La lingua Romanza - Letteratura italiana

Messaggioda Ciccinia » 25 giu 2012, 15:25

Nel Medioevo venne meno l'universalismo linguistico; il latino si frazionò in tante diverse lingue, i cosìdetti VOLGARI ( per "volgare" in linguistica si intende una lingua parlata dal vulgus)

- L'italiano è per definizione una lingua romanza, cioè una lingua che deriva dal latino. Le lingue romanze sono parlate in un ambito territoriale: la Romania.
All'interno della Romania le lingue parlate erano :
a partire da Ovest..
- il Portoghese ~> parlato in Portogallo e in Galizia
- il Castellano ~> Moderno spagnolo (parlato nella penisola iberica Nord- Orientale)
- il Catalano ~> lingua diffusa nella parte nord-orientale della penisola Iberica
- il Francese ~> originalmente diviso in l'ingua d'oc e lingua d'oil (parlata nella rancia Settentrionale)
- il Ladino ~> parlato nella Svizzera sud orientale e nella parte nord-occidentale del Trentino Alto Adige, e in alcune vallate friuliane.
- il Sardo ~> il centro della Sardegna è riuscito a conservare questa lingua latina poiché dell'isola fu sottomessa sempre solo la parte costiera.
- l'Italiano
- Il Dalmatico ~> parlato lungo le coste della Croazia e della Dalmazia
- il Romeno

AZIONE DI SOSTRATO : L'influso esercitato dalle parlate locali sul latino da parte dei popoli sottomessi dai Romani.
(man mano che il dominio Romano si espandeva. il latino dei dominatori veniva a contatto con le parlate locali) ~> latino volgare.
AZIONE DI SUPERSTRATO: SI verifica nel momento delle invasioni barbariche, È l'azione contraria al sostrato.
L'azione esercitata dai popoli barbarici (invasori sul latino parlato) in quel preciso territorio.

I popoli che si erano formati dopo le invasioni barbariche erano consapevoli erano consapevoli di parlare dei volgari Romanzi.
Si formo l'espressione "romanicae loqui" - "parlare alla romana" , locuzione che veniva usata per distinguere il latino come lingua, da coloro che usavano la lingua "volgare"

ROMANZO = da "romance" , vocabolo elaborato dalla critica inglese intorno al 1600 in Inghilterra per definire una trama troppo complessa; in Francia invece
veniva già usato questo termine per definire una trama piena di colpi di scena.
Ora invece il Romanzo è una narrazione ampia in prosa.

Quando la mescolanza tra latino e barbaro si stava già verificando, c'era chi parlava:
-Romana lingua ~> lingua di derivazione latina ma non il latino vero e proprio (la lingua romanza)
-Latina lingua ~> il latino. Parlato in ambiti specifici (ad esempio nell'Università). La radice della lingua è quella latina, ma vi è anche
l'influenza delle popolazioni barbariche.
-Teudisca lingua ~> chi non parlava Romana lingua.
Ovviamente chi parlava "Latina lingua" conosceva anche la "romana lingua"

Cominciano a crearsi dei fenomeni di DIGLOSSIA e di DIGLOTTISMO
DIGLOSSIA = coesistenza di due lingue nello stesso luogo, ma ciascuna ha un ruolo diverso. Una viene utilizzata per la comunicazione ufficiale,
una per la comunicazione quotidina. Vi erano persone che conoscevano perfettamente il latino e lo usavano per il lavoro, nella vita quotidiana
però, comunicavano in lingua romanza.
BILINGUISMO = La coesistenza di due lingue diverse entro una comunità. Entrambe le lingue possono essere utilizzate indifferentemente in qualunque contesto.

DANTE SCRIVE IL "DE VULGARI ELOQUENTIA"
Egli aveva già capito la differenziazione dei volgari all'interno dell'Italia.
Distingueva la lingua parlata in Italia come la lingua del "Sì", e al suo interno distingueva 14 volgari:
partendo dal lato destro dell'Italia (quello volto al Tirreno) egli vi trova il volgare parlato nel versante occidentale del regno di Napoli (all'epoca Apulia)
tornando verso Nord il Romano, lo Spoletino (parlato nel ducato di Spoleto)
il Toscano
il Ligure
sull'arco Adriatico il volgare parlato nell'arco orientale di Napoli
il Marchigiano
il Romagnolo
il Lombardo
il Veneto
Vi sono poi altri volgari che Dante indica come molto specifici: il Siciliano, il Sardo, il Friuliano e l'Istriano (troppo lontani dalla dorsale appenninica per collocarli)

