TEMA: La tutela della biodiversità a salvaguardia...........

Messaggioda gio.91 » 28 gen 2011, 19:30

La tutela della biodiversità a salvaguardia dell'uomo e del pianeta Terra

Sono molti i problemi che, oggi, l'umanità è chiamata a risolvere. La ricchezza della vita sulla Terra è seriamente messa in pericolo dagli atteggiamenti irresponsabili dell'uomo che ha pensato di utilizzare l'ecosfera non come una risorsa rinnovabile, ma come una miniera da sfruttare fino al suo totale esaurimento. Il mondo della natura è un mondo estremamente ricco e vario, composto da tanti piccoli mondi che, se pur differenti e diversi tra loro, sono strettamente legati ed interconnessi. La biodiversità, cioè la ricchezza e la varietà di specie animali e vegetali che popolano un ambiente, è il perno su cui ruota la vita stessa del nostro Pianeta.Per biodiversità, comunque, non deve intendersi solo la varietà degli esseri viventi, ma anche la diversità genetica tra animali appartenenti alla stessa specie. La perdita di specie, sottospecie e varietà, comporta gravi danni: -ecologici, perchè si danneggia la funzionalità degli ecosistemi; -culturali, perchè si perdono le conoscenze umane legate alla biodiversità; -economici,perchè si riducono le risorse genetiche potenziali.Per milioni di anni,l'uomo ha conosciuto un mondo le cui risorse sembravano senza limiti:le foreste abbattute ricrescevano;gli animali uccisi venivano rimpiazzati da altre specie;le acque dei fiumi e dei mari tornavano a essere pulite,dopo che vi erano stati gettati dei rifiuti;l'area,nonostante il fumo delle combustioni riacquistava la sua purezza.Era un mondo in cui regnava un equilibrio armonico tra uomo e natura,tra quanto l'uomo utilizzava e quanto la natura era in grado di riprodurre.Ma la smisurata crescita demografica,l'espandersi delle città, il rapido sviluppo industriale, l’avvento della”civiltà dei consumi”, l’uso indiscriminato di prodotti cimici in agricoltura,hanno,profondamente alterato l’equilibrio naturale che esistevatra l’uomo e il suo ambiente di vita e creato una situazione quanto mai allarmante.Negli ultimi anni,tante specie animali si sono estinte o sono vicine all’estinzione(quasi un terzo delle forme viventi nei vari ecosistemi del nostro pianeta). Secondo la Red List, formulata da scienzati internazionali, a rischio sono migliaia di mammiferi, rettili, anfibi, vegetali e piante. Le principali minacce vengono dal riscaldamento globale, dall’avanzamento della desertificazione, dalla pesca eccessiva, dall’inquinamentodei mari, dal disboscamento sfrenato, dall’introduzione di specie invasive. A tutela della biodiversità è stato stipulato un trattato internazionale, adottato a Nairobi, Kenya, nel maggio del 1992. Tale convenzione è stata ratificata ad oggi da 192 Paesi ed è stata aperta alle firme durante il Summit mondiale dei Capi di Stato di Rio de Janeiro, nel giugno del 1992, insieme alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite e alla Convenzione contro la desertificazione, per questo denominate le tre Convenzioni. Dal 1992 ad ora, si sono compiuti dei passi in avanti: è cresciuta la sensibilità verso i problemi ambientali, si dibatte sulle cause, si ipotizzano soluzioni, si discute di provvedimenti possibili, ma è indubbio che, a differenza del cambiamento climatico, il problema della biodiversità non è stato ben attenzionato dal mondo politico, forse perchè non comprende bene ciò che significa preservare la diversità biologica. Il segretario dell’ONU ha considerato questa mancanza di attenzione come un grave segnale di allarme e ha sottolineato che i governi non possono continuare ad ignorare la gravità della situazione. Per queste ragioni , il 2010 è stato proclamato Anno Internazionale della biodiversità, per ricordare a tutti i Paesi e le culture che un mondo in cui le differenze vengono ignorate o azzerate, non è un mondo vivibile. Anche l’U,E. , dopo aver mancato l’obiettivo di fermare la perdita della biodiversità entro il 2010, ha lanciato un nuovo piano decennale per la tutela duratura delle specie. Il problema della perdita della biodiversità non riguarda solo gli animali e le piante, ma riguarda enche l’uomo e la possibilità di sopravvivenza sulla Terra ( “La Terra non appartiene all’uomo, ma l’uomo appartiene alla Terra”-C. Zoppo). Sono necessari, dunque, provvedimenti urgenti per fermare il processo di distruzione dell’equilibrio naturale. Ma ciò che più preoccupa e se si sarà in grado di anteporre la salvaguardia della natura e le necessità ambientali agli interessi del business e del marketing. Come scrive Carboni, la vera domanda è: “Cosa è veramente disposta a fare la nostra società in risposta a una tale emergenza?” . Fino ad ora a prevalere è stata la logica del profitto e dell’avere che ha guardato più al vantaggio immediato che alle conseguenze future, ma su questa strada non si può più continuare. Vi è urgente bisogno di una più qualificata ricerca, di una migliore applicazione della normativa e di maggiori risorse finanziarie, la fine di creare le basi uno sviluppo sostenibile e preservare l’ambiente e le risorse della Terra per le generazioni future. L’uomo, artefice dei profondi cambiamenti che hanno sconvolto l’ambiente e il suo delicato ecosistema, può e deve trovare le giuste misure correttive ai danni che ha provocato. Pena la sua estinzione. bye

gio.91

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