CORREZIONE VERSIONE LATINO..

Messaggioda francina93 » 3 giu 2009, 12:45

UNO SCACCO DEI ROMANI IN MACEDONIA
Cecidere eo die ab Romanis ducenti equites, duo milia haud minus peditum; capti sescenti ferme. ex regiis autem uiginti equites, quadraginta pedites interfecti. postquam rediere in castra uictores, omnes quidem laeti, ante alios Thracum insolens laetitia eminebat; cum cantu enim superfixa <hastis> capita hostium portantes redierunt. apud Romanos non maestitia tantum ex male gesta re, sed pauor etiam erat, ne extemplo castra hostis adgrederetur. Eumenes <consuli> suadere, ut trans Peneum transferret castra, ut pro munimento amnem haberet, dum perculsi milites animos colligerent. consul moueri flagitio timoris fatendi; uictus tamen ratione, silentio noctis transductis copiis, castra in ulteriore ripa communiuit. rex postero die ad lacessendos proelio hostes progressus, postquam trans amnem in tuto posita castra animaduertit, fatebatur quidem peccatum, quod pridie non institisset uictis, sed aliquanto maiorem culpam esse, quod nocte foret cessatum; nam, ut neminem alium suorum moueret, leui armatura inmissa, trepidantium in transitu fluminis hostium deleri magna ex parte copias potuisse. Romanis quidem praesens pauor demptus erat, in tuto castra habentibus; damnum inter cetera praecipue famae movebat.

La traduzione l'ho fatta io ma in alcuni punti non mi è chiara...Qualcuno può rigurdarla?
quel giorno caddero per mano dei romani 200 cavalieri e non meno di 2 mila fanti; ne furono catturati all'incirca seicento. dai re invece furono uccisi 20 cavalieri e 40 fanti. dopo che i vincitori tornarono all'accampamento, tutti veramente felici, davanti agli altri spiccava l'eccessiva gioia dei traci; cantando ritornarono portando le teste dei nemici conficcate con le spade. presso i romani non c'era soltanto la tristezza che l'impresa fosse andata male ma anche paura che i nemici si avviccinassero immediatamente all'accampamento. eumene persuase il console a trasferire l'accampamento al di là del peneo così da avere davanti alle fortificazioni il fiume finchè i soldati feriti riprendessero le forze. il console mostrò la vergogna di confessare il proprio timore; vinto quindi dala ragione, nel silenzio della notte condotte le truppe al di là rafforzò l'accampamento nell'altra riva. il re il giorno dopo per provocare i nemici a battaglia avanzò dopo che si accertò che al di là del fiume l'accampamento fosse pposto al sicuro, confesso veramente il peccato che il giorno prima...(qui c'è un pezzo ke nn mi è venuto). ai romani senza dubbio era scomparso l'attuale timore (altro pezo ke nn mi è venuto!!)

GRAZIE

francina93

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