Passi di Seneca (de brevitate vitae 1-2-8, ...)

Messaggioda Babebi » 25 ago 2014, 14:20

Una Protesta Sbagliata (de brevitatete vitae 1)

1 La maggior parte dei mortali, o Paolino, si lamenta della crudeltà della natura, per il fatto che siamo venuti alla luce/creati per un breve tempo, poiché questi periodi di tempo dato a noi trascorrono così velocemente, così in fretta che eccetto molto pochi, la vita abbandona tutti gli altri mentre si preparano a vivere (lett. nella stessa preparazione alla vita). Non si lamenta soltanto la massa e la gente sprovveduta di questo male generale, come si ritiene; questo stato d'animo ha suscitato anche le lamentele di uomini illustri.
2 Di qui deriva quella affermazione del più famoso medico (Ippocrate) 'breve la vita, lunga l'arte'. Di qui deriva la polemica, per nulla adatta ad un saggio, di Aristotele, che se la prende con la natura 'quella ha concesso agli animali un'età tale per vivere cinque o dieci generazioni, all'uomo nato per così grandi e importanti imprese è fissato un limite tanto più breve.
3 Non abbiamo poco tempo, ma ne perdiamo molto. La vita ci viene data in grande quantità per la realizzazione delle più grandi imprese, se tutta fosse impiegata bene; ma quando essa si consuma nell'eccesso e nell'indifferenza, quando non viene utilizzata in nessuna impresa valida, quando infine l'ultima necessità ci stringe (ABL ASS) ci accorgiamo che quella che non abbiamo compreso che stava passando, è passata.
4Così è: non riceviamo una vita breve ma la rendiamo tale e non siamo mancanti di essa ma spendaccioni. Come sontuose e regali ricchezze quando giungono al cattivo amministratore vengono dissipate in breve tempo, ma sebbene modeste, se vengono affidate ad un buon amministratore crescono con l'impiego così la durata della nostra vita si espande per chi la
organizza bene.

-autarkeia autosufficienza, unico comportamento che assicura felicità
-Paulino, perfetto dell'annona, lo esorta a lasciare la sua attività e occuparsi dell'attività filosofica
-dualismo otium (2 periodo) negotium (1 periodo, conciliare sapienza con negotium)
-inizio sallustio, de bello iugurtinum
-morte arriva troppo presto (mortales)
-maior seneca divide uomini in 2 parti
-contrapposiz animali uomini

Il tempo sprecato (de brevitate vitae 2)

1 Perché ci lamentiamo della natura essa si è comportata con generosità la vita se la sai (cong eventuale) impiegare è lunga. Ma uno È dominato da un'avidità insaziabile; un alto da uno zelo operoso per preoccupazioni inutili; un altro è ubriaco da vino, un altro è paralizzato per l'inattività, uno è stancato dall'ambizione che dipende sempre dai giudizi altrui, un altro è condotto dalla precipitosa brama di commerciare per quasi ogni terra per quasi ogni mare con la speranza del guadagno; taluni sono tormentati dal desiderio di combattere, sempre attenti ai pericoli altrui o angosciati per i propri; ci sono alcuni che sono logorati da un ingrato ossequio verso i superiori come da una volontaria schiavitù;
2 L'emulazione della bellezza altrui o la preoccupazione della propria tiene occupati molti; una volubilità vaga, incostante e incostante spinse la maggior parte che non aveva una meta fissa attraverso propositi sempre nuovi; ad alcuni Nulla piace dove dirigere la rotta, ma sorprende il destino la maggior parte mentre sono intorpiditi e sbadigliano a tal punto che io non dubito che sia vero ciò che sotto forma di sentenza è stato detto dal più famoso dei poeti 'breve la parte della vita in cui viviamo', Certamente tutto lo spazio rimanente non è vita, ma tempo.
3 I vizi li incalzano e li circondano da ogni parte e non li permettono di rialzarsi o di alzare gli occhi nell'osservazione del vero ma li tengono fissi e immersi nelle passioni, per quelli non è mai consentito loro tornare in sé. Se qualche volta li tocca per caso un po' di quiete come in un mare profondo, nel quale anche caduto il vento rimane il moto ondoso, sono inquieti e non c'è mai riposo per loro dalle proprie passioni.
4 Pensi che io parli di costoro, i cui mali (letteralmente dei quali) sono palesi alla luce del sole? Guarda quelli alla cui prosperità si occorre: sono soffocati dai loro beni. Per quanto le ricchezze sono di peso! Di quanti l'attività forense e la quotidiana preoccupazione di ostentare il proprio ingegno fa sputare sangue! Quanti sono pallidi per gli incessanti piaceri! A quanti la folla calcata intorno non li lascia nessun momento libero. Infine passa in rassegna tutti costoro dagli infimi ai più potenti: questo chiede assistenza, questo la presta, quello è accusato, quello difende, quello giudica, nessuno rivendica la propria libertà (letteralmente si rivendica sé) si consuma l'uno per l'altro. Chiedi di costoro i cui nomi si imparano a memoria: vedrai che essi si riconoscono da questi segni: questo si prende cura di quell'altro, questo di quell'altro, nessuno è proprio di sé/ si prende cura di sé.
5 in seguito lo sdegno di alcuni è estremamente insensato: si lamentano dell'arroganza dei potenti perché non hanno avuto tempo per loro che volevano ottenere udienza; uno osa lamentarsi della superbia dell'altro, proprio uno che non ha mai tempo per sé? Quello che tuttavia, chiunque tu sia, con espressione certamente insolente qualche volta certamente ti ha guardato, quello ha abbassato le sue orecchie alle tue parole, quello ti ha accolto al suo fianco: non ti sei mai degnato di guardare dentro te stesso, di ascoltarti. Non c'è dunque motivo perché tu addebiti a qualcuno questi doveri, perché certamente, mentre li svolgevi, non volevi essere con un altro, ma non potevi stare con te stesso.

