da didaskalos » 4 gen 2011, 13:34
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comunque la poesia di Tirteo è questa
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è bello che fra quelli che combattono per primi cadendo muoia
l'uomo valoroso, lottando per la sua patria...
abbandonare la propria città e i fertili campi
e vagare mendico, è di tutte la sorte più misera,
con la madre errando e con il vecchio padre,
con i figli piccoli e la moglie.
Sarà odioso alla gente presso cui giunge,
cedendo al bisogno e alla detestata povertà:
disonora la stirpe, smentisce il florido aspetto;
disprezzo e sventura lo seguono.
Se, così, dell'uomo randagio non vi è cura,
né rispetto, neppure in futuro per la sua stirpe,
con coraggio per questa terra combattiamo, e per i figli
andiamo a morire, senza più risparmiare la vita.
Io non ricorderei né terrei in conto un uomo
né per la virtù dei piedi né per la lotta,
né se dei Ciclopi avesse la grandezza e la forza,
e vincesse nella corsa il Tracio Borea,
né se avesse per aspetto maggiori lusinghe di Titono,
e fosse più ricco di Mida e di Cinira,
né se fosse re più potente di Pelope figlio di Tantalo,
e avesse la voce canora di Adrasto,
né se avesse ogni fama tranne dell'impetuoso ardimento