Analisi di "La quiete dopo la tempesta" G.Leopardi

Messaggioda RagazzaCheAmaSognare » 18 mag 2011, 15:15

Questa poesia di Leopardi appartiene ai "Canti" ed è una canzone libera composta da tre strofe in cui si alternano settenari ed endecasillabi. La poesia ha due temi centrali: la descrizione del borgo e la riflessione sulla vita degli uomini. La prima strofa occupa appunto la descrizione del borgo dopo la tempesta, in cui ognuno riprende la sua attività e la vita continua tranquilla, nelle ultime due strofe invece il poeta riflette sulla condizione degli uomini affermando che la felicità è soltanto la fine di un dolore. Nell'ultima strofa in particolare si rivolge alla natura in modo anche ironico e sarcastico dicendo che offre tanti doni agli uomini, mentre in realtà vorrebbe dire che lei è causa di mali e dispiaceri. La divisioni delle strofe in queste due parti è visibile anche dal punto di vista lessicale.Indubbiamente durante la descrizione il poeta usa frasi abbastanza semplici, con rime frequenti e termini molto comuni come "gallina, tempesta, artigiano" proprio a voler entrare nel borgo ottocentesco. Nella seconda parte invece i periodi si fanno più lunghi, tortuosi, con rime meno diffuse e parole che spesso riportano ad una sensazione di angoscia, di tristezza e di morte, come si nota anche dalle parole finali dei versi. Accentua questa differenza anche la maggioranza di suoni chiari nella prima strofa che appunto dà una visione della nebbia che si dirada e la valle che è nuovamente illuminata dal sole; l'unico punto scuro è il fiume. Dal punto di vista lessicale bisogna aggiungere che la frase chiave di tutto il componimento si trova proprio nella seconda strofa, quindi dove il poeta adopera un linguaggio alto: "Piacer figlio d'affanno" che conferma ancora una volta il pensiero del poeta che ho già esposto in precedenza. Il poeta non fa uso di artifici retorici particolarmente complessi, usa alcune antitesi come piacer/affanno, pena/ diletto, morte/ risana. Ancora una volta Leopardi rispecchia il suo animo in questa poesia invidiando quasi gli abitanti del borgo che si godono quel momento di tranquillità, senza sapere che in realtà quella felicità è illusoria.

RagazzaCheAmaSognare

Utente SILVER
Utente SILVER
 

Torna a Temi, analisi poesie, Appunti scuola

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-04-23 21:46:03