"Se questo è un uomo" di P. Levi

Messaggioda simona.lodico@hotmail.it » 30 mar 2012, 11:34

Primo Levi, nato il 31 luglio del 1919 a Torino, da genitori di religione ebraica, nel 1934 si iscrive al liceo classico Massimo D’Azeglio e si diploma nel 1937 e si iscrive al corso di chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel 1938 nascono le leggi razziali,in cui si sancisce che è vietato agli ebrei frequentare le scuole pubbliche, tuttavia a chi è già iscritto all’Università è consentito proseguire gli studi. Levi frequenta corsi antifascisti e conosce Darwin e Tolstoj. Nel 1942, Levi e i suoi amici prendono contatti con alcuni esponenti dell’antifascismo militare ed entrano a far parte del Partito d’Azione clandestino. Nel luglio del ’43 il governo fascista cade e Mussolini viene arrestato e nel settembre Badoglio annuncia l’armistizio ma la guerra continua. Nel 1944 Levi viene deportato a Monowitz e nel 1945 liberato dai russi. Nel 1947 sposa Lucia Morpurgo e nel 1948 nasce la figlia Lorenza e nel 1957 Renzo. Nel 1959 “Se questo è un uomo” viene tradotto in Inghilterra e nel 1961 in tedesco e francese. Nel 1987 Levi muore nella sua casa a Torino.
I. Il viaggio
II. Sul fondo
III. Iniziazione
IV. Ka- Be
V. Le nostre notti
VI. Il lavoro
VII. Una buona giornata
VIII. Al di qua del bene e del male
IX. I sommersi e i salvati
X. Esame di chimica
XI. Il canto di Ulisse
XII. I fatti dell’estate
XIII. Ottobre 1944
XIV. Kraus
XV. Die drei Leute vom Labor (le tre persone del laboratorio)
XVI. L’ultimo
XVII. Storia di dieci giorni
Capitolo 1: Levi, chimico ebreo, viene catturato dalla Milizia Fascista, a causa di un'azione partigiana alla quale aveva preso parte e viene deportato nel campo di concentramento a Monowitz.

Capitolo 2: Arrivato al campo, gli viene ordinato di spogliarsi e liberarsi di tutti i suoi averi, gli vengono assegnati degli abiti, uguali per tutti, gli vengono rasati i capelli e viene privato della sua identità: non ha più un nome, ma viene identificato con un numero: 174 517, tatuato sul braccio sinistro. Dopo quindici giorni, a causa del lavoro, Levi ha già i segni del pesante lavoro ed ha imparato le regole del campo.
Capitolo 3: Levi viene assegnato al Block 30. Levi sente l’assenza dell’umanità all’interno del campo e comincia ad adattarsi, infatti ritiene inutile curare la propria igiene e un suo amico lo ammonisce perché così facendo macchia la sua dignità.

Capitolo 4: Levi, subisce un incidente sul lavoro, trasportando del materiale si ferisce ad un piede e viene ricoverato nell’infermeria del campo, il Ka-Be. Qui viene a conoscenza delle selezioni, migliaia di selezionati venivano mandati alle camere a gas.
Capitolo 5: Dopo essere guarito, Levi viene assegnato al Block 45 dove ritrova il suo migliore amico Alberto. Le notti sono tormentate: ha difficoltà nell’addormentarsi e dopo poco si sveglia all'improvviso e poi si riaddormenta e così fino alla sveglia del giorno dopo.

