Guerra del peloponneso

Messaggioda Leon_96 » 27 feb 2012, 16:21

LA LEGA DELIOATTICA
Nel 477 a.C. si riunirono quasi tutte le poleis dell'Egeo, della Tracia e dell'Asia minore in una lega marittima sotto la guida di Atene per proseguire la lega contro i Persiani e difendere i greci dell'Asia Minore da eventuali attacchi. Si stabilì che le città più ricche, dovevano fornire soldati e navi, mentre le minori un tributo annuo che si accumulerà in un tesoro della lega, del quale Atene avrà il totale controllo e verrà nascosto sull'isola di Delo; nel santuario del tempio la federazione si riuniva periodicamente e perciò prese il nome di lega di Delo o Delio-attica.

Nel frattempo, siccome Atene stava prendendo tutta la scena politica, Sparta crea anch'essa una lega Peloponnesiaca, dove tutte le poleis del Peloponneso di allearono militarmente.






Temistocle intanto domina la scena politica di Atene per dieci anni, egli mirava a estendere l'egemonia delle città sul mare e sulla penisola ellenica, perciò si fece promotore di accordi commerciali con la Persia e dall'altro della guerra contro Sparta. Temistocle favorì la ribellione degli iloti e delle città Peloponnisiache contro sparta, e avviò la fortificazioni delle mura del Pireo e allunga le Lunghe Mura. Comunque non prevale a lungo la linea di Temistocle, ma dei conservatori, i quali volevano continuare la guerra contro la Persia e non contro Sparta. Nel 471 a.C., condotti da Cimone, il figlio di Milziade, e d'accordo con l'aeropago, i conservatori riuscirono a far ostracizzare Temistocle, il quale chiede asilo politico alla Persia dal re Artaserse I, figlio di Serse, dove morì qualche anno più tardi.
Con Cimone Atene libera le coste della Tracia e stabilì il controllo su Bisanzio; nel 466 a.C. i Persiani ricevettero una durissima sconfitta navale sul fiume Eurimedonte, in Panfilia, fu una vittoria che garantì ad Atene il dominio sull'Egeo. Qualche anno dopo, Cimone fece intervenire Atene in aiuto di Sparta in una delle ricorrenti rivolte degli iloti, però le truppe ateniesi, forse sospettose di aver stabilito rapporti con gli insorti, furono congedate e rimandate in patria. La colpa di questa umiliazione venne scaricata su Cimone, il quale fu colpito nel 462 a.C. dall'ostracismo. Ad Atene in quel periodo si stavano sviluppando nuovi interessi e bisogni che un governo aristocratico e conservatore non era in grado di sostenerli.

L'ASCESA DEI DEMOCRATICI, PERICLE

Venne scelta la linea di Pericle, nel 460 a.C., nuovo leader dei democratici a soli trent'anni. Egli lasciando in vigore la costituzione di Clistene, fece approvare nuove leggi e riforme per ampliare la partecipazione dei cittadini al governo:
- Diritto di accedere a tutte le magistrature tramite sorteggio.
- Si assegnò un'indennità giornaliera a chi ricopriva una carica pubblica, così anche i meno abbienti potessero partecipare alla vita politica.
- Furono ridotti i poteri dell'aeropago.
- Aumentarono i poteri dell'ecclesia.

Le grandi masse rimanevano comunque fuori dalla vita pubblica, poichè solo chi aveva la cittadinanza godeva di pieni diritti. Con una legge del 451 a.C. si stabilì che il cittadino era solo colui che aveva entrambi i genitori ateniesi, i meteci e gli schiavi rimanevano esclusi.

LA GUERRA DEL PELOPONNESO 431 a.C.- 404 a.C.
Cause:
- Dualismo fra Atene e Sparta.
- Potere di Atene
- Attriti fra interessi commerciali
- Una logica di polarizzazione, che costrinse tutte le poleis a schierarsi con uno dei due contendenti.
- Opposizione fra regime oligarchico e democratico.

