Quanta, dei immortali, fu l'autorità, quanta la solennità nel discorso di Scipione! Senza problemi si direbbe che egli è il condottiero, non il compagno del popolo romano!
Di me? dissi ?non c'? bisogno di parlare; di Servio, piuttosto, tu dici bene, e io ti dir? il mio pensiero. Avrei infatti difficolt? a indicare uno che si sia applicato con maggior impegno all'eloquenza e allo studio di tutte le buone arti.