RELAZIONE DORIAN GRAY

Messaggioda folly » 4 ott 2011, 13:54

Il ritratto di Dorian Gray è l’opera più affascinante dello scrittore Oscar Wilde ,il più importante poeta e romanziere inglese dell’epoca vittoriana. Nasce a Dublino nel 1854 da una poetessa e da un abile medico. Frequenta l’università di Oxford dove subisce delle influenze negative da parte di alcuni studenti. Egli faceva parte del Decadentismo, un movimento culturale e artistico europeo della fine dell’Ottocento che, reagendo al razionalismo e al naturalismo, esalta la fantasia, l’ignoto e il sogno.
Nel 1895, al culmine della sua fama, fu condannato per omosessualità a due anni di carcere. Morì nel 1900 lasciando nella storia diverse composizioni tra queste: IL RITRATTO DI DORIAN GRAY.
Il ritratto di Dorian Gray fu indicato come uno dei primi romanzi a contenuto gay che all’epoca fu visto come uno scandalo. I lettori erano appunto sconvolti da quei terribili peccati e da quelle continue allusioni. Il libro fu infatti citato in sede di processo come prova delle tendenze omosessuali di Oscar Wilde

Il ritratto di Dorian Gray narra la storia di un giovane aristocratico, colto e raffinato. Dorian Gray è appunto il nome del protagonista, pronipote dell’ultimo Lord Kelso e figlio di una Devereux, ma morirono entrambi prima che Dorian ebbe l’età per potersi ricordare di loro. Essi però gli lasciarono in eredità una casa a Londra e un grande patrimonio. Quando arrivò a Londra Dorian Gray era giovanissimo neanche maggiorenne. Presto conobbe un abile pittore Basil Hallward. Basil quando incontra Dorian rimane incantato dalla sua bellezza e tra i due nasce un amore che però rimane sempre implicito. Basil Hallward propone a Dorian di posare per lui e Dorian accetta. Durante il disegno del ritratto, Dorian Gray conosce Lord Henry Wotton che sarà il suo principale corruttore. Quando Basil finisce il ritratto Dorian rimane affascinato dalla sua bellezza.
Da quel momento il sogno di rimanere giovane lo perseguita. Egli è infatti ossessionato dall’idea di invecchiare e di perdere il suo fascino. Così ottiene, grazie ad un sortilegio, di non invecchiare. I segni che il passare del tempo ed i vizi potrebbero imprimere sul suo viso compaiono misteriosamente sul volto del perfetto ritratto che egli tiene accuratamente nascosto. Diventa infatti ossessionato dalla sua bellezza che durerà in eterno ma vuole essere circondato da cose che possano rispecchiare la sua bellezza e quindi diventa collezionista di strumenti, vestiti pregiati ecc..
Il quadro inoltre diventa la sua ossessione più grande, infatti esso diventa lo specchio non solo del suo corpo ma anche della sua anima.
Dorian ,influenzato dalle teorie del cinico Lord Henry Wotton, trascorre gli anni lasciandosi abbandonare ai diversi piaceri e comportandosi in modo egoistico. Poco dopo essere arrivato a Londra si innamora di una giovane attrice molto umile: Sybil Vane .Dorian la vide la prima volta nel teatro in cui recitava, e notò il suo grande talento. Infatti pare che egli si innamorò non di Sybil ma dei ruoli che interpretava nelle recite. Il suo amore per la giovane ragazza non durò molto dato che dopo una recita andata male Dorian rimproverò Sybil Vane smentendo il suo amore e la ragazza si suicidò. Dopo questa storia Dorian Gray entra in una carriera di seduttore non solo di donne.
Nessuno degli sfrenati eccessi cui il giovane si abbandona altera la perfezione del suo viso, mentre l’aspetto del ritratto diventa sempre più macabro e ripugnante. Infatti non saranno tanto le tracce del tempo che passa a fermarsi sul dipinto del bellissimo giovane ,quanto i crimini di cui la sua anima si è macchiata. La sua è ormai un’anima giunta al culmine della disonestà, un’anima corrotta e degradata,trascinata nell’abisso della volgarità e del vizio ,dal cinismo e dalla sfrenata avidità di piaceri di ogni tipo. Rimproverato duramente da Hallward per la sua condotta immorale, Dorian Gray lo uccide. Il volto del ritartto, ormai spaventoso, diviene per lui un atto di accusa insostenibile per ciò che resta della sua coscienza. Esasperato Dorian pugnala la tela del dipinto e in quell’istante cade morto. Per incanto, il ritratto riacquista il suo passato splendore, mentre a terra giace il cadavere di un vecchio dall’aspetto ributtante.

