Tucidide - Appunti su biografia vita opere

Messaggioda miss.cristal » 5 set 2012, 14:16

Tucidide,narratore della Guerra del Peloponneso,è considerato alla stregua del fondatore della storiografia occidentale. Nacque ad Atene e,a differenza di Erodoto che scelse di narrare sin dagli albori l’origine della guerra tra Oriente ed Occidente,preferì la storia a lui contemporanea.
La storiografia moderna tende ad avere un certo distacco dagli eventi da narrare,cosa che non avviene in Tucidide: egli riconosce come suo dovere il dover narrare del Peloponneso e si rende conto che una narrazione può essere considerata veritiera solamente se l’evento in questione era stato vissuto e non narrato tramite testimonianze esterne. La guerra era stata un evento talmente importante che non si poteva pensare che ve ne fossero di maggiori (evento paradigmatico),lo storico forniva così anche materiale alle generazioni successive di modo da metterle in condizione di non commettere gli errori passati (contenuto pedagogico);infatti le leggi che governano gli uomini sono fisse ed immutabili. Nel proemio più volte viene sottolineata la grandezza raggiunta da Atene e Sparta al massimo della loro potenza. Alcuni storici moderni hanno posto un confronto tra la Guerra del Peloponneso e la Grande Guerra,infatti il numero dei belligeranti,la mole dei coinvolgimenti e le disastrose conseguenze erano pressoché simili. I libri comprendono tre fasi precise del conflitto :lo scontro tra i due colossi Atene e Sparta dal 431 a.C. al 421 a.C. (anno della pace stipulata dall'uomo politico e generale ateniese Nicia); la sventurata spedizione ateniese in Sicilia iniziata nel 415 a.C. e conclusa nel 413 a.C. con la distruzione della flotta nel porto di Siracusa ; ed infine la prosecuzione del conflitto fino al 404 a.C.
Pericle capì che dato che Atene era una potenza navale,mentre Sparta no,per vincere la battaglia aveva bisogno di indebolire le forze terrene devastando e lasciando disabitata l’Attica,così i mezzi di sostentamento sarebbero stati praticamente nulli. Bisogna però dire che Pericle non mise in conto i pericoli che avrebbero avuto origine dalla mancanza di adatte condizioni igieniche: fu così che ad Atene scoppiò la peste. Ne furono colpiti gli stessi Pericle e Tucidide,ma il primo non ebbe fortuna e morì. La città di Atene fu allo sbando e Cleone,ricco commerciante di cuoio,salì alla guida del partito democratico. Fu in più commedie di Aristofane preso di mira poiché considerato un politico corrotto e,per quanto la commedia avesse il diritto di usufruire della ιαμβικη ιδεα,cioè di prendersi gioco della politica evitando le accuse,Aristofane a causa della sua durezza ricevette una condanna.
Commedia attica antica - Archàiaà temi prettamente politici
Commedia di mezzo - Meseà “parodia mitologica”,riflesso della crisi della democrazia
Commedia attica nuova - Neaà corrisponde all’età ellenistica
Nel 422 a.C. Cleone morì ucciso per mano di Brasida che voleva il prosieguo della guerra ad oltranza. Solo un anno dopo,nel 421 a.C. vi fu la pace di Nicia. Nel 415 a.C. ha inizio la seconda fase della guerra che ha,perlopiù, come soggetto la spedizione in Sicilia. In Sicilia la città di Segesta invocò l'aiuto dell'alleata Atene per sconfiggere Selinunte, città appoggiata da Siracusa, che era a sua volta alleata di Sparta. Tuttavia, un grave fatto aveva turbato la città,poco prima della partenza della flotta: nella notte le statuette di Hermes furono trovate decapitate e di ciò furono accusati Alcibiade ed il suo seguito,probabilmente tutto ciò derivò dal fatto che Alcibiade era stato allievo di Socrate e quindi accusato di diffondere nuovi culti in Grecia. Il corpo inviato in aiuto di Segesta viene completamente annientato,ed i superstiti rinchiusi nelle latomie.
La terza fase fu forse la più agitata dell’intera guerra: ad Atene fu istituito un collegio di 10 membri eletti a vita (“probuli”)e scelti tra i cittadini di età superiore ai 40 anni; fu creato nel 413 a.C. I loro compiti erano quelli di risollevare le sorti della città e potevano ottenere ciò solamente smussando le ostilità fra i due partiti contrari,anche se i loro tentativi fallirono miseramente. Dopo un convulso periodo, nel 410 a.C.,per ben sei anni,fu restaurata ad Atene la democrazia. Nel frattempo Sparta aveva trovato un alleato nella Persia. Nel 406 a.C. la flotta ateniese ottenne una vittoria navale presso le Arginuse: questa però servì a poco in quanto,oltre alla grande perdita di uomini, alcuni dei comandanti furono accusati di tradimento e poi condannati a morte. Difatti,ciò che rimaneva della flotta ateniese, fu nel 404 a.C. annientato nella battaglia di Egospotami. Lisandro,fautore della vittoria,abbatte le mura della città e la democrazia.
Pàtriòs politéia: “costituzione degli antenati” in cui aveva potere chi aveva più soldi ed aveva accantonato le mire espansionistiche

Gli spartani,guidati da Crizia,impongono così un governo dispotico e spaventoso: il governo dei Trenta Tiranni. (nella VII lettera Platone ripercorre gli anni della sua giovinezza in cui più volte cercarono di avvicinarlo alla vita politica,ma i reati ed i delitti lo tennero ben lontano da ciò). Questo regime dispotico seminò il panico anche tra gli stranieri e nella famiglia di Lisia. Egli era figlio di un armatore. Il fratello Polemarco fu ucciso e,corrompendo uno dei sicari,Lisia ruscì a fuggire presso i democratici Ateniesi. Con questi e Trasibulo rientrò ad Atene nel 403 a.C. e si riappropriò della cittadinanza.Il ritorno della democrazia si presentò aspro contro coloro che erano contrari e in questo clima si preparò la condanna a morte di Socrate,esempio di figure antagoniste della democrazia ancora esistenti.

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Messaggioda giada » 5 set 2012, 15:55

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