Enea, sotto la guida della Sibilla, entrò nell’antro del Tartaro per interrogare il padre Anchise; s’inoltrava per l’ombra e le case di dite con grande timore. Dinanzi allo stesso vestibolo quello vide il lutto, le preoccupazioni, le pallide malattie, la triste vecchiaia, e la paura e la fame e la turpe indigenza, forme terribili a vedersi, e la morte e la fatica; allora (vide) anche il sonno profondo simile alla morte, la guerra letale, la demente discordia. Al centro un olmo stendeva i rami vecchi, dove c’erano i vani sogni e aderivano sotto tutte le foglie. Inoltre alcuni mostri procedevano incontro a quell’uomo: ...
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