Sermo et humanitas 2 pagina 202 numero 14b - frasi latino

1. Quis unquam dubitabit in re publica nostra primas eloquentia tenuerit, secundas iuris scientia?
Chi ha mai dubitato che nella nostra repubblica l'eloquenza abbia sempre occupato il primo posto e il secondo posto nella scienza del diritto?
2. Dubitandum non est quin numquam possit utilitas cum honestate contendere.
Non si deve mettere in dubbio che l'utile non possa mai essere in conflitto con l'onesto.
3. Dubium non est quin disciplina et ars augurum evanuerit iam et vetustate et neglegentia.
Ma non c'è alcun dubbio che tutto il complesso di questa disciplina ed arte augurale sia ormai svanita per vetustà e trascuratezza
4. Mihi numquam dubium fuit quin tibi essem carissimus.
Non ho avuto mai dubbio su chi fosse a te più caro
5. Dubium esse nemini potest quin arcus imago solis sit roscĭda et cava nube concepta.
Non può esserci alcun dubbio sul fatto che l'arcobaleno sia un'immagine del sole che si è formata in una nube rugiadosa e concava
6. Non erat dubium quin ea res militum nostrorum animos debilitatura esset, cum eodem tempore et hostes confligere et auxilia deficere cernerent.

Non vi era dubbio che questa situazione avrebbe debilitato gli animi dei nostri soldati perché allo stesso tempo vedevano che i nemici lottavano e le truppe ausiliarie defezionavano

7. Non dubito quin ad te statim veniam, quo mihi nihil optatius est.
Non dubito che verrò da te al più presto cosa che a me nulla è più desiderata
8. Non dubito dicere omnes sapientes esse semper beatos, sed tamen fieri posse ut sit alius alio beatior.
Non esito a dire che tutti i sapienti sono sempre beati, ma tuttavia (non esito a dire) che uno possa esser più felice di un altro
9. Si per se virtus sine fortuna ponderanda est, dubito an Thrasybulum primum omnium ponam.
Se il valore fosse da ponderare per se senza la fortuna dubito se porrei costui come primo di tutti
10. An Parthi fines transierint necne praeter te video dubitare neminem.
Ma tranne te non vedo nessuno dubitare se i parti siano transitati o meno
11. Aristippus, Socraticus philosophus, non dubitavit summum malum dolorem dicere.
Il socratico filoso Aristippo non dubitò di considerare il dolore un sommo male
12. Multi dubitabant quid optimum esset, multi quid sibi expediret, multi quid deceret, nonnulli etiam quid liceret.

Molti dubitavano su quale fosse il partito migliore, molti su che cosa convenisse loro, molti su che cosa fosse dignitoso e alcuni anche su che cosa fosse giusto.

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