La goccia che fece traboccare il vaso, fù una provocazione calcolata di Pericle che impedì i commerci delle città di Corinto e Megara, entrambe alleate di Sparta. Atene vietò l'accesso delle navi megaresi in tutti i porti della lega di Delo, e quando Sparta chiese di rimuovere questi provvedimenti, Atene rifiutò, ebbe inizio la guerra nel 
431 a.C.

La Grecia si divise in 2 grandi schieramenti, Sparta e i peloponnisiaci, contro Atene e la lega delioattica. L'esercito era molto più numeroso a Sparta, 40000 contro 16000, ma la polis non temeva rivali per mare, aveva una flotta invincibile.
Atene optò per una guerra di logoramento, bloccando anche ogni nave per interrompere gli scambi economici e impoverire le città peloponnisiache.

Nel 430 a.C. ad Atene scoppiò, oltre ad un certo malcontento dei cittadini, una peste, nella quale un quarto dei cittadini, compreso anche Pericle, perse la vita. Non ci fù un politico in grado di rimpiazzare Pericle, solo pochi e mediocri. Lo sostituì Cleone che rappresentava gli interessi dei ceti legati all'impero marittimo.

Nel 425 a.C. gli ateniesi conquistarono Pilo. 
Sparta, messo in campo il suoo miglior generale, Brasida, espugnò la colonia Ateniese di Anfipoli nel 424 a.C.
Dopo aver perso la vita sia Brasida che Cleone, venne stipulata la pace di Nicia, entrambi gli schieramenti rinunciavano alle loro conquiste e dovevano fermarsi gli scontri.

Nesuno era contento e quasi subito gli scontri ripresero subito.

Venne alla ribalta un nipote di Pericle, Alcibiade, un uomo di intelligenza brillante e di straordinaria ambizione. Grazie alla sua ambizione, Alcibiade, fece delle scelte politiche destinate a soddisfare il suo personale desiderio di gloria e di potere.

Nel 417 a.C. Atene costringe l'isola di Melo a entrare nella lega delio-attica, ma, poichè rifiutò, la città fu espugnata e i cittadini uccisi o venduti come schiavi.

Dopo l'episodio di Melo, le mire espansionistiche si spostarono in Sicilia, nella città di Siracusa. La città di Segesta chiese aiuto ad Atene per la conquista della città siciliana. Nel 415 a.C. Alcibiade fece approvare l'intervento della città. I comandanti designati per l'intervento furono Alcibiade, Nicia e Lamco. Alcibiade peró dovette scappare, perchè accusato della mutilazione delle erme, si sottrasse a giudizio e scappó a Sparta.

Atene ebbe una disfatta in Sicilia, quando siracusa sembrava sul punto di crollare, nel 414 a.C., Sparta invió un contingente sotto consiglio di Alcibiade, comandato da Gilippo, che distrusse la flotta ateniese. Nicia venne ucciso e i soldati rinchiusi nelle cave di pietra, le latomie. Sempre per merito di Alcibiade, Sparta occupó Decelea nell'Attica. La Persia si unì a Sparta nel 412 a.C. in cambio della libertà di intervento in Ionia. 

Ad Atene, nel 411 a.C. gruppi oligarchici presero illegalmente il potere abbattendo ogni riforma di Clistene e Pericle, ma furono subito domati e costretti a cadere, poichè l'equipaggio ateniese di Samo, costituito da teti, non accettarono un governo oligarchico ed elessero i propri comandanti, tra i quali Alcibiade, che tornó ad Atene.

La guerra proseguí, la vittoria presso le isole Arginuse nel 406 a.C. Non bastó  per risollevare le sorti della guerra, e nel 405 a.C. lo sparta o Lisandro riportó una vittoria decisiva sull'Egospotami nell'Ellesponto. Atene si arrese nel 404 a.C.






CONCLUSIONI:
- Rinunciare a tutti i possedimenti tranne l'Attica.
- Consegnare la flotta, tranne dodici navi.
- Abbattere le lunghe mura.
- Entrare nella Lega peloponnesiaca.

Leon_96

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Messaggioda *Yole* » 28 feb 2012, 14:58

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