LA FONDAZIONE DELLA METAFISICA DI PLATONE

Messaggioda norma 1996 » 20 gen 2013, 22:59

Un punto fondamentale della filosofia platonica è la scoperta dell’esistenza di una realtà soprasensibile, cioè di una dimensione
sopra fisica dell’essere, quindi di un essere non fisico, di cui nessuno dei filosofi naturalisti aveva avuto alcun sentore. Infatti tutti i
Naturalisti avevano cercato di spiegare i fenomeni ricorrendo a cause di ordine fisico e meccanico (acqua, aria, fuoco, condensazione,
rarefazione, aggregazione e disgregazione, ecc.).
Platone intraprese quella che egli stesso chiama seconda navigazione. Nell’antico linguaggio marinaresco, con tale definizione si
intendeva quella che si effettuava quando, caduto il vento, e non funzionando più le vele, si poneva mano ai remi. Nell’immagine
platonica, la prima navigazione simboleggia il percorso della filosofia fatto seguendo il vento della filosofia naturalistica; la seconda
navigazione rappresenta invece la navigazione fatta con le proprie forze.
La prima navigazione si era rivelata sostanzialmente fuori rotta, perché i presocratici non sono riusciti a spiegare il sensibile con il
solo sensibile (molti problemi rimanevano irrisolti). La seconda navigazione trova la nuova rotta che porta alla scoperta del soprasensibile,
ossia dell’essere che è colto solo con la mente (intellegibile).
Nella prima navigazione si rimane legati ai sensi e al sensibile, mentre nella seconda navigazione Platone tenta un radicale
affrancamento dai sensi e dal sensibile e un massiccio spostamento sul piano di ciò che è coglibile col puro intelletto.
La seconda navigazione conduce, dunque, a riconoscere l’esistenza di due piani dell’essere: uno visibile e l’altro invisibile,
metafisico, coglibile con la sola mente e dunque puramente intellegibile.
La seconda navigazione costituisce una conquista che segna la fondazione della metafisica. Tutto il pensiero occidentale sarà
condizionato in modo decisivi da questa distinzione fra sensibile e sovrasensibile, materiale e immateriale. Da questo momento i
filosofi naturalisti risultano essere materialisti e la natura ed il cosmo non risultano più la realtà delle cose che sono, ma la totalità
delle cose che appaiono: il vero essere è costituito dalla realtà intellegibile.

norma 1996

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Messaggioda giada » 21 gen 2013, 8:19

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