Ecco qui la mia interpretazione; Ciao e grazie.
Hi libri didascalici sunt , unde necesse est, ut ad aliquem scribantur; nam praeceptum et doctoris et discipuli personam requirit: unde ad Maecenatem scribit, sicut Hesodium ad Persen.
Questi libri sono didascalici, donde è necessario, dato che sono scritti per qualcuno; infatti l’insegnamento indaga il carattere del maestro e del discepolo: donde scrive per Mecenate, così come di Esiodo per Perseo.
Servio
Sane non est mirandum esse usum eum prooemio..cimus concessum esse scribentibus ut iteratione prooemi legentium interdum reficiant latore.Nam et Livius frequenter innovat principia ut “Completis consulibus”, et Cicero in Verrinis qui in frumentaria conciliavit auditorum animos iteratione principii ut “Omnes qui alterum iudicant”.
Certamente non c’è da meravigliarsi che egli abbia usato un esordio.. . invochiamo che sia stato concesso agli scrittori affinché per la ripetizione dell’ esordio ricostruiscano talora tramite il promotore dei lettori. Infatti sia Livio spesso rinnova le introduzioni come per esempio: ” completati i consoli” sia Cicerone nelle Verrine che ne “Il frumento” conciliò gli animi degli ascoltatori con la ripetizione dell’ esordio come per esempio” tutti coloro che giudicano contrario”.
Donato commento all'Eneide
Rhetorice dicturus de minoribus rebus magna promittit ut et levem materiam sublevet et attentum faciat auditorem sane perite, quoniam scit breve esse opus hoc de apibus et intra paucos versus posse consumi usus est translationibus ad dilatandam materiam dicens apes habere reges praetoria urbe set populos.
Da retore garantisce che dirà grandi cose sulle opere minori sia perché attenui l’insignificante argomento sia abilmente renda attento l’uditore in quanto sa che questa opera è breve sulle api e nello spazio di pochi versi possa essere esaurita si è servito delle trasposizioni per aumentare l’argomento dicendo che le api hanno i re nella cella ma i popoli nella città.