analisi testo poetico Alda Merini sono nata 21 a primavera

Messaggioda puffalalla » 27 feb 2014, 16:44

ciao!! vorrei chiedervi una mano sull'analisi di una poesia che ho come compito per lunedi; la poesia è di Alda Merini e si intitola : sono nata il 21 a primavera

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.



le domande sono:
1 – spiega in un breve testo le espressioni aprire zolle…scatenar tempesta.
2 - Quali elementi accomunano Proserpina e la poetessa.
3 – con una breve ricerca ricostruisci quegli aspetti del mito di Proserpina che sono utili per comprendere questo testo.
4 – nel verso 4 l’azione sconvolgente della primavera trova un corrispettivo nel tessuto fonico del verso. Individualo.
5- individua la funzione dei verbi all’infinito.

grazie mille per il vostro aiuto!! =D

puffalalla

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Messaggioda rebecca » 27 feb 2014, 18:30

La poesia apre con due stupendi endecasillabi, ma poi alterna versi in forma chiusa ad altri liberi, che variano dai novenari, agli ottonari, ai settenari variamente accentati, dando una sensazione di movimento e di varietà di temi.
E' una breve composizione che evoca la nascita e la vitalità primaverile attraverso l'uso di immagini e sensazioni.
Il titolo stesso, "Sono nata 21 a primavera", suggerisce un legame intimo tra la poetessa e la stagione primaverile, come se fosse nata appositamente in questo periodo dell'anno. La scelta del numero 21 può essere intesa come simbolo di gioventù e vitalità.
La prima strofa inizia con l'affermazione "Sono nata il giorno dei fiori", che crea un'immediata connessione con la primavera e la sua rigogliosa natura. L'immagine dei fiori evoca bellezza, freschezza e rinascita. La poetessa si identifica con questa energia primaverile, sottolineando il suo legame con la natura e la vitalità che ne deriva.
Nella seconda strofa, Alda Merini afferma di essere "nata con un passo leggero" e di avere "i capelli biondi come il grano". Queste immagini richiamano l'immagine di un'infanzia felice e spensierata, in cui tutto sembra possibile. Il passo leggero indica un senso di libertà e di leggerezza nell'affrontare la vita, mentre i capelli biondi come il grano rievocano l'immagine della fertilità e dell'abbondanza.
Nella terza strofa, la poetessa parla della sua "bocca rosso ciliegia", un'immagine che richiama il desiderio e la passione. Il rosso ciliegia simboleggia anche la vitalità e la sensualità, aggiungendo un tocco di intensità al testo.
Infine, l'ultima strofa sottolinea il desiderio di "vivere con il cuore d'uccello" e di "abitare le ali della libertà". Queste immagini evocano un senso di leggerezza, di libertà interiore e di spiccato desiderio di vivere appieno la propria esistenza. La poetessa si identifica con l'uccello, simbolo di libertà e di spirito libero, desiderando una vita in cui possa spaziare senza limitazioni.
Nel complesso, il testo poetico "Sono nata 21 a primavera" di Alda Merini celebra la vitalità, la gioventù e la bellezza della vita. Attraverso immagini evocative e sensazioni positive, la poetessa si identifica con la primavera e il suo potere di rinnovamento. Il testo richiama una connessione profonda con la natura e invita il lettore a vivere appieno la propria esistenza, abbracciando la libertà e la passione che la vita ha da offrire.

rebecca

 

Messaggioda puffalalla » 1 mar 2014, 10:38

grazie mille okbenfatto grazieate

puffalalla

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Messaggioda Puffo Brontolone » 12 ott 2016, 10:17

Una poesia meravigliosa, ma estremamente difficile, come tutta la produzione poetica di Alda Merini
"“Il 21 marzo è la festa mondiale della poesia, ma il 21 come inizio della primavera è un caso, primavera è folle perché è scriteriata, perché è generosa. Però incontra anche il demonio. E io l’ho incontrato il demonio. Era il manicomio”, ha dichiarato la poetessa in un’intervista a cura di Luciano Minerva.

meriniIl materiale biografico è sempre stato per Alda Merini un punto di partenza per elaborare la sua visione della realtà. A metà tra lucidità e follia, la sua scrittura vive attraverso una versione metaforica ed ermetica dell’esistenza.

Spiegare le poesie della Merini, compresa Sono nata il ventuno a primavera, inserita all’interno della raccolta Vuoto d’amore del 1991, è un compito davvero difficile, perché tutte le parole scorrono veloci nel cervello, toccando al contempo le corde più sensibili dell’anima che si avvicina al vissuto emozionale sotteso a un’esperienza terribile come quella del manicomio. Essere genio tra i folli. Sensibile tra le umiliazioni più inenarrabili. Incredibilmente forte nelle proprie fragilità."

Puffo Brontolone

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