La Divina Commedia di Dante Alighieri

Messaggioda tarmina » 24 lug 2012, 14:16

La Commedia fu scritta dal poeta Dante Alighieri durante l'esilio (1304-1321). Intitolò l'opera Commedia perchè ha un inizio tragico (Dante si trova nel peccato cioè nella selva oscura) e un finale lieto (Dante giunge in paradiso). Fu lo scrittore del 1300 Giovanni Boccaccio a definirla "Divina" per la sua bellezza e perchè il contenuto si riferisce al mondo dell'aldilà. La Divina Commedia è un poema allegorico-didascalico. E' un poema perchè è scritta in versi endecasillabi (11 sillabe). I versi sono raggruppati in terzine (strofe di tre versi). La rima è incatenata, con schema metrico ABA BCB CDC ecc... E' un poema allegorico perchè attraverso i fatti che racconta, Dante vuol far capire altre cose al lettore. Allegoria è una parola che deriva dal greco: allon = altro, diverso e agoreuo = dico; quindi vuol dire "dico una cosa attraverso un'altra". E' un poema didascalico perchè Dante vuole dare insegnamenti ai lettori. La Divina Commedia si divide in tre parti o cantiche intitolate Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ogni cantica è formata da 33 canti, tranne la prima che ne contiene uno in più che fa da introduzione (1+33+33+33=100). In questo poema, Dante immagina di compiere, da vivo, un viaggio nell'oltretomba, cioè nei regni dell'inferno, purgatorio e paradiso e di conoscere le anime delle persone morte. Durante il viaggio Dante è accompagnato da tre guide: Virgilio (il poeta latino autore dell'Eneide) allegoria della ragione, Beatrice (la donna amata da Dante che per lei scrisse la Vita Nova) allegoria della fede o grazia e San Bernardo di Chiaravalle. Virgilio, che è un'anima peccatrice, perchè visse prima della nascita di Cristo, nel I secolo, ed era pagano, si trova nel limbo cioè nel primo cerchio dell'inferno dove ci sono i non battezzati. Siccome in vita furono anche virtuosi subiscono solo una pena spirituale: soffrono perchè sanno che non potranno mai vedere Dio. Virgilio accompagna Dante solo nell'Inferno e nel Purgatorio. Beatrice, che è un'anima beata e amata da Dio, accompagna Dante nel Paradiso. San Bernardo, invece, accompagna Dante nella candida rosa e prega la Madonna affinchè Dante possa finalmente contemplare Dio. Nell'Inferno Dante incontra le anime di coloro che in vita hanno commesso dei peccati e non si sono mai pentiti. Perciò vengono puniti in eterno e non potranno mai vedere Dio (dannati). Nel Purgatorio Dante incontra le anime di coloro che in vita hanno commesso dei peccati ma poi si sono pentiti e grazie alla misericordia di Dio sono stati perdonati. Ora però nel Purgatorio devono purificarsi prima di andare in Paradiso. Nel Paradiso Dante incontra le anime beate di coloro che in vita hanno vissuto amando Dio, senza commettere peccati, rispettando i comandamenti. Nell'Inferno c'è buio, fumo e si sentono urla e bestemmie. Il Purgatorio, invece, è il luogo della preghiera, infatti, grazie alle preghiere dei vivi, le anime si purificano più velocemente. Qui non ci sono tenebre e caos ma albe e tramonti e le anime pregano di continuo. Il Paradiso, invece, è il luogo della luce, della musica, dello splendore. Dante, in questo poema, immagina di compiere un viaggio nei tre regni dell'oltretomba fino a vedere Dio in Paradiso. Dante compie questo viaggio per allontanare da sè i peccati e avvicinarsi alla beatitudine. In realtà compie questo cammino soprattutto per far capire ai lettori quanto sia tremenda e dolorosa la condizione del peccato e per spingerli a non commettere il male ma di seguire il bene. Dante, perciò, crede di avere una missione: aiutare l'umanità a non commettere peccati. Dante infatti visse in un periodo storico difficile: in Italia centro-nord c'erano i Comuni spesso in lotta tra di loro e dilaniati al loro interno da scontri tra gruppi sociali per la conquista del potere. Questo è il periodo dei contrasti tra Papi e Imperatori di Germania che si consideravano eredi del Sacro Romano Impero di Carlo Magno e volevano ristabilire il loro potere in Italia. Vi furono ostilità e guerre tra Ghibellini (sostenitori dell'Imperatore) e Guelfi (sostenitori del Papa). Perciò Dante che visse dal 1265 al 1321 (Basso Medioevo) si rese conto del fatto che in Italia c'era tanta corruzione e tanto male, che l'umanità del mondo era caduta nel peccato. Quindi immaginando di compiere questo viaggio non vuole salvare solo se stesso ma tutta l'umanità. La Divina Commedia è scritta in prima persona perchè Dante racconta il viaggio che lui stesso ha compiuto. Studiando la Divina Commedia ma anche altre opere di Dante cioè il De Monarchia (in latino) e il Convivio (in volgare) si comprende che per Dante gli uomini devono vivere seguendo due guide: il Papa e l'Imperatore (i due soli). Il Papa deve guidare gli uomini verso il bene e Dio. L'Imperatore deve garantire agli uomini la giustizia e la pace. Queste due guide, però, non devono entrare in conflitto tra loro e soprattutto l'una non deve invadere il campo dell'altra: il Papa ha potere spirituale, l'Imperatore potere politico. Il viaggio immaginato inizia l'8 aprile del 1300, il giorno del venerdì santo. Dante immagina di trovarsi in una selva buia e paurosa (che è l'allegoria del peccato) e cerca di raggiungere un colle (allegoricamente cerca di allontanarsi dal peccato). Purtroppo non ci riesce perchè arrivano tre animali feroci: il leopardo (o pantera=lonza), la lupa e il leone (che sono l'allegoria di tre peccati: lussuria, superbia, avidità) che lo fanno ritornare nella selva. Proprio quando sta per abbandonarsi alla disperazione giunge ad aiutarlo il poeta Virgilio (= ragione) che lo conduce fino al Paradiso terrestre. Virgilio infatti non può andare nel Paradiso perchè è stata un peccatore. Sarà l'anima di Beatrice (allegoria della fede) ad accompagnarlo. Questo vuol significare che l'umanità deve vivere seguendo la ragione e la fede (Virgilio e Beatrice). Solo così potrà allontanarsi dal peccato e avvicinarsi a Dio, seguendo le due guide (Papa e Imperatore). La Divina Commedia è scritta in volgare in uno stile "umile" cioè semplice. Infatti Dante scrive in latino quando si rivolge a uomini dotti ma scrivendo la Divina Commedia vuole rivolgersi all'umanità per diffondere i suoi insegnamenti.

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Messaggioda giada » 25 lug 2012, 7:55

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