da matteo rossi » 13 gen 2012, 13:37
L'OTTIMA SCELTA DI VITA (asclepiadeo minore): o mecenate, generato da antichi re, o difesa o mio dolce onore. Vi sono alcuni a cui piace aver sollevato con il cocchio la polvere di Olimpia(Pindaro).E la meta evitata dalle ruote ardenti e la nobile palma li innalza agli dèi signori della terra:a questo(fa piacere)se la folla degli volubili Quiriti fa a gara nell'innalzarlo con i triplici onori; a quello(fa piacere)se ha riposto nel proprio granaio tutto ciò che si spazza dalle aie libiche.Colui che si contenta di fendere con la zappa i campi paterni non riusciresti mai a smuoverlo neppure in situazioni attaliche(attalo III re di Pergamo nel 133 aveva lasciato ai romani un tesoro favoloso)a solcare,pavido marinaio, il mare Mirto su nave cipria.Il mercante che teme l'Africo in lotta con i flutti Icarii(topos.Egeo dove sarebbe caduto icaro)loda la pace e i campi del suo paese,ma subito ripara le navi rovinate dalla tempesta, incapace di rassegnarsi alla povertà.C'è chi nè disprezza coppe di vecchio Massico né di tagliare una parte della giornata di lavoro con le membra stese sotto un verde albero presso una sorgente di acqua sacra,che mormora piano.A molti piacciono gli accampamenti e il suono della tromba misto a quello del corno e le guerre detestate dalle madri.
Pernotta sotto un cielo freddo il cacciatore,dimentico della tenera consorte,sia che una cerva sia stata avvistata dai cani fedeli sia che un cinghiale marsico rompa le reti ben ritorte.L'edera, premio delle dotte fronti,mi mescola agli dèi superi,il fresco bosco(simbolo poesia appartata)e le danze lieve delle Ninfee coi Satiri mi separano dalla folla(eco a callimaco, distinzione poeta dalla folla).Se Euterpe non costringe al silenzio i flauti né Polimnia rifiuta di accordare la lira di Lesbo. E se tu mi porrai nel numero dei profeti lirici,urterò con la sommità del capo lestelle.