DANTE E L'AMORE

Messaggioda irene9719 » 17 mar 2011, 9:47

DANTE E L’AMORE

Dante racconta che a nove anni vide per la prima volta Beatrice e ne ritrasse un’impressione indelebile. La rivide un giorno,dopo nove anni,ed ella lo salutò soavemente:questo incontro costituì la piena rivelazione dell’amore ch’egli portava già da tempo, seppur non ancora ben definito,nell’animo. Rifugiatosi nella sua stanza a pensare a lei,ebbe un sogno,una visione: Amore con Beatrice addormentata in braccio,il quale,dopo avergli rivelato di essere il suo signore,destò la donna,le fece mangiare il cuore del poeta e subito dopo,stringendola affettuosamente fra le braccia e piangendo se ne andò,con lei,verso il cielo. A questo punto Dante sforzandosi di mantenersi al codice dell’amor cortese, celò il proprio amore. Egli per di più, per mascherare questa sua passione, sparse la voce di essere innamorato di altre fanciulle , le donne-schermo. Questo comportamento di Dante irritò Beatrice, la quale gli tolse il dolcissimo il saluto,nel quale consisteva tutta la felicità del poeta. Ma proprio attraverso la sofferenza l’amore di Dante si rafforza e si sublima,diventando esperienza beatificante,una gioia che non consiste nella ricerca di un appagamento , ma nella contemplazione della bellezza e delle virtù della donna amata. La morte di Beatrice,arrivati a questo punto della narrazione,distrugge la persona fisica di lei, ma non la sua immagine ideale. I tre momenti della vicenda amorosa ricalcano i tre stadi dell’ascesa dell’anima a Dio di cui parla tutta la tradizione mistica, da sant’Agostino sino al san Bonaventura dell’Itinerarium mentis in Deum (Viaggio dell’anima in Dio). I tre stadi da questa tradizione sono definiti extra nos (fuori di noi), intra nos (dentro di noi), super nos (sopra di noi). In un primo stadio l’anima ama Dio attraverso le cose esteriori, come riconoscenza per i beni materiali del creato che sono un suo dono; poi la felicità scaturisce tutta dal di dentro dell’anima stessa, dalla gioia di amare Dio di per se stesso, per la sua infinita bontà; questo amore trasporta infine l’anima al di sopra di se stessa, sino a ricongiungerla con Dio. Il sonetto “si lungamente m’ha tenuto Amore” secondo tale suddivisione si colloca in uno stadio dell’amore dantesco precedente alla morte di Beatrice :non si parla di un amore in senso mistico-teologico ma piuttosto dei suoi effetti sull’Io poetico. in questo Dante è debitore nei confronti della tradizione guinizzelliana e soprattutto cavalcantiana. Tuttavia se il punto di partenza è il medesimo diversi sono i punti d’approdo. Per Cavalcanti l’amore è un fenomeno devastante, che appare come un guerriero che colpisce crudelmente il poeta lasciando solo un’esteriorità priva di spiriti vitali e un po’ di voce addolorata “Voi che per li occhi mi passaste ‘l core”,per Dante l’amore è un’opportunità positiva: nonostante eserciti il suo potere,non avviene mai che tal signoria sia esercitata senza l’avvalersi dell’intelletto,di quel “ragionar d’amore” che costituisce un sogno di vita cortese collocato fuori dal tempo e dallo spazio in un’atmosfera fiabesca “Guido,i’vorrei che tu Lapo ed io”. L’amore non ha più bisogno della figura fisica di Beatrice ma solo della sua lode “tanto gentile e tanto onesta pare”. Anche Guinizzelli e Cavalcanti cantavano la donna come miracolo soprannaturale ma l’amore per loro era solo un processo discendente(Dio,la donna,il poeta). In Dante invece il processo si fa ascendente (ci troviamo ora nello stadio dell’amore supra nos) e torna a Dio proprio per il tramite della donna. In “oltre la sfera che più larga gira” il pensiero di Dante si innalza a contemplare Beatrice nella gloria del Paradiso,una sorta di viaggio mistico della mente “spirito pellegrino”. Ciò che gli consente di innalzarsi è una “intelligenza nova”,cioè superiore alle possibilità umane che si identifica proprio nell’amore per Beatrice. Si tratta pertanto di un processo di sublimazione progressivo che va perdendo tutti i riferimenti reali fino a diventare metafisico.

irene9719

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Messaggioda giada » 23 mar 2011, 8:38

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