<<Basil è quello che credo di essere,henry è come il mondo mi dipinge e Dorian è quello che mi piacerebbe essere.>> Oscar Wilde
DORIAN GRAY :<<..era meravigliosamente bello ,con quelle sue labbra scarlatte dalla curva delicata,quei suoi occhi azzurri pieni di freschezza e quei suoi capelli d’oro ondulati.>>Lord Henry Wotton (cap.2).
Durante la lettura del libro possiamo notare il grande cambiamento che affronta Dorian: all’inizio è un giovane dall’animo buono e innocente ,molto bello e vanitoso ma nonostante ciò molto altruista, inoltre partecipa sempre a cerimonie e non ha problemi a esaudire le richieste altrui. La sua ingenuità può essere paragonata solo alla sua bellezza. Dorian con il tempo diventerà come una spugna che assorbe i discorsi astratti di Lord Henry che faranno sporcare la sua anima di diversi crimini. Ma quando cercherà di ripulire la sua coscienza sarà troppo tardi!

LORD HENRY WOTTON: uomo di mondo, cinico,colto e raffinato, che insegna al ragazzo il gusto del bello e lo incita a provare ogni piacere. Passa il tempo tra un salotto e l’altro a discutere di filosofia e de veri valori della vita credendo e facendo credere di sapere tutto di questa. Egli gioca sempre sul neutrale e spesso si lamenta della decadenza che assale la società. Parla sempre di amore e piaceri dando consigli a tutti ma prendendo entrambi con estrema leggerezza. Sceglie i suoi amici a seconda dell’aspetto, le relazioni a seconda del buon carattere delle donne e i nemici per la loro acuta intelligenza.


BASIL HALLWARD: pittore, autore del ritratto. Egli provava grande stima e adorazione nei confronti di Dorian. Basil infatti è l’unico a non credere alle voci negative che girano a Londra su Dorian ma la sua bontà nei confronti del giovane lo porteranno alla morte.

SYBIL VANE: <<..era così timida,così gentile. C’è in lei qualche cosa di una bimba..>> Dorian Gray cap.4.
Sybil Vane è una giovane ragazza molto umile,attrice in un piccolo teatro di periferia, di cui Dorian sostiene di essere perdutamente innamorato ma che in seguito respingerà.

