"Novembre""X agosto" "L'assiulo" G. Pascoli figure retorich

Messaggioda simona.lodico@hotmail.it » 6 apr 2012, 12:26

[center]NOVEMBRE[/center]
Vi è inizialmente un'immagine primaverile: l'immagine di una giornata soleggiata nel mese di novembre, durante la cosiddetta "estate di S. Martino". Ma ciò che il poeta vuole realmente rappresentare è la breve illusione della felicità (I punti di sospensione che chiudono la prima strofa però interrompono questa illusione e segnano una forte pausa). Nella bella giornata autunnale, la luce del sole e l'aria limpida danno per un istante l'illusione che sia primavera. Ma subito ci si rende conto che le piante sono secche e spoglie(La seconda strofa ha infatti inizio con una forte avversativa "Ma", che segna un netto rovesciamento della situazione precedente. E' il ritorno alla realtà dopo quell'illusione di dolcezza primaverile. E' la realtà autunnale ,triste , evidenziata con queste parole "secco -stecchite- nere - vuoto - cavo"" ), che tutto intorno è vuoto e silenzioso, non ci sono i rumori gioiosi della vita. Allo stesso modo la dolcezza dell'infanzia e della giovinezza dura poco e presto si rivela essere un'illusione. Sulla vita dell'uomo incombono tristezza , silenzio e morte. La realtà di morte viene confermata nella terza strofa che si conclude con la parola "morti", preceduta da parole-chiave che contengono un significato di vuoto, solitudine:silenzio,solo,lontano,fragile,fredda. METRICA:
Pascoli utilizza l’endecasillabo saffico, costituito dalla successione di vocali brevi e lunghe:
_ ~ _ _ _ / ~~ _ ~ _~. reso con un primo emistichio e con un quinario (quando l’accento principale si trova sulla quarta sillaba) che corrisponde nella struttura greca. Questa rigorosa determinazione formale costituisce per Pascoli nello stesso tempo un'occasione per sperimentare una forma poetica rara e per circoscrivere nei limiti di un modello severo e contenuto, l'espressione di sentimenti altrimenti inafferrabili e oscuri
SINTASSI:
sia la prima che la terza strofa iniziano con una frase ellittica del verbo, che crea un senso di sospensione e di mistero a cui il poeta dà spiegazione solamente alla fine della poesia. Questo senso di ansia e di incertezza è dato da una sintassi sempre più frantumata e da un ritmo sempre più spezzato da pause. Questa tecnica mette in risalto la singola parola, che viene quindi caricata di un particolare significato. Il ritmo della prima strofa è disteso, rapido e allegro, è interrotto da una pausa solamente alla fine del secondo verso; poi le pause diventano sempre più forti e lunghe. Infine è da notare nella poesia una frequente ricerca di effetti fonici. Ricorre la figura dell'allitterazione della "v" -"l" -"f"-"fr"-"r".
FIGURE RETORICHE:
- “Odorino amaro” è una sinestesia
- “Estate fredda” è un ossimoro
- “Gemmea l’aria” è un chiasmo
Lo spazio e il tempo sono simbolici: il tempo è novembre, mentre lo spazio è di campagna
Lo stesso titolo “Novembre” è un titolo diretto e semplice e che spiega l’intera poesia; è un titolo simbolico infatti novembre è anche il mese dei morti.
[center]X AGOSTO[/center]
COMPONIMENTO METRICO:
La poesia è composta da sei quartine in cui si alternano decasillabi e novenari piani in rime alternata. (ABAB CDCD…)
FIGURE RETORICHE
Figure Retoriche D’ordine Di Significato: metonimia (il suo nido che pigola)e (al suo nido), similitudine (come in croce) personificazione del Cielo; parallelismo tra la rondine e il padre.
Figure Retoriche D’ordine: anafora (ora è là, ora è là; aspettano, aspettano), Ritornava una rondine al tetto = iperbato.
Nella prima strofa : troviamo nei primi due versi una consonanza della lettera L e un’assonanza tra le parole “arde e cade”. Nel primo verso invece troviamo un enjambement.
Nella seconda strofa : contrariamente troviamo in tutta la strofa una consonanza della lettera "R" e nel secondo verso si ha una cesura ad " uccisero".
Nella terza strofa: Nel primo verso si ha un enjambement.
Nella quarta strofa: Nel secondo verso ci sono due cesure e una rima interna (mondi/inondi). In tutta la poesia si ha un climax ascendente ed è circolare.
TITOLO:
Dall’analisi delle poesie pascoliane, per quanto riguarda la funzione del titolo, c’è una forte prevalenza di titoli con fine informativo attraverso i quali il poeta fornisce informazioni riguardanti il tema della poesia stessa. Si può notare anche l’uso non raro di titoli a scopo interpretativo, mediante i quali il Pascoli agevola al lettore la comprensione di ciò che la poesia vuole comunicare. In questo caso il titolo è informativo e dà il tema (X Agosto = morte del padre)
INTENZIONE COMUNICATIVA:
