PARAFRASI + ANALISI+ COMMENTO ALLA SERA (Foscolo)

Messaggioda alessia123 » 10 gen 2012, 19:29

Testo:
Forse perché della fatal quïete
tu sei l’imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,

e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all’universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.

Parafrasi: Forse perché tu sei l’immagine della morte, a me giungi cosi gradita, e sia quando sei seguita dalle nuvole e dai venti sereni sia quando dal nevoso cielo che porta neve e conduci sulla terra notti lunghe e burrascose, e occupi le vie più segrete del mio animo, placandolo dolcemente.
Mi spingi a pensare alla via della morte e intanto se ne va via quest’ età malvagia, e insieme al tempo che se ne và se ne vanno anche le preoccupazioni.
E mentre guardo la tua immagine di pace, dentro di me dorme la voglia di combattere che è dentro di me e mi invita a lottare e mi da tanta angoscia.

Commento e analisi
V.1. Forse[...]quïete: quiete per antonomasia designa la morte, secondo un uso classico (ad es. Properzio, II, 28, 25: “Quod si forte tibi properarint fata quietem”).

V.2. tu[...]imago: somigli. Ripreso forse da Marino, nel sonetto rivolto al “sonno gentil”: “Che se in te la sembianza onde son vago/ non m’è dato goder, godrò pur io / de la morte ch’io bramo almen l’immago” (nel “Parnaso italiano”)oppure da Ippolito Pindemonte, I, La Sera,1: “Immagine di questa umana vita”.

Vv.3-6. E[...]meni: Pindemonte, I, La Sera, 49-55: ” Ma o sia che rompa d’improvviso un nembo,/che a te spruzzi il ben crin, la Primavera,/o il sen nuda, e alla veste alzando il lembo/l’Estate incontro a te mova leggiera,/o che l’Autunno di foglie il casto grembo/goda a te ricolmar,te,dolce Sera,/canterò pur[...]” dove il variare delle stagioni è del pari ininfluente sullo stato d’animo del poeta.

Vv.3-4.E[...]estive: l’immagine è ripresa dall’Ortis (1802): “Pur verrà dì che Dio ritirerà il suo sguardo da te, e tu pure cadrai nel vano antico del caos: né più allora le nubi corteggeranno i tuoi raggi cadenti”.

Vv.5-6. nevoso[...]meni: d’inverno(nevoso aere) conduci sull’universo tenebre che incutono timore (inquiete) e che durano a lungo (lunghe); ma inquiete potrebbe valere anche, etimologicamente, tempestose.

V.7. sempre [...]invocata: sembra risentire dell’accorata apostrofe di Properzio, Elegie, I, 10,1-4, non a una notte in generale, ma a una notte affatto privata, gelosamente custodita dalla memoria: “O iucunda quies, primo cum testis amori/adfueram vestris conscius in lacrimis!/O noctem memisse mihi iocunda voluptas,/ o quotiens votis illa vocanda meis”.

Vv.7-8. secrete [...]vie: meglio intendere piuttosto che “occupi”, “percorri”.

V.9. Vagar[...]orme: Marino, nel sonetto citato sopra scrive: ” sonno gentil, per le cui tacit’orme/son l’alme al ciel d’Amor spesso condotte”(vv.3-4).

Vv.10-11. intanto[...]tempo: la classica immagine del tempus edax è permeata da prestigiose, quasi concomitanti memorie antiche: “[...]Dum loquimur/fugerit invida aetas[...]“, Orazio, Odi (Orazio), I, 11, 7-8.

Vv.11-12. e[...]cure: per il significato dicura bisogna rifarci al commento alla Chioma di Berenice,VI,327: “Prepotente desiderio che vive in noi, pieno di speranze e di timori”.

V.12. onde: in mezzo a cui

V.14.spirto guerrier: non battagliero, ma inquieto, travagliato, agitato, e combattuto da furiose passioni. Il sintagma ricorre tra l’altro nel Giovanni Della Casa, Rime (Della Casa),XLVIII,1: “Feroce spirito un tempo ebbi e guerriero”; oppure nel Tasso, III,[723],224,46-48:”né freddo e pigro dorme/spirto d’amor guerriero/nel cervo[...]“; o anche Alfieri nella tragedia Saul (Alfieri), atto IV, scena IV, 141-142:”[...]Rinvigorir mi sento/da tue minacce ogni guerrier mio spirto”.


In questo sonetto la sera simboleggia la morte grazie all'analogia che il poeta fin dal primo verso stabilisce fra il riposo notturno e il sonno eterno. La sera inoltre rappresenta il momento in cui si placa l'inquietitudine dell'animo. Come avviene nei sepolcri la morte da un lato è considerata come il nulla eterno, il termine dell'esistenza; nel contempo è celebrata come momento di pace in cui l'Io è libero dagli affanni. La prima immagine deriva dal razionalismo settecentesco, la seconda è il frutto del conflitto preromantico. Il poeta inizia la sua poesia rivolgendosi alla sera e dice che essa rappresenta per lui l'immagine della morte. La sera quando viene accompagnata dalle nuvole estive, dai venticelli, dal cielo nevoso e dalle tempestose notti invernali riesce a placare e a ridonare serenità ai segreti più nascosti del poeta. La sera suggerisce al Foscolo pensieri tristi che lo portano a pensare alla morte e al tempo pieno di pene e tormenti che passa e con lui vanno via le preoccupazioni del poeta che mentre osserva la pace serale si placa in lui quello spirito combattivo che lo agita.

alessia123

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Messaggioda giada » 12 gen 2012, 11:58

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giada

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