la caccia infernale nel medioevo

Messaggioda annarella94 » 17 set 2011, 14:43

i testi medievali sono pieni di cacce infernali, da passavanti a boccaccio. essa è ormai diventata un topos della letteratura medievale religiosa, come espiazione di gravi peccati amorosi. prendendo in esempio "anastagio degli onesti" possiamo dire che boccaccio si rifà direttamente al tredicesimo canto dell'inferno, tuttavia il significato della caccia è completamente rovesciato: per gli autori medievali è l'abbandonarsi all'amore (cfr.V canto inferno) ad essere punito; in boccaccio invece viene punita la resistenza alla passione. in questa novella c'è anche un contrappasso evidente: l'inseguimento della donna amata per il cavaliere diventa una penosa caccia dopo la morte; lo stocco con il quale il cavaliere si è suicidato, diviene il mezzo con cui è punita la donna. invece ne "il carbonaio di niversa" di passavanti il cavaliere e la donna, che viene accoltellata e gettata nella fossa sono amanti. pentiti in punto di morte dio infligge loro la pena temporanea: il castigo consiste, secondo il contrappasso, di gettare la dama nel fuoco a causa della passione che la spinse ad uccidere il marito per il cavaliere. probabilmente qst brano ci fa comprendere che è meglio patire le penitenza in terra piuttosto che soffrire qll eterna.

annarella94

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Messaggioda giada » 18 set 2011, 8:28

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