Video Lego Disco 2 Pagina 61 numero 31 - frasi latino tradotte

1. Ita ut contemnendus est, qui in navigio non navem quam se mavult incolumem, item vituperandus est, qui in rei publicae discrimine suam plus quam communem salutem expetit. (Cicerone)

Così come è da disprezzare colui che, nella navigazione, preferisce illeso sé piuttosto che la nave, allo stesso modo è da biasimare colui che in un momento critico dello Stato ricerca più la sua salvezza che quella comune.

2. Pugna tecum ipse: si vis vincere iram, non potest te illa. (Seneca)
Combatti con te stesso se vuoi vincere l'ira quella non può vincere te.

3. Universi deinde processerunt precibus plebem exposcentes ut unum sibi civem, unui senatorem, si innocentem absolvere nollent, prò nocente donarent. (Livio)

Poi tutti si fecero avanti supplicando con preghiere la plebe che se non volessero assolvere un
cittadino, un senatore, lo restituissero come colpevole.

4. Si distinguere voluerimus causas metus nostri, inveniemus alias veras causas esse, alias apparere tantum. (Seneca)
Se vorremo analizzare le cause della nostra paura, troveremo che alcune (cause) sono reali, altre appaiono solo
5. Graeci milites, qui ad Dareum perveniunt, magnopere regi suadent, ut retro abeat spatiososque Mesopotamiae campos repetat. (Curzio Rufo)
I soldati Greci, che giungono da Dario, persuadono vivamente il re a tornare indietro e a riconquistare gli spaziosi campi della Mesopotamia.
6. Postumius, de quo senatus decrevit ut statim in Siciliam iret, negat se sine Catone iturum esse. (Cicerone)
Postumio, riguardo al quale il senato decretò che andasse subito in Sicilia, dice che non sarebbe andato senza Catone

7. His nuntiis litterisque commotus, Caesar duas legiones in citeriore Gallia novas conscripsit et ineunte aestate in ulteriorem Galliam legatos misit. (Cesare)

Turbato da queste notizie e lettere, Cesare arruolò due nuove legioni nella Gallia citeriore e all'inizio dell'estate inviò ambasciatori nella Gallia ulteriore.
8. Aegritudo lacerat, exest animum planeque conicit. (Cicerone)
Il malessere spirituale lacera, divora l'animo e lo annienta del tutto.
9. Homo iste devorandos servos obiciebat murenis, quas esurus erat. (Seneca)
Quest'uomo gettava i servi (da divorare) in pasto alle murene che poi avrebbe mangiato

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