analisi della poesia "Donna" di U. Saba

Messaggioda vex95 » 1 apr 2011, 14:12

La lirica è formata da due strofe di versi imparisillabi di diversa lunghezza che rientrano nella fascia dal ternario all’endecasillabo. Sono frequenti gli enjambement che, nonostante la debolezza di alcuni, si possono trovare in quasi ogni verso.
Protagonista indiscussa della prima quartina è una similitudine, che associa il lato seducente della donna, quand’era una fanciulla, per la quale anche il piede è un’arma, a un attraente frutto del sottobosco, una mora di macchia.
Nella strofa seguente, Saba descrive il passaggio tra il passato e il presente della sua amata: era difficile da prendere, ma ancora oggi, nonostante tutti i segni della vita vissuta, mantiene la sua bellezza, e dietro a ciò che li lega, sentimentalmente le vicende passate e fisicamente nel componimento i capelli nerissimi di lei, si nasconde ancora una traccia dell’antica irrequietezza (piccolo / bianco puntuto orecchio demoniaco).
Questa continuità tra passato e presente è sottolineata dall’avverbio ancora, messo in risalto dall’epifora nei versi 6-7 e dalla posizione eccentrica al sesto verso. La forza del sentimento che dura per tutto questo tempo si ritrova in termini scelti appositamente nel campo semantico del legame (prendere, legano, una ne fanno, avvolgo), che si trovano tutte nella seconda strofa, quindi quest’affinità tra loro quasi s’intensifica con l’avanzare degli anni e si rafforza nel dolore, strano elemento in un rapporto affettivo. Altrettanto inconsueto è il ritratto che il poeta fa della sua amata, non la vede come un angelo o una figura idilliaca, come invece fa la maggior parte dei poeti, al contrario la donna è allo stesso tempo avvenente e misteriosamente oscura, femminile ma con un’ombra selvaggia pronta a riemergere. Questo lato del carattere di Lina è quello che più interessa l’autore, prende in considerazione la sua parte più naturale, animalesca, che umana, sfuggente e libera ma allo stesso tempo scontrosa e pungente, con i capelli corvini, nerissimi che insieme al verso finale sono un’allusione all’aspetto oscuro e misterioso della natura femminile.

vex95

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