Concezione petrarchesca della donna

Messaggioda sennaretta » 14 mar 2012, 15:40

la donna di petrarca è per certi versi simile, è anche lei un simbolo di bellezza, virtù e umiltà ma cambia il modo di concepire l'amore per lei da parte dell'autore.Mentre per dante l'amore per la donna è totalmente puro, casto e catartico, per Petrarca è un amore più terreno, più passionale
La donna di Petrarca invece è una donna con caratteristiche fisiche, come viene descritta nel sonetto "erano i capei d'oro a l'aura sparsi", nel quale ne descrive i capelli e gli occhi. Quindi si ricollega alla personalità di Dante, ovvero del disequilibrio interiore causato tra i desideri terreni e il desiderio della pace spirituale. Del resto, Petrarca si definisce senza libidine (ovvero un uomo molto legato alle donne)
madonna laura,invece è in un primo momento amata da petrarca in modo angelicato,ma poi il poeta,comincia a parlare anke delle sue fattezze fisike...cosda ke nn facevano assolutamente gli STILNOVISTI..... pertanto questo determina l' allontanamento da parte di petrarca dallo STILNOVISMO.... e diconseguenza l' amore per laura da angelicato ,si trasforma in platonico (colui ke prova amore platonico è colui ke ama una donna senza conoscerla....)...spero di averti aiutato....ciaooooooooooooooo
La donna nel Petrarca è anche essa una donna angelo....però diventa più reale, più "in carne" cioè si nominano altri aspetti del suo fisico...ella possiede un seno, un grembo ("angelico seno")....e soprattutto una donna che invecchia di età (non come Beatrice), una donna non più statica.. una donna perfetta anch'essa....piena di pregi....che solo con il suo aspetto esteriore ti infonde dolcezza, onestà, bellezza d'animo...

Nel Petrarca troviamo un ideale di vita integralmente cristiana in contrapposizione al desiderio di onori ,glorie ,ed un amore tormentoso e passionale per Laura.La vita, come la poesia, per il poeta e’ intesa come un’esperienza solitaria, introspettiva , lontano dalla folla ed in continua contrapposizione tra civilta’ medioevale e civilta’ umanistica-rinascimentale: alla vita ultraterrena, pura,senza peccato, fatta di penitenza si contrappone la vita terrena, fatta di dignita’ autostima e bellezza, dove l’individuo guarda alla gloria che avra’ nel corso della storia. Con la sua opera piu’ importante " il canzoniere", Petrarca anticipa la concezione umanistica del dramma della coscienza dell’uomo.La tematica dell’opera e’ la storia segreta ed intima dei sentimenti, delle senzazioni che la vista della donna amata suscita in lui, cosi’ pure i suoi desideri, i suoi abbattimenti, le sue ansie e speranze." il canzoniere" si suddivide in due parti:" in vita di madonna laura" il periodo umano della vicenda, dove laura e’ una donna reale, piange , si muove, ride , parla," si copre il viso con un velo", quindi nella sua carnalita’trattando argomenti di vita quotidiana .Lui la ama di un amore intenso, umano,sensuale ma sereno, che permette al poeta di poter cogliere le piu’ leggere sfumature e farne delle rime;anche il dolore del rifiuto di lei e’ angoscioso e malinconico, dove, amore e dolore si uniscono in un sentimento di tenerezza vissuto nell’interiorita’del poeta, e’ fatto di stati d’annimo e percezioni. Il susseguirsi di questi sentimenti terreni e religiosi provoca in lui disagio perpetuo al suo spirito travagliato.Nella seconda parte" in morte di madonna laura" il tono e’ piu’ smorzato, piu’ disteso; ora che la donna amata non e’ piu’ sulle terra il rimpianto e’ si’ doloroso ma non come presenza carnale, solo come un ricordo , un sogno; il poeta rielabora tutti gli incontri , i colloqui in maniera fantasticacome una sorte di monologo interiore.il canzoniere e’ un’ opera interamente scritta in volgare; per questo petrarca la definisce " poesia di poco conto"; in realta’fu scritto con la massima cura e corretta piu’ volte durante la stesura, un lavor durato tutto l’arco della sua vita.

All'amore per Laura sono invece dedicati quasi tutti i componimenti del Canzoniere di Petrarca la cui esperienza è completamente segnata da questo amore. Viene però eliminata ogni concretezza fisica, anche se Laura esistette realmente (era una giovane avignonese), e tutto diviene astratto e simbolico, segno di un' esperienza interiore. Il nome Laura s'identifica con il lauro, la pianta della poesia con cui Petrarca stesso venne coronato poeta. L'amore conferisce al poeta un valore eccezionale , ma a differenza di Dante è qualcosa di interiore all' animo senza retroscena filosofici, non è una forza salvatrice bensì un desiderio incolmabile che diviene ragione di vita. E' dono e condanna, un oscillazione che nega pace al poeta. La donna è splendente e preziosa ma anche una "dolce nemica" che consola e distrugge.

sennaretta

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Messaggioda giada » 18 mar 2012, 13:17

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