-sintesi senecana
-arenas sine calce , sabbia senza calce, non ci sono collegamenti logici
-movere applica a filosofia, ciò che è proprio della retorica.
-sentenza riassume concetto
->più famoso dei poeto: omero, virgilio, menandro
-perfetto gnomico->esempi a temporali

Il valore del tempo (de brevitate vitae 8)

1 Sono solito meravigliarmi quando vedo alcuni chiedere tempo e quelli a cui viene chiesto essere assai disponibili a concederlo; entrambi guardano a quello per cui il tempo è richiesto, nessuno dei due lo considera in se stesso: è chiesto come se nulla fosse, è dato come se fosse nulla. Si gioca con il bene più prezioso di tutti; ma li inganna, poiché è un bene astratto, poiché non cade (viene) sotto gli occhi e perciò è considerato un bene di pochissimo valore, anzi il suo valore è quasi inesistente.
2 Gli uomini accettano stipendi e donativi con grandissimo piacere, e dedicano a essi (in essi collocano) le loro fatiche, il loro lavoro, e la loro diligenza: nessuno valuta il tempo; si avvalgono di quello troppo largamente come se (fosse) gratuito. Ma osservo i medesimi (quando sono) malati, se il pericolo si fa più vicino, toccare le ginocchia dei medici, se temono la pena capitale, essere disposti a sborsare tutti i loro beni per/pur di vivere (sfumat condiz). Così tanta contraddizione c'è in loro!
3 Che se fosse possibile mettere in vista il numero degli anni passati da ciascuno, così quello degli anni futuri, come si agiterebbero coloro che ne vedessero restare pochi, come li risparmierebbero. Eppure sarebbe facile gestire ciò che è certo per quanto scarso, si dovrebbe custodire con maggior cura ciò che non si sa quando finisca.
4E non c'è tuttavia motivo di pensare che essi non sappiano quanto il tempo sia prezioso: sono soliti a coloro che amano moltissimo che sono pronti a dare parte dei loro anni: li danno e non capiscono: li danno così da sottrarli a se stessi senza l'aumento di quelli. Ma proprio questo non sanno di sottrarselo, perciò per loro è sopportabile la perdita di un danno nascosto..
5 Nessuno ti restituirà gli anni, nessuno ti renderà nuovamente a te stesso. La vita andrà per dove ha avuto inizio e non muterà o arresterà il suo corso. non farà alcun rumore, non lascerà alcuna traccia della sua velocità (rammenterà): scorrerà silenziosamente. Quella non si prolungherà maggiormente né per ordine del re né per favore di popolo: correrà, così come è iniziata dal primo giorno, non devierà mai. Che cosa accadrà? Tu sei impegnato, la vita scorre, nel frattempo si avvicinerà la morte per la quale bisogna avere tempo (essere liberi) volente o nolente.

