Filosofia di Spinoza

[Fragolina599]

SPINOZA – ETHICA ORDINE GEOMETRICA DEMONSTRATA, TRATTATO TEOLOGICO-POLITICO, TRATTATO POLITICO

Supera il dualismo Cartesiano
Spinoza supera il dualismo Cartesiano ricongiungendo pensiero ed estensione ad un’unica realtà, quale la sostanza. Questa è definita come ciò che esiste in sé e di per sé viene concepita, dunque causa sui e del mondo. La sostanza si identifica in Dio e nello stesso tempo nella Natura, o meglio nell’ordine geometrico della natura (Deus sive Natura). Dio non è creatore del mondo ma è potenza creatrice che rimane immanente al mondo stesso, si distingue infatti una Natura Naturans, ossia fonte di ogni cosa,ed una Natura Naturata, come prodotto di quella causalità infinita di Dio.

Attributi e Modi.
In quanto infinita la sostanza, consta di infiniti attributi. L’attributo è ciò che l’intelletto percepisce della sostanza, è l’espressione di quest’ultima. Essendo la mente umana finita due solo sono gli attributi dall’uomo conoscibili: l’estensione e il pensiero. Questi stessi si manifestano nel mondo tramite i modi, definiti come le loro determinazioni spazio-temporali. I modi dell’estensione sono i corpi, mentre quelli del pensiero, le idee. Ogni modo può essere conosciuto solo ed esclusivamente tramite il rinvio ad una realtà del suo stesso ordine. I corpi conoscono altri corpi. Le idee altre idee.

Nell’universo proposto da Spinoza tutto è retto da un ordine geometrico necessario, che è la Natura ovvero Dio. Spinoza nega il libero arbitrio e con esso il finalismo. L’uomo è infatti convinto che ogni cosa sia stata creata in funzione dei suoi bisogni. Spinoza ritiene che ciò è frutto di un pregiudizio antropocentrico che porta alla realizzazione di una religione antropomorfica. L’identificazione dell’immagine di Dio come Uomo ne limita secondo il filosofo l’unicità e la perfezione.

Dato per certo l’esistenza di un ordine necessario, la conoscenza diviene per Spinoza la riconduzione di ogni ente al proprio ordine ovvero l’individuazione della connessione che esiste fra le idee. La verità è la riconduzione di una determinata idea all’ordine di tipo matematico-geometrico cui appartiene.

Epistemologia
Spinoza distingue tre diversi livelli della conoscenza. Il primo livello è quello dell’esperienza e dell’immaginazione. La conoscenza si basa su una percezione casuale dei dati sensibili e non si identifica il rapporto tra le idee, segue un comportamento irrazionale ed episodico. Il secondo livello è quello della ragione: l’uomo riesce a comprendere il rapporto tra le idee tramite la connessione degli effetti alle cause dei fenomeni. Segue un atteggiamento di autoconservazione. L’ultimo grado è quello dell’intuizione. Permette di conoscere le cose sub specie aeternitatis, trovando un denominatore comune per tutte le cose e superando ogni tipo di superstizione. L’uomo tramite la contemplazione di Dio riesce a comportarsi in maniera perfetta. ( si ricollega al sapiente stoico che possedeva la mantica )

Politica
Differentemente da quanto Hobbes aveva affermato , Spinoza ritiene che fine ultimo dell’uomo sia l’utile e che nulla è più utile all’uomo dell’uomo stesso ( homo homini deus est). Pur tuttavia non potendo essere sicuri della lealtà dell’uomo, per non sfociare nella teoria dell ”homo homini lupus” Hobbesiana, bisogna dar vita ad uno stato civile. La formazione di quest’ultimo non implica la cessione di tutti i diritti e la conseguente formazione di uno stato assoluto. Spinoza ritiene che la maggiore garanzia dei propri diritti e della propria libertà sia “la potenza della moltitudine”, ovvero la democrazia. Il patto stipulato è un patto della società e non dei singoli uomini ed è di conseguenza rescindibile, in quanto fine ultimo dello stato è assicurare il bene e la libertà dei cittadini, qualora ciò non avvenga il patto è annullato.