Questa poesia rievoca uno degli eventi più dolorosi della vita di Pascoli. Infatti il giorno di San Lorenzo, ovvero il 10 agosto, Pascoli ricorda la morte del padre assassinato mentre tornava a casa. Attraverso essa il poeta, infatti, vuole comunicare al lettore la sua tristezza per la mancanza del padre assassinato e la accentua mettendo a confronto una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini e il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie, in modo tale da sottolineare l’ingiustizia e il male che prevalgono su questa terra . Il nido e la casa per di più svolgono il ruolo di metafora degli unici rapporti d'amore possibili in un mondo d'insidie e di contrasti. A partecipare a questa tragica situazione vi è non solo Pascoli in persona ma anche il Cielo che con, appunto, la notte di San Lorenzo famosa per il fenomeno delle stelle cadenti, raffigura il pianto. Successivamente la figura del cielo si contrappone a quella della terra. Il cielo è infinito, immortale, immenso, mentre la terra non è altro che un piccolo atomo di dolore. In conclusione, secondo Pascoli, il cielo di fronte a questo triste fatto invade la terra con un pianto di stelle. Il nido che intendeva Pascoli era il nucleo familiare, la protezione dei conoscenti più stretti dove ogni uomo può rifugiarsi. Nella poesia il nido è evidenziato bene perché, oltre al padre che tornava alla propria casa, c’è un paragone con una rondine che torna al suo “nido”; ma entrambi sono aspettati invano dai familiari: questi versi sono molto autobiografici perché descrivono una sensazione che lui ha provato veramente. Subentra in questo tema, anche l’amore familiare, la tenerezza e la gioia di un padre che torna a casa con doni, ma per Pascoli, quella sera, c'è stata una mancanza, una delusione, che si riflette sul suo senso di giustizia e nel mistero del male.
[center]L’ASSIULO[/center]
Formano questa poesia tre strofe di sette novenari seguiti dal verso dell’assiuolo “chiù”, un monosillabo che chiude ogni strofa e che rima sempre col sesto verso di ogni strofa. Il suono onomatopeico è formato da una sola sillaba tronca.
C'è il seguente schema ritmico: AB AB CD CD, ovvero è composta di rime alternate. Nel terzo verso, della seconda strofa, troviamo una rima interna: “cullare del mare”.
Nel componimento poetico troviamo:
FIGURE DI SUONO:
- Allitterazione : in fr (“ un fru fru tra le fratte”), in i e s ( “finissime sistri d’argento”) e in i (“tintinni a invisibili porte”).
- Anafora: chiù (viene, infatti, ripetuto alla fine d’ogni strofa), sentivo (ripetuto nella seconda strofa, nei primi due versi è usato in senso fisico, dato che si riferisce a degli elementi, nel terzo è usato in senso psicologico, perché esprime un sentimento che il poeta prova).
- Onomatopea : “finissimi sistri d’argento“( perché riproduce il suono stridulo delle cavallette che assomiglia ai sistri, ovvero strumenti musicali utilizzati dagli egiziani nelle cerimonie sacre. Nel nostro caso sono utilizzate per un rito funebre), “chiù” (che riprende il suono naturale dell’assiuolo) e “fru fru di fratte” (che riprende il rumore proveniente dai cespugli).
FIGURE RETORICHE:
- Metafora : “alba di perla”, “nebbia di latte“, “un sospiro di vento”, “squassavano le cavallette finissimi sistri d’argento”.
- Ipallage : “nero di nubi”.
- Similitudine : “com’eco d’un grido che fu” ( paragona il sussult ad un grido che gli evocava un dolore lontano).
- Antitesi : tra “nero e bianco”, infatti, Pascoli parla di “un nero di nubi “ e “nebbia di latte“.
- climax ascendente : riguarda il verso dell’uccello rapace:”chiù”, che passa da grido (nella prima strofa) a singhiozzo (nella seconda strofa), fino ad arrivare in fine ad un pianto di morte (terza strofa).
IL LESSICO
Il poeta utilizza parole ed espressioni che creano un’atmosfera di mistero. Infatti, ha scelto parole che appartengono allo stesso campo semantico (“cielo, alba, lampi, nubi, nebbia, vento”) al cielo, ai colori (“nero di nubi, bianco di latte”). Utilizza, inoltre, un linguaggio analogico, per rendere l’immagine più intensa e suggestiva, trasformando gli aggettivi in sostantivi (come ad esempio “alba di perla” invece di “alba chiara”, “soffi di lampi” al posto di “lampi minacciosi”, “nero di nubi” e non invece “nubi cupe”, “nebbia di latte” invece di “nebbia fitta”, “sospiro di vento” piuttosto che “vento leggero”).
IL TITOLO
Il titolo ha un ruolo informativo, perché permette l’acquisizione d’informazioni riguardanti il contenuto del testo poetico. Infatti, se il nostro poeta non avesse intitolato la poesia “l’assiuolo” non saremmo stati in grado di comprendere la voce che proviene dai campi: “chiù”.
INTENZIONE COMUNICATIVA
L'intenzione del poeta è di mettere in evidenza un paesaggio notturno dove all’inizio prevale il sentimento dell’estasi, difatti dice che la notte è meravigliosa, il cielo è chiaro come l’alba e perfino gli alberi sembrano sporgersi per vedere meglio la luna che è nascosta tra le nubi. Il paesaggio descrittivo è reso ancora più incantevole dalla melodia del mare e dai fruscii dei cespugli che sembrano quasi rasserenare l’animo. Tutta l’atmosfera è disturbata non dai lampi, dalle nubi e dalla nebbia, ma solamente da una voce triste che si leva
nei campi: il chiù. Una voce che all’apparenza sembra di passaggio, ma di strofa in strofa diventa più angosciosa, fino ad arrivare ad un pianto di morte. Questo suono, per Pascoli, è come un sussulto, una scossa al cuore che fa emergere ricordi tristi.
Con tutto il suo componimento poetico, Pascoli vuole esprimere l’incombere dei ricordi e della morte, che impedisce al poeta di vivere pienamente la propria vita con tranquillità.

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Messaggioda giada » 6 apr 2012, 12:41

dati 3 crediti

giada

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Messaggioda susilabellaprugna » 18 apr 2012, 11:43

Graziee mille ;) genioo le sto facendoo anche ioooo ;) grazieee

Susy

susilabellaprugna

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