-utilizzo termini scentifici asomatos
-si guarda sempre al fine
-annua stipendi soldati
-congiaria donativi di pari valore soldati clientes.
-prima si spreca il tempo, po si fa di tutto per risparmiarlo
-visione meccanicistica

Solo il tempo è nostro (epistulae morale ad lucilium 1)

Comportati così, mio Lucilio: (rivendica a te il possesso) sii padrone di te stesso, e raccogli e conserva il tempo che finora ti era sottratto o rubato o che ti sfuggiva. Persuaditi che ciò è così come scrivo: una parte del tempo ci è tolta, una parte è sottratta, una parte scorre via. Tuttavia la perdita più vergognosa è quella che avviene per la nostra negligenza. E se vorrai stare attento, gran parte della vita sfugge a coloro che agiscono male, la maggior parte a coloro che non fanno nulla, tutta la vita a coloro che fanno altro. Chi mi darai che stabilisca un prezzo al tempo, che dia un valore al giorno, che capisca di morire giorno per giorno? Infatti in questo c’inganniamo, che vediamo lontano la morte: gran parte di essa è già trascorsa: la morte occupa tutto il tempo che è dietro. Fa’ dunque, mio Lucilio, ciò che mi scrivi di fare, tieni (cogli) stretta ogni ora; se porrai le mani sull'oggi accadrà che dipenderai meno dal domani.
Mentre si rimanda (gli impegni), la vita trascorre. Tutto il resto, Lucilio, è degli altri, solo il tempo è nostro; la natura ci ha immesso nel possesso di questo unico bene fugace e sfuggente, dal quale ci manda via chiunque voglia.
Così grande è la stoltezza dei mortali, che una volta ottenuto beni che sono di piccolissima importanza, o senza alcun valore, ma certamente recuperabili, accettano che li vengano addebitati, che nessuno ritiene che chi riceve del tempo debba essere debitore di niente, quando (mentre) è questo l'unico bene che può restituire. Forse mi chiederai che cosa faccia io che ti consiglio queste cose. Te lo confesserò francamente: (sott. mi accade che) ciò che accade a uno che spende molto, ma che è molto attento , ho sempre il controllo della spesa (a me è evidente il conto della spesa). Non potrei dire di non sprecare nulla, ma potrei dirti quanto spreco e perché e come; ti potrei riferire i motivi della mia povertà. Ma capita anche a me come alla maggior parte della gente caduta in miseria non per sua colpa: tutti dimostrano comprensione, ma nessuno viene in soccorso. cos'è? Non considero povero colui al quale basta ciò che gli rimane, per quanto piccolo sia. Tuttavia preferirei che tu tenessi i tuoi beni e comincerai al momento giusto. Infatti come sembra chiaro ai nostri antenati 'tardivo è il risparmio quando si è giunti alla fine'; infatti sul fondo non rimane solo la parte più scarsa ma la peggiore. Addio.

-causa storiografica
-struttura tricolon parallelismo di tre membri
-principi stoici bisogna occuparsi solo di séù
-sentenza fine didascalico
-Sermocinatio legato a diatriba cinico-stoica, seneca si rivolge ad un interlocutore fittizio per rivolgersi obiezioni e rispondere (dialogo)
-modello analogico
-seneca è consapevole dei propri limiti
-non è un maestro, ma da consigli
-no ha raggiunto l'esperienza, spreca anche lui il tempo
-paragone vita podere

Gli uomini son schiavi (epistulae morale ad lucilium, 47, 1-6)

