Il caos e l'ordine- INFERNO (Divina Commedia, Dante A.)

Messaggioda MissZanzarina93 » 31 mar 2011, 22:32

Dante compendia nella Commedia tutta la cultura del Medioevo, o meglio vorrebbe tradurre l'enciclopedismo del suo sapere: ma allo stesso tempo in essa trascrive le espressioni, tra loro contraddittorie, di una civiltà, con le sue certezze e con i suoi timori. :roll: Proprio da ciò deriva l'intrico mirabile del poema, dove possono convivere il sublime e l'orrido, il tragico e l'elegiaco, il nobile e il plebeo, il grottesco e il drammatico: in un labirinto fitto di linguaggi, di temi e motivi narrativi. La materia della Commedia è sterminata ed eterogenea :shock: :Dante, tuttavia, è un architetto che ha il gusto della geometria nel costruire il ricco simbolismo che abbraccia l'intera opera. Il numero 3 era simbolo, nella mistica del Medioevo, della Trinità; il numero 10 della perfezione :o . Questi due numeri regolano l'impalcatura più visibile della Commedia. Il poema è scritto infatti in terzine. Le cantiche sono TRE e ognuna di esse si suddivide in 33 canti: ai 99 se ne aggiunge uno che fa da Proemio. I canti diventano perciò CENTO, che è DIECI volte DIECI. Il tre con il multiplo nove e il dieci ricorrono poi all'interno di ciascuna cantica.
L'Inferno è suddiviso infatti in NOVE cerchi ai quali si aggiunge l'ANTINFERNO. I dannati sono spartiti in TRE categorie principali, a seconda che abbiano peccato per INCONTINENZA, VIOLENZA o FRODE. :twisted:
NOVE sono le cornici del Purgatorio e anche qui le anime sono raggruppate a seconda che il loro amore sia stato diretto al male, oppure, se al bene, con troppo o con troppo poco vigore.
Infine ai NOVE CIELI del Paradiso si aggiunge ad arrivare al dieci l'Empireo e i beati sono distinti a seconda che la loro devozione per il Signore fosse mescolata ad interessi mondani o si manifestasse in vita attiva oppure contemplativa.
Questo rigore architettonico trova riscontro nelle continue corrispondenze interne tra le Cantiche, in una simmetria complessa di riferimenti oppure di situazioni narrative: tale esattezza geometrica si presenta quasi come una griglia d'ordine sovrapposta che imbriglia il caos del mondo. :? I personaggi della Commedia sono per lo più contemporanei di Dante o precursori delle condizioni del suo tempo: l'eternità di Dante è il suo presente di fiorentino e di cattolico. Ulisse e Catone l'Uticense diventano, nel poema, contemporanei di Farinata e del conte Ugolino: la verità profetica della scrittura annulla le prospettive cronologiche del tempo, ingloba nel suo presente visionario tutta la storia. L'ordine dell'architettura cancella il CAOS. Del caos del mondo rimane tuttavia traccia nella COMPOSIZIONE dello STILE, nel complesso impasto linguistico della Commedia che al gioco delle rime difficili, dei suoni stridenti, delle parole crudemente dialettali, nell'Inferno, sostituisce invece (nel Paradiso) l'uso prezioso dei latinismi, dei francesismi o l'invenzione di parole assolutamente nuove.
La lingua di Dante si fa perciò assai espressiva: tradisce la tensione interna tra CAOS e ORDINE, tra STORIA e PROFEZIA, ma insieme apre una strada nuova alla poesia futura. :!: ok2

MissZanzarina93

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