Locke - Politica e Religione

Messaggioda racethedream » 2 mag 2011, 16:45

Locke nacque a Wrington nel 1632. La filosofia politica di Locke è espressa nei suoi due Trattati sul governo (1681).

Nel primo vengono confutate le tesi di Filmer, il quale nel saggio "Il patriarca", aveva difeso l'assolutismo monarchico basandosi sulla Bibbia. Secondo Filmer, come Adamo ebbe autorità su tutti i suoi figli, cosi la ebbero tutti i Patriarchi che gli successero, e quindi anche tutti i re delle varie nazioni. E Locke obietta che il potere è di tutti, in quanto siamo tutti figli di Adamo, oppure è di uno soltanto, in quanto uno solo è l'erede primogenito.

Nel secondo trattato espone la sua teoria liberale dello Stato. Per Locke, lo stato di natura (la condizione in cui si trovano gli uomini prima dell'istituzione del potere politico) è uno stato di perfetta libertà delle proprie azioni. Ma non tutto è lecito perche infatti questo stato di natura è governato dalla legge di natura, identificata con la ragione, e la ragione insegna che non si devono danneggiare i 3 diritti naturali degli altri uomini, cioè la vita, la proprietà e la libertà. Quindi un po' si allontana dal pensiero politico di Hobbes, che invece affermava che lo stato di natura si identifica con lo stato di guerra. Pero tuttavia Locke ammette che spesso puo diventarlo, perche questi diritti naturali sono violati e percio gli uomini per tutelarli decidono di riunirsi in una società politica, grazie alla quale mantengono tutti i diritti tranne quello di farsi giustizia da soli. Questa tutela è garantita dalla separazione dei poteri:
Legislativo (posseduto dal parlamento che crea modifica e puo abrogare le leggi)
Esecutivo (in mano al governo che ha il potere di applicare le leggi)
Federativo, che riguarda i rapporti con gli altri Stati.

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Sulla tolleranza Locke pubblicò anonimamente la Lettera sulla Tolleranza (1667)

Secondo il filosofo, le guerre di religione nascono non a causa della differenza tra le varie credenze, ma per il rifiuto di tollerare un credo diverso dal proprio. Per evitare questi conflitti, egli sostiene che occorrerebbe che i magistrati si preoccupino solo del comune godimento dei beni terreni e gli ecclesiastici della salvezza delle anime.

A fondamento del discorso vi sono due tesi:

La prima dice che la tolleranza è il tratto distintivo del cristianesimo, cioe che la tolleranza religiosa,appunto, è consona a ciò che predica e dice il Vangelo.

Nella seconda, dice che deve esserci una netta separazione tra Stato e Chiesa, quindi la distinzione tra autorità politica e religiosa.Lo Stato quindi puo intervenire per imporre leggi e sanzioni, ma non per imporre dogmi o forme di culto. E allo stesso modo, la Chiesa deve essere soltanto una società di uomini uniti per onorare Dio e ottenere la salvezza delle loro anime. Perciò, Chiesa e Stato hanno dei compiti e degli scopi completamente differenti e proprio per questo, devono mantenersi entro i propri confini.

Dalla tollerenza sono comunque esclusi i cattolici, perche si pongono al servizio di una Chiesa che ha a capo un sovrano straniero, il Papa, e gli atei.

racethedream

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