Seneca salute il suo Lucilio
con piacere ho saputo da coloro che tornano da casa tua che ti comporti in modo familiare con i tuoi schiavi, questo si addice alla tua sensibilità, questo alla tua educazione. 'sono schiavi' anzi al contrario sono uomini. sono schiavi anzi affatto compagni. sono schiavi al contrario umili amici . sono schiavi al contrario compagni di servitù, se consideri Che alla sorte è lecito avere lo stesso (la stessa quantità) potere sugli uni sugli altri.
2 perciò rido di costoro che ritengono turpe cenare con il proprio schiavo: per quale motivo se non per il fatto che una assai superba consuetudine pone attorno al padrone che mangia un mucchio di schiavi che stanno in piedi? Egli mangia (edo) più di quanto possa tenere (sia capace) e riempie il ventre rigonfio con enorme avidità e disabituato già del suo compito di stomaco, così da rigettare tutto con uno sforzo maggiore che per digerirlo.
3 ma a quei schiavi infelici non è permesso muovere le labbra per questo, per il parlare, ogni mormorio è represso con il bastone e non sono risparmiati alle sferzate neppure quelli involontari cioè la tosse, gli starnuti, i singulti; con grande sofferenza si sconta il silenzio con una parola; tutta la notte rimangono digiuni e muti.
4 così accadde che codesti ai quali non è consentito parlare in presenza del padrone sparlino del padrone ma quelli che potevano parlare non soltanto davanti al padrone ma anche con il padrone stesso la cui bocca non era cucita, erano pronti a offrire il collo per il padrone e volgere il pericolo imminente verso il proprio capo; parlavano nei banchetti ma tacevano nelle torture.
5 inoltre si ripete il proverbio della medesima arroganza, quanti sono i servi, tanti sono i nemici; non li abbiamo come nemici ma li rendiamo noi tali. Per il momento tralasciò altre cose crudeli e disumane per il fatto che li trattiamo neppure come uomini ma come bestie. Quando ci adagiamo per cenare, uno pulisce gli sputi, l'altro raccoglie piegato il vomito degli ubriachi.
6 un altro ancora squarta uccelli rari introducendo la mano esperta con mosse sicure attraverso i petti e le anche, strappa i pezzi, infelice, colui che vive per questa sola attività per tagliare adeguatamente i volatili, se non ché è più felice colui che insegna ciò per il piacere, di quello che impara per necessità.

-roma: diritto di vita/morte su schiavi
-interloc fittizio
-in età imperiale cambia mentalità, editto di claudio, emancipazione schiavi malati, editto di nerone, interviene su umanità del padrone
-II dC editto di adriano, proibito commercio, migliori condiz di vita per schiavi.
-petronio riprende alcune frasi affidandole a trimalchione (intento parodistico)
-catonee, organizzare azienda basata su schiavitù
-seneca si discosta da sintassi classica
-preterizione, tralascio ma accenno

Epistola morales ad lucilium 47 (gli schiavi sono uomini II) 6

10 Considera costui (tu vuoi considerare) che tu chiami tuo schiavo, nato dalla stesso seme, gode dello stesso cielo, respira vive e muore come te! Tu (puoi) potresti vederlo libero così come lui può vederti schiavo. Con la sconfitta di Varo, la sorte degradò socialmente molti uomini nati di nobilissima origine che aspiravano al grado di senatori attraverso il servizio militare: essa rese l'uno pastore, l'altro guardiano di una casa. Ora disprezza l'uomo per una tale sorte nella quale anche tu potresti cadere mentre lo disprezzi;
11 non voglio addentrarmi in un argomento impegnativo e discutere sul trattamento degli schiavi nei confronti dei quali siamo molto superbi, crudeli e insolenti. Questo dunque è il succo/sintesi dei miei insegnamenti: comportati (congiuntivo esortat) con l'inferiore come vorresti come un tuo superiore si comporti con te. Tutte le volte che ti verrà in mente quanto ti è permesso sul tuo schiavo, pensa che il tuo padrone ha su di te lo stesso potere. 12 "ma io" ribatti "non ho padrone." Hai ancora una giovane età/è una bella età: forse lo avrai. Non sai a che età divennero schiavi ecuba, creso, la madre di Dario, Platone e Diogene? Comportati clementemente con il tuo schiavo e anche cordialmente, e ammettilo nelle conversazioni; nelle deliberazioni e al banchetto. A questo punto tutta la schiera dei raffinati griderà: nulla è più umiliante o più vergognoso di ciò. Io però sorprenderò (proprio) loro mentre baciano la mano degli schiavi altrui.

Contemne ironia
Sintesi senecana-> funz didattica
Sorte cambia improvvisamente la situazione
Interlocutore fittizio

Babebi

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Risposte:

Messaggioda giada » 26 ago 2014, 6:54

ok grazie 20 crediti

giada

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