Arte: GUERNICA Pablo PIcasso

Messaggioda lunina » 13 gen 2011, 15:19

Guernica è il titolo di un noto dipinto di Pablo Picasso, realizzato dopo il bombardamento aereo della città omonima durante la guerra civile spagnola da parte delle forze franchiste tedesche il 26 aprile 1937. Quello di Guernica fu il primo bombardamento aereo contro una popolazione civile inerme che la storia ricordi. Nel gennaio di quello stesso anno, il governo spagnolo, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla guerra civile che dilaniava il proprio paese, incaricò Picasso di realizzare un opera che rappresentasse la Spagna nell’Esposizione Universale di Parigi. Il pittore, che si trovava in Francia, fu reso partecipe della tragedia grazie a i giornali francesi, che il 30 aprile riportarono foto e notizie riguardanti il bombardamento. L'artista prese spunto in modo particolare da un articolo in cui il giornalista descrisse la brutalità dell'evento, evidenziando, anche attraverso una fotografia, che la città era stata completamente rasa al suolo e decise il soggetto definitivo. L'opera, infatti, inizialmente non rappresentava il bombardamento della cittadina spagnola, ma era nata per commemorare la morte di un famoso torero dell'epoca che si intitolava En muerte del torero Joselito. Dopo l'esposizione, quando il governo repubblicano era caduto, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo. Venne quindi ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York, e tornò in patria nel 1981, ad otto anni dalla morte di Picasso e sei da quella di Franco. Durante gli anni '70 fu un simbolo per gli spagnoli sia della fine del regime franchista che del nazionalismo, così come lo era stato prima, per tutta l'Europa, della resistenza al nazi-fascismo. Soprattutto denuncia la guerra e la sua brutalità, tant’è vero che troviamo nella sede dell’ONU, davanti al Consiglio di Sicurezza, un arazzo che riporta il famoso quadro di Picasso, Guernica, sostenuto sulle spalle dei relatori. Picasso è convinto che la carneficina di Guernica non rappresenti un isolato episodio della guerra civile spagnola, ma sia, invece, l’avvio di una tragedia collettiva che porterà i regimi totalitari a scatenare una nuova guerra mondiale. Egli vuole sollecitare il popolo e gli intellettuali a schierarsi in difesa della democrazia e della libertà. La frenetica lavorazione nel nuovo studio parigino di Tue des Grands-Augustin è documentata dal fitto numero di studi e disegni, ma anche da una serie di foto scattate da Dora Maar che scandiscono le diverse fasi di una progressiva riduzione della composizione all’essenziale. Nello studio preparatorio, Picasso divide l’opera in più bozze, componendo e deformando i tratti dei visi dei protagonisti per esprimere l’estremo dolore. L’opera si basa su una costruzione piramidale, in cima alla quale si trova un cavallo, simbolo del popolo spagnolo, ferito che nitrisce con straziante dolore. Al di sotto si presenta un groviglio di uomini e donne, di madri disperate che fuggono con i loro figli dalla casa in fiamme, corpi senza vita che giacciono a terra. Per evocare il lutto e la morte, tutte le figure sono piatte, senza colore, segnate da una grafica che devasta lineamenti e sembianze, come avevano fatto le armi impiegate dai nemici. I colori del quadro, infatti, fanno parte della scala monocromatica, cioè dai colori neutri (il bianco e il nero) e tutte le sfumature dei grigi. Lo stile ricorda quello cubista, in quanto entra in gioco una quarta dimensione: il tempo. Possiamo, infatti, vedere simultaneamente tutte le facce dell’oggetto, come se potessimo girarci intorno. Le interpretazioni in chiavi belliche sono molteplici e, spesso, piuttosto discordanti. Niente ci indica che si tratti di un bombardamento, ad eccezione di quello che, a destra, può sembrare un palazzo un fiamme. È una protesta contro la violenza, la distruzione, la guerra in generale. In alto a sinistra, s’impone la figura del toro, simbolo della Spagna come Paese forte. Leggermente più in basso, troviamo l’immagine straziata di una madre che si dispera, mentre serra tra le braccia il corpo del suo bambino senza vita. Questa figura, ricorda la Madonna nella Pietà di Michelangelo. A terra giace il corpo di un soldato senza vita che impugna una spada spezzata, come un antico eroe classico, e dalla quale sorge un fiore, l’unico segno di speranza in tutto il quadro. Al vertice della composizione troviamo due fonti luminose: una luce elettrica e una lampada a olio. Il lampadario da cui proviene la luce è stato paragonato all’occhio di Dio, mentre la lampada a olio, è segno della civiltà che, attraverso la brutalità, regredisce.

lunina

Utente SILVER
Utente SILVER
 
Risposte:

Messaggioda giada » 15 gen 2011, 17:38

ok2 hai guadagnato 1 credito

giada

Site Admin
Site Admin
 

Torna a Temi, analisi poesie, Appunti scuola

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-25 12:44:26 - flow version _RPTC_G1.3