TEMA- testo giallo

Messaggioda daliletta » 21 apr 2011, 8:30

Tema: crea un testo che sia rispondente alle caratteristiche dei seguenti generi: giallo o horror o fantascientifico
La gatta che leccava i francobolli
Era una brumosa sera d’autunno e Gerald Mac Chitchen, un giovane e squattrinato giornalista investigativo che si era trasferito dalla natia Scozia a Londra in cerca di fortuna, stava tornando nella sua squallida stanzetta ammobiliata nei pressi dei Docks, l’unica residenza che poteva permettersi con i miseri proventi che ricavava dalla scrittura di epitaffi per la pagina dei necrologi del Weekly News. L’unica nota colorata (si fa per dire) della sua grigia esistenza era una splendida gatta nera di nome Bastet.
All’improvviso Gerald sentì risuonare sul selciato alle sue spalle dei passi pesanti e, senza neanche voltarsi per capirne l’origine, cominciò a correre verso il portone di casa ma, proprio quando era quasi giunto al sicuro, una mano robusta lo afferrò per una spalla e lo costrinse a girarsi: era il cugino Helmert Mac Farley, vice ispettore del suo paese natale, che era venuto a chiedere il suo aiuto per investigare su una morte misteriosa avvenuta al castello dei Mac Severn.
Dopo il decesso del vecchio Lord, Zacharias, l’erede designato, era stato trovato morto nella biblioteca del castello e l’autopsia aveva stabilito che aveva assunto una dose letale di arsenico, che l’aveva ucciso quasi all’istante, ma nella stanza, chiusa a chiave dall’interno, non erano stati trovati alimenti o bevande di sorta, anche se i sospetti si erano subito appuntati sugli altri possibili eredi.
Gerald tornò quindi al paese e, per poter investigare meglio, si stabilì nella foresteria del castello, naturalmente insieme alla sua inseparabile Bastet. La sera si attardò nella biblioteca, alla ricerca di indizi per risolvere quello che sembrava un delitto perfetto, infatti oltre a non capire come l’assassino era riuscito ad avvelenare l’erede del Lord, non si riusciva neanche a trovare un movente: il castello era in cattive condizioni di manutenzione e sarebbe stato un debito per chiunque l’avesse ereditato.
Mentre Gerald esaminava una polverosa collezione di francobolli senza trovarne alcuno di valore, che avrebbe potuto quantomeno fornirgli il movente, Bastet gli saltò in grembo e cominciò a leccare insistentemente un grande francobollo, ancora incollato su una vecchia busta. Gerald allora cercò di distogliere l’attenzione della gatta dal vecchio francobollo, offrendogliene uno nuovo che trovò sulla scrivania, proprio dove si era accasciato il morto, ma Bastet lo rifiutò sdegnosamente, come solo una gatta sa fare, e tornò alla sua precedente occupazione, sollevando con la sua lingua ruvida l’angolo del francobollo, rivelando sotto a questi l’esistenza di un altro, piccolo ma preziosissimo. Allora nella mente di Gerald tutto fu improvvisamente chiaro: la gatta non solo gli aveva fatto capire il movente, ma gli aveva anche suggerito il metodo utilizzato dall’assassino. La mattina seguente convocò al castello tutti i possibili eredi del vecchio Lord e spiegò loro che stava elaborando una teoria in base alla quale era possibile stabilire le attitudini criminali di un individuo studiando come questi attaccava in francobolli alle lettere, prese quindi dalla sua cartella alcuni francobolli, ma poiché ne mancava uno , aggiunse ostentatamente quello che era sulla scrivania, mischiandolo con gli altri, e porgendoli quindi ai convenuti perché li incollassero sulle buste, a quel punto Angus Mac Severn sbiancò in viso e cercò di lasciare precipitosamente la stanza, subito bloccato dal cugino Elmert.
Dopo aver assicurato il colpevole alla giustizia Gerald spiegò l’arcano: il movente dell’omicidio era il preziosissimo francobollo, e l’arma del delitto erano i nuovi francobolli, infatti Angus, che ben conosceva l’abitudine di Zacharias di scrivere ogni sera una lettera e di incollarvi uno dei francobolli che teneva sempre sulla scrivania, aveva cosparso di arsenico la colla, riuscendo così ad assassinare una persona chiusa a chiave in una stanza.
Qualcuno sostiene che i gatti neri portano sfortuna, ma certamente Gerald non sarebbe d’accordo.

daliletta

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