FILOSOFIA: Pensiero di Socrate

Il pensiero filosofico di Socrate

Nacque ad Atene (469-399), figlio di Sofronisco e Fenerete. La sua opera svoltasi tutta sull'insegnamento orale senza alcun scritto, ebbe capitale importanza su tutta la filosofia greca. Socrate considerò compito del filosofo lo studio dell'uomo, disinteressandosi delle ricerche scientifiche e naturalistiche dei filosofi precedenti. Il suo interesse era fondamentalmente rivolto ai problemi morali. Egli vuole suscitare l'esigenza di un sapere vissuto, (non astratto) tutto interiore, un risveglio della coscienza morale che è continua ricerca ed esame di sè. Si può dire che Socrate scopre la funzione essenziale del pensiero nella vita spirituale e viene affermata la necessità della razionalizzazione della vita morale poichè per Socrate conoscere il bene equivale a farlo.
I quattro momenti del metodo socratico sono.

1°)DIALOGIA;
2°)IRONIA O DUBBIO;
3°)AUTOCOSCIENZA
4°)MAIEUTICA

(arte che permette di trarre dalla mente del discepolo i concetti in esso latenti). Per Socrate la malvagità è ignoranza: nessuno pecca volontariamente solo perchè ignora il bene (intelletualismo etico). Il suo metodo quindi è la conversazione (dialogia) con cui dichiarandosi ignaro della verità (ironia o dubbio= seco nihil scire) porta l'interlocutore a criticare il suo preteso di sapere (autocoscienza) ed a ricercare la verità (maieutica). Accusato da Quinto Meleto e da Licane di empietà e corruzione dei giovani, fece in tribunale l'apologia della sua vita spesa nella missione di guidare il bene. Fu condannato a bere la cicuta (pianta europea molto velenosa). Fu uno dei più grandi maestri dell'umanità. Molte scuole filosofiche che a lui si richiamano sorsero: quella di ELIDE, quella MEGARICA; la CIRENAICA oltre a quelle fondate da Platone e Aristotele.