Il Giuramento di Strasburgo, nell'842 fatto dai due nipoti di Carlo Magno (Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico) è ritenuto il primo documento di una lingua romanza scritta.
Questo giuramento viene pronunciato in romana lingua e in teudisca lingua. Carlo il Calvo lo prnuncia in Romana lingua affinché l'esercito di Ludovico lo capisca, e Ludovico lo pronuncia
in teudisca lingua affinché l'esercito di Carlo lo capisca.
Altri ritrovamenti della lingua risalgono al IX sec d.c. Vennero ritrovati il PLACITO CAPUANO, un documento
riferibile al 960, che contiene una parte scritta in latino, perché è un documento notarile, e poi una testimonianza in volgare.
(di fronte ai notai si facevano le transazioni notarili in volgare)
e l'INDOVINELLO VERONESE che è il documento più antico per il volgare italiano. Esso dice:
"Se pareba ( imperfetto da origine veneta, da parare, spingere) boves
alba pratalia araba
at albo versorio teneba
et negro semen seminaba
gratias tibi agimus omnipotens sempiterne deus"

L'indovinello allude all'attività dello scrivere, e si può così rendere:
"spingeva avanti i buoi ( le dita )
arava bianchi prati ( i fogli della pergamena)
teneva un aratro bianco (la penna d'oca)
e seminava un seme nero (l'inchiostro)"

il SERMO (gergo) del volgare poteva essere di tre tipologie:
1.Sublimis
2.temperatus - registro stilistico medio usato per argomenti non particolarmente dotti
3. humilis - registro adoperato per argomenti decisamente bassi

Il Cristianesimo ebbe un enorme influenza sugli stili.
Per il cristianesimo il sermo usato è l'humilis, perché è quello che serve per la diffusione.

Nella cultura Medievale come si percepivano spazio e tempo ?
Inanzitutto gli uomini del Medioevo non misuravano in particolare lo spazio (era per loro un ombra di qualcosa che terreno non era)
Il viaggio è attraversamento dello spazio. Il Medioevo ha difficoltà a concepire lo spazio. Lo spazio si misura tramite le percezioni personali. Nel Medioevo viaggiano i pellegrini e i sovrani (soprattutto)
Viaggiare per un uomo del Medioevo significava inoltrarsi nell'ignoto.
Il viaggio dei pellegrini è il modello di viaggio per eccellenza, perché ha una meta precisa.
Il tempo si misurava in base alla messa. Su una scala più ampia, a misurare il tempo erano i cicli agricoli (l'orologio non viene inventato fino alla fine del 1200)
Gli uomin del Medioevo non avevano il concetto del futuro progresso. La storia umana per loro sarebbe finita con la fine del mondo.
IDEA STORICA CIRCOLARE ~> Così come l'uomo è cominciato, così finirà, tornando là da dove è partito.
Per gli uomini del Medioevo un fenomeno era importante per ciò che esso significava : il mondo naturale era solo un insieme di segni della presenza divina.
La mentalità medievale è quindi una mentalità allegorica.
L'ALLEGORIA è una figura retorica grazie alla quale si può costruire un discorso di senso compiuto che può contenere anche un altro senso ad un altro livello (ha quindi un duplice senso)
Essa è diversa dal simbolo, che solitamente è un oggetto il cui vero senso è solo quello che mostra (acquisisce significato solo ad un altro livello)
Il concetto di allegoria permea tutta la cultura medievale.

Nasce poi nell'epoca medievale la tendenza all'Encinclopedia. Il singolo elemento del mondo della natura era catalogato secondo il significato che esso aveva dal punto di vista morale.
Le enciclopedie si dividevano in 1. Librarii 2. lapidari (da lapis-pietra) 3. bestiari
Enciclopedie che vengono catalogate in base al loro significato morale.
Se leggiamo un bestiario, ad esempio la lupa nei bestiari è l'allegoria dell'avarizia (avida, famelica..), la lince rappresenta la lussuria (perché ha il pelo maculato), il leone la superbia e così via..

Ciccinia

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Messaggioda giada » 25 giu 2012, 15:43

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