da annarella94 » 13 set 2011, 14:21
in questa poesia giovanni pascoli attraverso la rappresentazione di un fenomeno naturale riporta le sue emozioni e una serie di sensazioni prevalentemente uditive. una cosa che, oltre alla brevità dell'opera, salta subito all'occhio è il primo verso, diviso dagli altri e caratterizzato da una similitudine: pascoli rappresenta una notte così buia da essere paragonata al "nulla".
nei versi successivi abbiamo la presenza di allitterazioni, per consonanza del suono "r" e per assonanza dei suoni "u" ed "o": ciò si rifà alla tematica del fonosimbolismo (suoni che si caricano di significato) per cui questi suoni cupi rappresentano probabilmente le paure che questo paesaggio naturale può suscitare. infatti, nel quarto e nel quinto verso troviamo una serie di forme verbali che indicano il fragore di questo tuono che prima rimbomba con violenza improvvisarumoreggiando come un mare tempestoso e poi svanisce. qui abbiamo la figura retorica dellla climax discendente (scoppio-svanire). infine negli ultimi due versi troviamo una serie di contrapposizioni con i versi avuti sin ora: infatti viene raffigurata una madre che cantando dolcemente fa addormentare il proprio bambino, svegliatosi a causa del tuono, e dondola con tranquillità la sua culla.