L'intera vicenda si svolge nell'arco di tempo della vita di Dorian Gray, dall'adolescenza-giovinezza, fino all'età matura. La storia è ambientata nella Londra dell’800. Gran parte del racconto si svolge nei salotti inglesi quindi negli ambienti interni. Quando presenta i luoghi Oscar Wilde ci fa una descrizione ricca di dettagli e particolari che riescono a far viaggiare molto il lettore con la fantastia come la descrizione della casa di Basil e i vari giardini. Usa particolari dettagli che riescono a farti vivere la scena come se fosse reale. Inoltre nel racconto sono presenti anche teatri,in particolare il piccolo teatro dove recitava la giovane Sybil Vane,e altri posti dell’antica Londra.
Durante il corso del libro la realtà si alterna alla finzione ma nonostante ciò il romanzo non può essere riconosciuto come romanzo fantastico né come romanzo storico anche se discute molto della società di quel tempo usando le caratteristiche di quell’epoca come sfondo della storia. Possiamo però definirlo come romanzo d’ambiente e carattere le quali caratteristiche mostrano appunto una vicenda poco romanzata e la mancanza di schemi fissi. Per questo non si può effettuare un’analisi dei personaggi in quanto c’è molta confusione su i ruoli che essi hanno.
L’elemento surrealista del romanzo che talvolta può essere visto anche come protagonista è il ritratto che invecchia al posto di Dorian, di conseguenza è surrealista anche la giovinezza eterna di Dorian Gray. Questi se così possiamo definirli “elementi magici” sono riportati in tutto il corso del libro anzi Il ritratto di Dorian Gray non si conclude con la sconfitta della realtà bensì con l'affermazione di questi valori, pur nella tragedia finale. Alla fine del romanzo c'è lo scioglimento di una tensione che cresce nel racconto e si acquieta solo nella morte finale.
Il racconto è condotto secondo il punto di vista esterno alla vicenda e non subisce mutamenti nel corso della narrazione. L'elemento che permette di individuare il punto di vista è l'uso costante della terza persona.
Il narratore è onnisciente in quanto sa più cose rispetto ai personaggi. Il ritmo del racconto è vario. La prima parte può sembrare più pesante anche perché è più ricca di descrizioni mentre la seconda parte del libro è più movimentata poiché si succedono avvenimenti che creano suspance. Sono presenti anche flashback e alcune anticipazioni.
Il messaggio del libro è abbastanza chiaro: <<..le cose sono più preziose se durano meno..>> . Nella vita non bisogna pensare all’arricchimento esteriore perché di esso non rimarrà nulla. Non importa quanto si è belli all’esterno ma quanto si è grandi all’interno. Dobbiamo pensare ad arricchire il nostro animo di valori e non a sporcarlo di vizi.
Il romanzo è molto interessante e originale. È ricco di frasi e aforismi bellissimi. A me questo libro è piaciuto molto anche perché mi sono “innamorata” del personaggio di Lord Henry. Le sue teorie sulla vita e i suoi valori le ho trovate affascinanti e mi hanno fatto riflettere molto sul loro significato. <<..Dorian non credere a quello che ti dice perché neanche lui ci crede..>> Basil Hallward. Lord Henry è un manipolatore che raggira i pensieri delle persone e riesce ad attribuire alla vita valori inesistenti. Ogni cosa che dice è così astratta ma allo stesso tempo così vera che ti lascia perplessa. Invece il personaggio di Dorian Gray pur “assorbendo” le idee di Lord Henry non mi piace molto perché è privo di personalità. Lui crea la sua persona con le idee degli altri. Trovo il suo personaggio non malvagio ma piuttosto ingenuo. Si può dire che ha provato diverse volte a cambiare il suo destino, ma ogni volta veniva ostacolato da qualcosa e ha finito per pugnalare la sua stessa anima nel tentativo di cancellare quello che lui era veramente, un uomo che si era lasciato corrompere dal piacere, un uomo che aveva esagerato in tutto quello che ha fatto restando sempre impunito ,ma che alla fine ha dovuto fare i conti con la sua coscienza.
Mi ha molto colpito un dialogo nell’undicesimo capitolo dove Dorian Gray discute con la contessa Gladys : ..
<< io ho fede nella razza>> esclamò Gladys
<< per me la decadenza ha un fascino maggiore.>>
<< e l’arte?>> chiese lei.
<<è una malattia.>>
<< l’amore?>>
<< un’illusione>>
<<la religione?>>
<< il surrogato elegante della fede>>
<< sei uno scettico>>
<< lo scettismo è il principio della fede>>
<< e allora cosa sei?>>
<< definire è limitare.>>

Queste sembrerebbero appunto parole di Lord Henry invece è Dorian a fare queste allusioni. Ma alla fine sono delle allusioni reali perché l’amore è un sogno e i sogni sono illusioni. Non c’è niente che non sia vero in questo. DEFINIRE è LIMITARE. Le persone continueranno a definire ogni cosa perché fa parte di noi “etichettare” tutto ciò che si vede cercando anche di dare una spiegazione.
Poi mi piacciono molto i pensieri sulla bellezza come questo :.. Quando la giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà più amari di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente... Ah! Approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi. Questi sono gli obbiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la sua vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla! Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla.>>
Meravigliosi sono anche i discorsi sull’arte e sulla società.
Poco tempo fa è uscito il film IL RITRATTO DI DORIAN GRAY e ho avuto l’occasione di vederlo due volte per percepirne bene i dettagli. La prima volta infatti non mi è piaciuto perché non rispettava il libro e la concezione che mi ero fatta dei personaggi, inoltre l’ho trovato abbastanza lento e cupo. Invece rivedendolo una seconda volta l’ho trovato più bello e intrigante, forse perché era passato più tempo dalla lettura del libro. Ritengo assolutamente che il libro debba essere letto prima di vedere il film anche se la prima impressione dubito possa essere positiva.

;)

folly

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Messaggioda giada » 5 ott 2011, 7:27

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