Profilo di Fra Cristoforo

Messaggioda Sheyla » 13 apr 2011, 17:54

FRA CRISTOFORO
Padre Cristoforo è un frate cappuccino di Pescarenico, è un personaggio molto importante ne I Promessi sposi, è colui che si propone di aiutare i due giovani Renzo e Lucia.
Questo personaggio viene accennato del III capitolo il IV invece, è dedicato a lui e alla sua storia. All’inizio ci viene presentato il suo aspetto fisico, ovvero un uomo anziano, più vicino ai sessanta che ai cinquanta. “ … Il suo capo raso, salvo la piccola corona di capelli, che vi girava intorno … La barba bianca e lunga, che gli copriva le guance e il mento, faceva ancor più risaltare le forme rilevate della parte superiore del volto … “ Sono tutti tratti che danno l’idea di un uomo ormai avanti con l’età, il quale ha pochi capelli e una folta barba bianca. “ … Due occhi incavati eran per lo più chinati a terra, ma talvolta sfolgoravano, con vivacità repentina; come due cavalli bizzarri, condotti a mano da un cocchiere, col quale sanno, per esperienza, che non si può vincerla, pure fanno, di tempo in tempo, qualche sgambetto, che scontan subito, con una buona tirata di morso … “ Gli occhi sono il tratto fisico in funzione di quello morale, lo specchio dell’anima. Sono gli occhi tipici di una persona umile, ma che talvolta mostra il suo essere vivace e indomabile. “ … Il padre Cristoforo non era sempre stato così, né era sempre stato Cristoforo: il suo nome di battesimo era Lodovico …” Lodovico, questo è il vero nome di Cristoforo, è figlio di un mercante, un esponente della borghesia, è abbastanza ricco e agiato. Viene cresciuto ed educato come un nobile, più volte tenta di farsi accettare dagli ambienti più alti della sua città , ma senza riuscirci. Infatti quando realizza che per frequentare gli ambienti a cui ambisce deve accontentarsi di starvi sempre “al di sotto”, vi rinuncia definitivamente, anche se con un senso di forte risentimento.
La sua conversione è determinata da un fatto che sconvolge la sua vita.
Un giorno accade che, mentre passeggia con due bravi ed un suo servo fedele di nome Cristoforo, incontra, lungo la parte opposta di una via, un prepotente signorotto, anch’esso accompagnato da bravi. Tra i due nasce una rissa a causa di una sciocchezza, si mettono a litigare per chi deve passare per primo e chi deve cedere il passo. Nel combattimento però, quando Ludovico ferito sta per essere finito dal signorotto, Cristoforo si mette in mezzo per salvare il suo caro padrone perdendo la propria vita, così Ludovico istintivamente, accecato dalla vendetta uccide il signorotto. Ludovico per salvarsi da quello a cui sarebbe andato incontro per il crimine commesso, si rifugia dentro al convento dei frati. In questo luogo, a Ludovico nasce più vivo e serio che mai il desiderio di farsi frate, pensando che tutto quello che è successo ed il luogo nel quale si trova, sia un segno della volontà di Dio. Così, Ludovico decide di farsi frate e di prendere il nome di Cristoforo, come il suo servo fedele, per non dimenticare il terribile accaduto. La sua non è una decisione a cui è costretto a causa delle circostanze e dei fatti, come magari si può pensare, ma la conversione di Ludovico è sincera ed egli è davvero convinto che quella sia la sua strada, egli si pente davvero del peccato che ha commesso. Nella sua conversione è molto importante il fatto del perdono. Il “Pane del perdono” è un pezzo di pane, segno del perdono che fra Cristoforo riceve dai parenti di colui che ha ucciso, come il perdono, il pane è una cosa buona e preziosa. E’ proprio la sincerità del suo pentimento che commuove il fratello del signorotto ucciso. Quando questo si reca a casa del fratello dell’uomo ucciso per chiedere il perdono per l’azione commessa, lo colpisce a fondo la reazione che il parente dell’ucciso ha nei suoi confronti: un perdono inaspettato e commosso che lascia esterrefatta e stupita la folla dei presenti e imprevedibilmente gioioso e felice lo stesso Fra Cristoforo.“ … Il volto del frate s’aprì a una gioia riconoscente sotto la quale traspariva però ancora un’umile profonda compunzione …”
Padre Cristoforo è la figura che personifica l'ideale cristiano, una persona capace di prendere posizione per aiutare i più deboli. In lui si nota un grande amore verso gli umili, coraggio di fronte ai violenti. Per il trionfo della giustizia, Padre Cristoforo non si limita a dare consigli, ma agisce continuamente. Nel suo essere onesto e generoso si intravede ancora l’atteggiamento vivace e fiero di Lodovico.
Confrontando Don Abbondio con Fra Cristoforo si evidenziano differenze notevoli, la prima differenza è il proporsi di aiutare di Fra Cristoforo e il nascondersi dietro le proprie paure di Don Abbondio.
“… Don Abbondio non era nato con un cuor di Leone … “
“… un vaso di terracotta, costretto a viaggiare con molti vasi di ferro … “Si evidenzia così la fragilità del primo e la sua paura di essere schiacciato dalla forza altrui. Egli viene da una famiglia povera che lo spinge verso il sacerdozio, anche per garantirsi una vita discreta e tranquilla. Mentre Fra Cristoforo si pone a difesa di ogni persona. Don Abbondio presenta una sorta di doppia faccia: con i potenti, rispettoso, sottomesso e schivo, con i deboli, autoritario. Il suo interesse è condurre una vita tranquilla ed è disposto a qualunque cosa per raggiungere il suo scopo, Fra Cristoforo, invece, figlio di un mercante, istruito e facente parte di un ordine, i Cappuccini, non usa questa sua condizione sociale per farsi strada, anzi, con il suo carattere forte cerca di far rispettare la giustizia, non ha paura di dire quello che pensa, mentre Don Abbondio si dichiara disposto all’ubbidienza quando capisce di non essere in grado di far valere le sue ragioni.

Sheyla

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