Rivoluzione industriale e questione femminile

Messaggioda Ileanuccia » 2 feb 2011, 10:18

Rivoluzione industriale

Per la prima volta con la rivoluzione industriale alla debole energia degli uomini e degli animali si sostituisce l'energia del vapore e del carbone. Dicesi rivoluzione industriale, quindi, una radicale trasformazione del modo di produzione e di organizzazione economica che provoca una radicale trasformazione sociale.
Gli artigiani ben presto non riuscirono più a soddisfare le esigenze crescenti e così fu necessario sostituire i vecchi metodi di lavoro con altri che avrebbero permesso di produrre di più, in minor tempo e senza aumento di costi. Si passò di conseguenza dalle botteghe alle fabbriche, capaci di contenere grandi macchinari e migliaia di operai.
Una caratteristica fondamentale del sistema di fabbrica era la divisione del lavoro: il processo di lavorazione era scomposto in una seria di operazioni semplici e ripetitive, affidate a lavoratori diversi, che intervenivano uno dopo l'altro per eseguire la loro parte di lavoro; ciò comportava una maggiore produzione in minor tempo. Mentre prima l'artigiano si occupava di soddisfare il bisogno dei singoli, le fabbriche orientano la loro produzione per coprire le necessità della popolazione.
La rivoluzione industriale determinò l'avvento di una nuova classe imprenditoriale, che diventerà la classe dominante, ovvero la borghesia capitalista. Essa contese all'aristocrazia il primato nel prestigio e nella direzione politica grazie ad una mentalità diversa che accettava la legittimità del guadagno che non derivava dalla terra: l'unico nobile invece secondo la tradizione. Nasceva così il mondo borghese, che aboliva il privilegio di nascita per sostituirlo con quello del denaro. (Self made man= l'uomo che si è fatto da solo)
Naturalmente la rivoluzione industriale fu possibile per diversi fattori:
1- La rivoluzione scientifica nel '600 con la tecnologia al servizio dell'uomo e del lavoro, con l'invenzione della macchina a vapore dello scozzese James Watt;
2- L'abbondanza di capitali ,derivati dalla crescita agricola, da investire;
3- La nascita della borghesia capitalista e la loro nuova mentalità;
4- L'abbondanza di fonti di energia ,estratte dalle miniere, come il carbon fossile;
5- Le materie prime provenienti dall'agricoltura, dall'allevamento, dalla pesca, dal sottosuolo e dalle colonie;
6- La nascita dei mercati per il commercio industriale;
7- La disponibilità di manodopera abbondante e a buon mercato;

La rivoluzione industriale ha anche, e purtroppo, i suoi contro:
1- L'abbandono delle campagne verso le città dove si trovano le fabbriche;
2- L'urbanizzazione selvaggia dei quartieri operai, dove le condizioni igieniche erano disastrose;
3- Le drammatiche condizioni lavorative;

Le condizioni di lavoro delle classi inferiori furono al centro dell'attenzione: a questo problema viene dato il nome di questione sociale. Dicesi questione sociale il problema delle condizioni di vita e di lavoro delle masse operaie nella società industriale.
1- Gli operai erano ferocemente sfruttati;
2- Gli orari di lavoro erano pesanti e variavano dalle 14 alle 18 ore;
3- I salari erano bassi;
4- Le donne e i bambini erano pagati assai meno degli operai maschi, benchè facessero i lavori più difficili;
5- Si andranno diffondendo le malattie infettive come il vaiolo, il tifo, la tubercolosi e la scarlattina. Fra i bambini, malnutriti e sottoposti a dure fatiche, si diffuse il rachitismo infantile. Tutto questo a causa della mancanza di una legislazione sociale a difesa dei lavoratori.

Questione femminile

La vera e più grande rivoluzione all'interno della rivoluzione industriale consiste nel fatto che, per la prima volta e per sempre, nel mondo occidentale, la donna entra nel mondo del lavoro ottenendo non solo un riconoscimento economico, e quindi la possibilità di gestire autonomamente la propria vita sia pur con un salario minimo, ma soprattutto un riconoscimento sociale, cioè il riconoscimento della funzione sociale del suo lavoro, cosa mai accaduta nel passato. Da questo momento in poi, pur tra mille difficoltà, ostacoli e ritardi, la donna comincerà il suo cammino di emancipazione e di parità con l'uomo, un cammino che si concluderà negli anni '60 del Novecento, con la cosiddetta rivoluzione femminile, il frutto più maturo e duraturo della rivoluzione giovanile.

Ileanuccia

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