si alzarono molte proteste:
1) Questa compagnia non faceva guadagnare granché all'Inghilterra perché ciò che guadagnava non arrivava alla madrepatria.
2) Commetteva numerose violenze ed infamità, infangando la reputazione della madrepatria all’estero.
3) Quando questa compagnia si vedeva minacciata chiedeva soldati all’Inghilterra causando ulteriori spese.
La compagnia delle orientali dunque viene sciolta nel 1813. Una cosa da ricordare è che c'è un secondo scontro in cui non solo l'Inghilterra vince ma l'India rientra nelle sue mani pur mantenendo una certa autonomia. Agli inglesi, come prima gli olandesi, il controllo di popolazioni non importava quanto il controllo dell'economia.

Parliamo ora della Russia. La Russia si espanse molto tra il 1600 1700 espandendosi in particolare verso ovest dove prende la Svezia. Dopodiché si spinge a nord-est dove c'è la Siberia, una landa deserta ghiacciata tristemente famosa perché luogo di deportazione nel periodo della Russia comunista. I russi si spostarono lì per catturare animali da pelliccia; quando essi diminuivano loro si spostavano oltre ed in questo modo completarono la conquista della Siberia costruendo delle postazioni di controllo. Fra le bestie che in particolare venivano catturate c'erano gli ghibellini. I russi raggiunsero il Pacifico a est mentre al sud si fermarono prima della Cina presso il fiume Amur. Dopodichè si spingono oltre il Pacifico con un esploratore, Bering, che scoprì uno stretto che separa l’Asia dall'America che da lui prenderà il nome. Qui i russi si spingono non più per prendere zibellini bensì castori e giungono in Alaska e Canada dove si scontrano con gli inglesi che sopraggiungevano dalla parte opposta.
A sud-est ci sono altre zone sterminate, le steppe, che vengono pian piano invase attraverso azioni militari e successivamente colonizzate dai contadini russi. All'estremo Nord ci sono delle popolazioni che resistono e cioè i Kazaki e Uzbeki che solo dopo molto tempo cadranno sotto l'attacco congiunto di cinesi e russi. L'ultima espansione della Russia sarà in Crimea e Georgia. La Crimea era abitata da popoli discendenti dall'orda d'oro e dunque musulmani. La Russia che è sconfinata è però bloccata dal fatto di non avere uno sbocco sul mare, in particolare a sud-est o sud-ovest, sbocco che sostanzialmente non otterrà mai.

Baffman

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Messaggioda giada » 11 gen 2011, 10:41

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