Capitolo 6: Il suo nuovo compagno di letto e di lavoro è Resnyk , un uomo buono e molto introverso. Il lavoro e mostruosamente faticoso: alzare pesi enormi e trasportarli da una parte all'altra, e Resnyk è di grande aiuto per Levi.
Capitolo 7: Per la prima volta da quando è arrivato al campo Levi vede il sole, e ne sono tutti molto felici,. Ma ora che il freddo è cessato si pensa alla fame. Fortunatamente quel giorno Templer, l'organizzatore del Kommando, aveva trovato una marmitta da cinquanta litri di zuppa e così è stata calmata anche la fame.
Capitolo 8: AL campo avviene un improvviso cambio della biancheria e molti vanno alla Borsa, una forma di commercio che si sviluppa all’interno del campo, per scambiare i loro vecchi indumenti con pane o altro. Ma per sopravvivere è fondamentale avere dei contatti con dei civili e barattare anche con loro.
Capitolo 9: In questo capitolo Levi fa una netta distinzione tra i sommersi e salvati. I sommersi, detti anche mussulmani, sono gli uomini che si attengono alle regole del campo, senza reagire o sperimentare un tentativo per sopravvivere(es. Zeno, inetto), e finiscono con l’essere mandati alle camere a gas; i salvati invece sono coloro che continuano a lottare ogni giorno contro la fame e le fatiche, grazie anche a qualche aiuto esterno . sono coloro che sono rispettati da tutti e sono riusciti a non soccombere come Shepschel1, l’ingegner Alfred L.2, Elias Lindzin3 ed Henri4.
Capitolo 10: Al campo viene organizzato un Kommando chimico e per far ne parte bisogna superare un esame di chimica. Levi si rende conto che la sua salvezza sta nel superare l’esame e diventare uno "specialista".
Capitolo 11: A Levi viene affidato anche l'incarico di aiutare Jean, soprannominato Pikolo, a trasportare la zuppa fino alla baracca e, durante il tragitto, Levi canta alcuni versi del “Canto di Ulisse” della Divina Commedia che sono attuali a lui, e sente riacquistare una parte della sua umanità.

Capitolo 12: Al campo giungono notizie dello sbarco alleato in Normandia, dell'offensiva russa e del fallito attentato ad Hitler. Queste notizie fanno nascere grandi ma fugaci speranze. Cominciarono i bombardamenti, poi sempre più vicini, fino ad essere bombardato il campo. Così cessa il lavoro alla Buna. In questa circostanza incontra Lorenzo, un civile italiano che lo aiuta, regalandogli pane e rendendolo consapevole che nel mondo c'erano ancora accenno di umanità.
Capitolo 13: Dopo l’estate, ritorna il freddo e nell’ottobre nel 1944, ormai pieno inverno, le baracche sono sovraccariche di prigionieri e dunque, per rimediare a ciò vengono svolte, una seconda volta, le selezioni. Chi è stato selezionato ha diritto ad una doppia razione di zuppa prima di raggiungere le camere a gas.

Capitolo 14: Durante la marcia di rientro dal lavoro Levi racconta a Kraus di aver sognato di trovarsi a casa, a Napoli, con la sua famiglia, seduti a tavola con tanto cibo e prende parte al pranzo anche Kraus.
Capitolo 15: A Levi giunge finalmente la notizia di essere stato assunto nel Kommando di chimica ed è entusiasta poiché questo significa privilegi e una vita molto meno dura e lontano dal freddo. Nel laboratorio infatti la temperatura è di circa 24°, il che rende più gradevole l’inverno.
Capitolo 16: Levi e Alberto diventano soci in imprese di contrabbando. Vendono prodotti chimici e prodotti artigianali e ne ricavano abbondanti razioni di pane e zuppa. Una sera sono costretti ad assistere all'impiccagione di un uomo che è accusato di aver partecipato a una rivolta durante la quale è stato fatto saltare un forno crematoio. Prima di morire l'uomo urla :"Compagni, io sono l'ultimo".
Capitolo 17: L'11 gennaio 1945 Levi si ammala di scarlattina e viene ricoverato in Ka-Be. Qualche giorno più tardi viene a sapere che il campo sarà evacuato a causa dell'arrivo dei russi. Infatti nel pomeriggio il medico annuncia che il giorno dopo gli ammalati in grado di camminare sarebbero partiti con i sani, per una marcia di venti chilometri, mentre gli altri sarebbero rimasti in Ka-Be. Levi è tra quest’ultimi e dunque è costretto a separarsi da Alberto, che morirà insieme agli altri evacuati. Presto ha inizio il bombardamento, alcune bombe colpiscono alcune baracche. Dopo pochi giorni al campo finiscono le risorse e al campo non c'è più nulla che funzioni: niente acqua, elettricità, niente per scaldarsi o da mangiare. Con l’aiuto di Charles riesce a trovare una stufa e portarla all’interno del Ka- Be, e anche della legna e delle patate. Dopo dieci giorni di lotta, il 27gennaio 1945 arrivano i russi al campo.

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Messaggioda *Yole* » 30 mar 2012, 15:59

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