Tema sulla dipendenza da cellulare

Messaggioda Sedris » 20 set 2011, 14:05

Il telefonino rappresenta uno strumento tecnologico di crescente utilizzo che, come dimostrano recenti e numerosi studi, è anche un oggetto verso il quale si può sviluppare una vera e propria forma di dipendenza, nota come “cellularomania” o “cellulare-addiction”, o DDT, “Drogato da Telefonino”, così definita da Stefano Benni in un satirico brano. Il testo, tratto dal libro “Bar Sport 2000”, è di genere umoristico, spiega, divertendo il lettore, il problema reale sorto con la creazione del telefonino. Benni racconta semplicemente come molte persone siano sempre incollati al cellulare, aspettando chiamate e messaggi come se fosse questione di vita o di morte. Descrive anche come uno squillo possa mettere in agitazione il soggetto, o come pure la mancanza di campo lo costringa ad adottare metodi bizzarri per trovare il segnale. All'inizio, il cellulare era uno strumento usato da pochi, per rintracciare le persone velocemente. Con la crescita del numero e dei modelli di cellulari, nonché dei servizi offerti attraverso il telefonino si assiste alla trasformazione del cellulare, con l'aggiunta di TV, internet, facebook, messenger, giochi, fotocamera, videocamera, e di qualunque altro accessorio. Io, personalmente, non uso molto il cellulare, o almeno non quanto molta gente, lo accendo solo quando esco da scuola e rimane acceso fino al pomeriggio, quando poi sono reperibile a casa, né mi interessa avere quello appena uscito, mi basta un cellulare comodo da usare e che mi piaccia, poiché lo uso prevalentemente per chiamare. Io vedo molta gente, tra cui anche molti miei amici, che invece cambiano cellulare ogni anno, per avere l'ultimo modello, oppure quello con facebook, con messenger, il tvfonino, il videofonino, e che stanno sempre incollati con l'orecchio o con la faccia sul telefono: chi lo usa per sentire musica, chi per giocare, chi per chattare, chi ancora lo usa solo per parlare con il/la fidanzato/a e non può stare 5 minuti senza sapere l'altro che cosa fa, o chi, invece, si spedisce SMS a volontà, per ogni sciocchezza, usando un linguaggio crittografato che solo il mittente e il ricevente capiscono. Anche la dipendenza da SMS è dannosa per i giovani, poiché causa: irascibilità e disturbi dell'umore, conduce alla perdita progressiva del lessico e alla capacità di parlare. Con l'avvento del cellulare, e l'invenzione degli SMS, infatti, un'altra novità è l'introduzione di un nuovo linguaggio, senza vocali e a volte senza consonanti, per inviare messaggi. Spesso si creano nuove parole incomprensibili per il ricevente, che solo chi ha spedito il messaggio capisce; questo mi fa molto ridere, perché si nota che il ricevente, dopo aver ricevuto il messaggio, all'inizio è dubbioso sul senso della missiva, e, non comprendendo il vero significato, inizia a decriptare il messaggio come meglio può. Nella seconda parte della scena, si vede il nostro personaggio bofonchiare qualcosa di incomprensibile, segno che la traduzione è fallita, oppure cambiare colore, e passare dal bianco cadaverico, al giallo, al verde e per finire al rosso pomodoro, per aver capito chissà cosa. Però, se da un lato questo mi fa ridere, mi fa pensare anche che molte persone hanno questo problema, che alcuni ragazzi, in preda a questa dipendenza, sono stati ricoverati per guarire. E' triste pensare che, uno strumento tanto utile, possa causare questi problemi.

Sedris

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Messaggioda giada » 21 set 2011, 12:27

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