Analisi del componimento "X Agosto" di Giovanni Pascoli

Messaggioda vampirem » 13 set 2012, 0:18

In questa famosa lirica di Giovanni Pascoli,vengono affrontati molti temi cari al poeta,veri e propri simboli della sua poetica.Inanzitutto,dunque,grazie alla struttura circolare della poesia ,vengono chiaramente messi in correlazione i diversi temi trattati ,che rivelano una serie di corrispondenze particolari e profonde.Nella prima strofa viene presentato il cielo durante la notte di San Lorenzo,questo cielo puro ,ricco di stelle brillanti che danno l’idea di un pianto diretto ad inondare la terra e a compiangerne il dolore e la malvagità.Nella seconda e nella terza,invece,prevale la figura della rondine,che era diretta al suo nido con dei vermetti nel becco per sfamare i suoi piccoli;m vittima anch’essa della malvagità del mondo,cadde tra degli spini e morì.In questo modo,infatti,il Pascoli vuole ancora una volta sottolineare la sua idea del “nido” un luogo protetto dalle male dell’esterno,ma fragile e soggetto a perdere anch’esso il suo equilibrio.La figura della rondine e del nido,va ,poi a ricollegarsi a quella dell’uomo che ,prima di essere ucciso,era diretto a casa per portare delle bambole ai suoi figli.Questa perfetta corrispondenza è attuata perlopiù sul piano retorico grazie all’uso di frequenti enjambement tra gli elementi comuni all’uomo e alla rondine (quel verme ,le bambole) e anche grazie alla ripetizione di espressioni simili all’inizio delle rispettive quartine.Dunque,queste due figure si ricollegano simbolicamente alle vittime della società umana ,che ha perso ogni purezza,spiritualità,una società al quale il poeta-fanciullino deve arrendersi così come anche il cielo fa alla fine del componimento nei confronti della terra;infatti questa distesa infinita,illimitata e divina non potendo redimere “quell’atomo opaco del male” ,che si configura ,contrariamente come una distesa limitata e non eterna si abbandona ad un pianto di stelle cadenti.La contrapposizione quasi solenne tra questi due elementi rimanda anche all’eterna ed irrisolta lotta tra il buio (la Terra) e la luce (in questo caso il cielo) .Il titolo della lirica,in inoltre si ricollega indirettamente anche alla traumatica esperienza personale del poeta ,che proprio in questo giorno ,aveva subito la triste notizia della morte del padre,le cui cause non sono mai state chiarite.Anche il nido del Pascoli è stato ,dunque, privato del suo equilibrio e sarà sempre vittima di questa perfidia umana dalla quale il poeta può solo estraniarsi e far ricorso alla poesia come strumento brillante di compensazione e di contemplazione di sé stesso.

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Messaggioda giada » 13 set 2012, 9:08

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