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Messaggioda tedescomichele20 » 31 lug 2012, 15:22

Boccaccio
Vita e opere di Boccaccio
Boccaccio nasce a Firenze nel 1313 a Firenze (o a Certaldo), figlio di un ricco mercante fiorentino. Nel 1327 si trasferisce a Napoli con il padre, che desidera avviarlo alla pratica mercantile. Ma il giovane preferisce tentare la strada del diritto, seguendo gli insegnamenti di Cino da Pistoia. La vita di corte degli Angiò inoltre lo mette a contatto con i ceti sociali aristocratici, con una cultura e abitudini molto lontani dall’ambiente borghese cittadino di Firenze. Gli vengono assegnate cariche pubbliche a Firenze. Scrive un “Trattatello in laude di Dante” e dedica un componimento a Petrarca quando questi muore. Il “Novellino” è caratterizzato da brevi aneddoti (15-20 righe) sia di carattere pedagogico che di intrattenimento. Compone in tutto 16 opere e attraverso queste, leggendo i classici, compone il Decameron, summa del suo pensiero. Muore a Certaldo nel 1375.

La peste
La peste del 1348 a Firenze uccide i cari di Boccaccio. E’ una peste letteraria molto simile a quella del 1630 e costituisce un veicolo di temi etici: sconvolge il modo di percepire ordinario, i rapporti umani, i costumi. Ognuno si sente in pericolo e la vita viene colta nella sua fragilità. Tucidide, Boccaccio e Manzoni possono parlare della peste poiché questa non li coinvolge; l’autore può esprimere in questo modo la sua idea di uomo, della responsabilità di esseri umani. La peste costituisce dunque:
1) Un ritratto realistico
2) Un filtro ideale

Il Decameron e la cornice
Boccaccio ha inventato un genere, il racconto in volgare con una certa lunghezza. Il Decameron (dal greco dieci giorni) è costituito da 10 giornate e 100 novelle (come 100 sono i canti di Dante): è un numero che riporta alla tradizione spezzata da Petrarca. Queste novelle necessitano di una cornice, che conferisce un’idea di compiuto, le isola dà tutto il resto e dà loro rilievo. La cornice letteraria è costituita dalla peste, che viene descritta dai racconti di dieci giovani che diventeranno i novellatori. Un modo nel quale si può reagire alla peste è lasciare la città e trascorrere un periodo di tempo in campagna; questi ragazzi lo possono fare perché non hanno familiari, e dunque non viene negata la pietas. Boccaccio pensa che sia naturale che di fronte al brutto, uno voglia il bello, desideri respirare aria fresca. I giovani si danno delle regole nel corso della giornata in campagna. La regola del vivere civile è fondamentale in Boccaccio: costituisce il primo esempio del “Galateo”, opera del ‘500 di Della Casa.
Funzioni principali della cornice: 1) tecnico-organizzativa, poiché Boccaccio crea una distanza tra sé e la materia trattata: afferma dunque l’importanza del distacco dell’artista dall’emozione ma moltiplica così anche i punti di vista, dichiarando i limiti della prospettiva dell’individuo. 2) didascalica, un’onesta convivenza vissuta come esperienza formativa. 3) allegorica, nomi grecizzanti

Dal male al bene
Dante struttura il Paradiso dal male al bene. Nel 33esimo canto del Paradiso troviamo una preghiera a Vergine Madre, che costituisce sia una lode (“Vergine madre figlia del tuo figlio”) che una richiesta. Anche Petrarca dedica l’ultimo testo del Canzoniere a “Vergine bella che di sol vestita”: non vuole imitare Dante, ma il testo era così celebre e alto da richiedere una qualche risposta e continuità. La letteratura necessita infatti di solide architetture. Anche il Decameron parte dalla condizione tragica della peste, con la prima novella di San Ciappelletto, peggior uomo al mondo che poi diventa santo; la centesima novella invece parla di Grisella, una figura Mariae, che rappresenta l’umiltà, la capacità di accettare la volontà di Dio su di lei. Il marito verifica se questa donna è degna del suo amore e lei lo dimostra. Petrarca traduce quest’ultima novella in latino, tanto che molti intellettuali pensavano che l’autore fosse proprio lui.

Temi nel Decameron
- Fortuna: forza cieca e casuale con cui l’umanità è costretta a misurarsi (vox media)
- Amore: sentimento che domina l’anima e i sensi
- Ingegno, strumento in grado di combattere queste due forze
- La realtà in tutti i suoi aspetti, così come si presenta a noi
Novelle più importanti: San Cepparello da Prato, Andreuccio da Perugia, Cisti Fornaio, Federigo degli Alberighi, Madonna Oretta, Guido Cavalcanti

tedescomichele20

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Messaggioda giada » 1 ago 2012, 6:27

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