Analisi del testo "Pianto antico" di Giosué Carducci

Messaggioda Sedris » 20 set 2011, 14:04

La poesia che ho letto è un componimento di Giosuè Carducci, è un sonetto di 4 strofe in schema ABBC-DEEC-FFFC-FFFC. La poesia recita:
“Il verde melograno dai bei fiori vermigli a cui tendevi la pargoletta mano nel giardino muto e silenzioso ancora ora rifiorisce e giugno lo ristora di luce e calore. Tu come un fiore della mia pianta colpita e secca, tu, unico e ultimo fiore della mia vita inutile, sei sepolto nella terra fredda e nera; né il sole ti rallegra né l'amore ti risveglia”.
È una poesia che esprime tutto il dolore di un padre alla morte del figlio, che paragona ad un fiore, l'unico fiore di una pianta secca, inoltre, dice che guardando il suo orto, nota che il melograno con cui il bambino giocava era rifiorito, mentre il figlio giaceva sottoterra.
Nella prima strofa, notiamo la figura retorica del parallelismo : “L'albero a cui tendevi la pargoletta mano-il verde melograno da'bei vermigli fior”, un'anafora negli ultimi righi: “sei nella terra/sei nella terra” e “né/né”; poi una metafora: paragona il figlio ad un fiore, di una pianta percossa ed inaridita, e una personificazione, giugno.
La trovo una poesia molto bella, triste, estremamente espressiva, molto commovente, soprattutto le ultime due strofe.

Sedris

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Messaggioda giada » 21 set 2011, 12:27

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