Vita di Sallustio - Gaio Sallustio Crispo BIOGRAFIA

Messaggioda Lammarco » 13 ott 2011, 15:56

Gaio Sallustio Crispo, o più semplicemente Sallustio (in latino: Gaius Sallustius Crispus,

è stato uno storico romano in lingua latina e senatore della repubblica romana.

Proveniente da una famiglia plebea legata alla nobilitas municipale,[3] compì a Roma il cursus honorum, divenendo prima questore, poi tribuno della plebe ed infine senatore della res publica. Dopo esser stato cacciato dal Senato per indegnità morale, partecipò alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, schierato tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompensò per la sua fedeltà conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Dopo la fallimentare esperienza di governo e a seguito dell'uccisione di Cesare, si ritirò dalla vita politica; in questo momento si diede alla stesura di opere a carattere storico, in particolare le due monografie De Catilinae coniuratione e Bellum Iugurthinum, le prime della storiografia latina, e delle Historiae, un'opera di tipo annalistico.[4]

Grazie a queste importanti opere ottenne un'enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.[5]Poche sono le notizie certe riguardo alla vita di Sallustio; godono di una certa attendibilità la sua data di nascita, le calende di ottobre (il 1º ottobre) dell'anno 86 a.C., ed il suo luogo di nascita, Amiternum, un centro sabino del Samnium occidentale.[5][6] La sua famiglia, probabilmente plebea, ma di condizione agiata e legata alla nobilitas locale, si trasferì poco dopo a Roma, dove ebbe modo, come era prassi per i giovani figli della nobilitas municipale, di dedicarsi alla carriera politica.[3]
(LA)
« Sed ego adulescentulus initio, sicuti plerique, studio ad rem publicam latus sum ibique mihi multa advorsa fuere. »
(IT)
« Ma io, fin da giovane, come molti fui spinto alla politica per passione e lì ebbi molte esperienze negative. »
(Sallustio, De Catilinae coniuratione- cap. 3,3; trad. di L. Piazzi, La congiura di Catilina.)

Si adattò tuttavia ai costumi corrotti dell'Urbe, che in seguito criticò aspramente nelle sue monografie con risentimento e rimpianto per i valori antichi (le pristinae virtutes) del popolo romano.[5][7] In lui però non mancavano una rigorosa tempra morale e delle serie inclinazioni verso la filosofia;[8] in particolare fu attratto dal neopitagorismo, filosofia allora particolarmente in voga presso i ceti elevati della società romana, e venne in contatto con la scuola neopitagorica di Nigidio Figulo.[3]

Non si possiedono però altre notizie precise di Sallustio relative a questo periodo.

Lammarco

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Messaggioda giada » 13 ott 2011, 16:26

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